Milano, 22/11/2024.
L’amore, si sa, è questione di Fato. In tempi moderni va di moda il ritorno al passato, forse perché il presente pare sempre più fatuo. A Milano, nascosto nel cuore del Parco Sempione, il Ponte delle Sirenette somiglia al parto della fantasia di un Clive Lewis d’altri tempi. Costruito nel 1842 e noto per le sue quattro sirene in ghisa, incanta da quasi due secoli milanesi e turisti. Per chi vagola lontano dal traffico cittadino e si immerge nel verde del parco è una meta inderogabile.
Il Ponte delle Sirenette è stato il primo ponte in ghisa costruito a Milano. Originariamente sorgeva sul Naviglio della Martesana in via San Damiano, dove aveva una funzione pratica: consentire ai pedoni di attraversare il canale senza bagnarsi. All’epoca era conosciuto come Ponte delle Sirene e divenne famoso per le quattro mitologiche astanti che decorano i lati del ponte, ciascuna scolpita con dettagli finemente lavorati atti a richiamare una tradizione antica ed erotica.
Quando i Navigli furono coperti, alla fine del XIX secolo, il ponte venne smontato e spostato nel 1930 all’interno del Parco Sempione. Milano stava modernizzandosi e preferiva convertire i corsi d’acqua in vie per il traffico cittadino, sacrificando parte della sua rete di canali storici. Sull’attuale laghetto artificiale il Ponte delle Sirenette trovò nuova collocazione, continuando a ispirare racconti e leggende: per alcuni le sinuose sorelle Ghisini rappresentano le muse del parco, per altri incarnano lo spirito malinconico di chi attraversa questo angolo meneghino.
Le quattro figure, scolpite con stile neoclassico, sembrano osservare silenziosamente i passanti e si dice che chi attraversa il ponte insieme alla dolce metà sia destinato a legarvisi per sempre. È forse questo alone di leggenda a renderlo una meta popolare per coppie e romantici di ogni età. I decori suggestivi e la foggia elegante sono anche testimonianze di un’epoca in cui ponti e canali punteggiavano il paesaggio urbano e potete facilmente comprendere come la poetica fosse molto diversa.
Entrando nel Parco Sempione è possibile percorrere le traiettorie che conducono al laghetto dove si trova il Ponte delle Sirenette, tra il Teatro Continuo di Burri e il Castello Sforzesco. Recatevi lì al tramonto, quando la luce soffusa regala un’atmosfera tenue ed eterica, per scoccare infine l’appassionato bacio all’anima gemella una volta sul ponte, cedendo all’ingombranza delle quattro statue ma senza dimenticare di passare la mano su una delle loro generose mammelle. Romanticismo sì, ma la fortuna non guarda in faccia nessuno.
Di Enrico Pietra