Living in the (Un)real, mostra di Hsin-Chien Huang

The Eye and I, di Hsin-Chien Huang e Jean-Michel Jarre, 2023
Meet Digital Culture Center Cerca sulla mappa
DA Mercoledì13Novembre2024
A Domenica19Gennaio2025

Dal 13 novembre 2024 al 19 gennaio 2025 presso il Meet Digital Culture Center di Milano è aperta al pubblico la mostra Living in the (Un)real di Hsin-Chien Huang, prima personale in Italia del rinomato new media artist taiwanese che vanta una formazione nei settori di gaming, design e arte, nonché collaborazioni nel campo dell’innovazione e del digitale con artisti del calibro di Laurie Anderson e Jean-Michel Jarre. 

Curata da Julie Walsh e consigliata, per la durezza dei temi toccati, a un pubblico di età superiore ai 14 anni, la mostra si inserisce perfettamente nella missione del Meet, da sempre impegnato ad aprire dialoghi continui con diversi paesi e realtà globali, costruendo - grazie al digitale - ponti tra le varie culture, offrendo spiragli su nuove prospettive e mantenendo viva la conversazione con il mondo.

L'inaugurazione è fissata per le ore 18.30 di mercoledì 13 novembre, alla presenza di Hsin-Chien Huang. La mostra poi visitabie nei seguenti orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 15.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 18.00). Biglietti (con pagamento esclusivamente in forma elettronica): intero 12 euro; ridotto 10 euro per under 25 e over 65.

Per il suo processo creativo Hsin-Chien Huang si ispira alle fonti più svariate: dall’intelligenza artificiale e dalla raccolta di big data al buddismo e alle influenze popolari di Taipei, fino alla storia. Partendo da qui, questo percorso esperienziale composto da cinque tra opere in realtà virtuale, video e installazioni interattive offre una riflessione sul forte impatto della tecnologia nella vita quotidiana, con particolare attenzione ai temi della sorveglianza, della privacy e al futuro
distopico che ci attende, che Huang affronta portando con sé anche elementi della sua cultura taiwanese, intrisa di una visione più armoniosa tra natura e benessere umano.

In Living in the (Un)real Huang esplora in modo critico la tematica della sorveglianza, un fenomeno che esiste da sempre ma che oggi assume nuove dimensioni, grazie all’intelligenza artificiale e all’uso pervasivo di tecnologie avanzate. Attraverso un linguaggio visivo innovativo, l’artista invita a riflettere su una società che potrebbe essere guidata verso il benessere collettivo, se gestita positivamente, ma che al contempo rischia di scivolare in un controllo oppressivo e capillare, come già prefigurato da autori di fantascienza del calibro di George Orwell. Nelle sue opere, inoltre, non mancano riflessioni sensibili e poetiche sul concetto di tempo e sulla memoria, elementi fondamentali dell’esistenza umana, che la tecnologia sta ridefinendo in modi a volte imprevedibili.

Attraverso questo linguaggio artistico digitale, Huang offre uno specchio potente per guardare al futuro e per ripensare il ruolo dell’essere umano in una società sempre più interconnessa e sorvegliata.

Nel percorso esperienziale al Meet si può guardare alla tecnologia anche come strumento per il divenire spirituale dell’uomo. Grazie alle opere in realtà virtuale di Hsin-Chien Huang, si può perdere la percezione del corpo fisico ed entrare in uno stato alternativo, vivendo un nuovo stato fisico e psicologico dell’essere. Come si vede in Shall We Dance, Milano?, opera interattiva realizzata per la città di Milano che invita il pubblico a interagire con le immagini dell’architettura milanese, fondendo i corpi con le strutture cittadine e animando gli edifici con il movimento, creando così un processo di immedesimazione con la città in cui le persone prendono spazi e dettano ritmi.

Nella Sala Immersiva è inoltre presentata per la prima volta in Italia The Eye and I, una delle più importanti collaborazioni artistiche tra Huang e Jean-Michel Jarre. Questa potente esperienza in realtà virtuale trasforma lo spettatore nel protagonista di 12 Stanze, invitandolo a riflettere su un futuro dominato dal controllo delle macchine. I big data sono invece il tema centrale del video Omni Channels, altra anteprima italiana, che raccoglie e rielabora dati di sorveglianza di cui la maggior parte delle persone protagoniste non è a conoscenza. Tutti lavori con cui Huang prelude a quale sarà il futuro dell’audio-visivo e del gaming con l’ingresso dell’intelligenza artificiale, arrivando a toccare anche il rapporto del cinema con il 3D.

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