Living in the (Un)real, mostra di Hsin-Chien Huang

In Living in the (Un)real Huang esplora in modo critico la tematica della sorveglianza, un fenomeno che esiste da sempre ma che oggi assume nuove dimensioni, grazie all’intelligenza artificiale e all’uso pervasivo di tecnologie avanzate. Attraverso un linguaggio visivo innovativo, l’artista invita a riflettere su una società che potrebbe essere guidata verso il benessere collettivo, se gestita positivamente, ma che al contempo rischia di scivolare in un controllo oppressivo e capillare, come già prefigurato da autori di fantascienza del calibro di George Orwell. Nelle sue opere, inoltre, non mancano riflessioni sensibili e poetiche sul concetto di tempo e sulla memoria, elementi fondamentali dell’esistenza umana, che la tecnologia sta ridefinendo in modi a volte imprevedibili.

Attraverso questo linguaggio artistico digitale, Huang offre uno specchio potente per guardare al futuro e per ripensare il ruolo dell’essere umano in una società sempre più interconnessa e sorvegliata.

Nel percorso esperienziale al Meet si può guardare alla tecnologia anche come strumento per il divenire spirituale dell’uomo. Grazie alle opere in realtà virtuale di Hsin-Chien Huang, si può perdere la percezione del corpo fisico ed entrare in uno stato alternativo, vivendo un nuovo stato fisico e psicologico dell’essere. Come si vede in Shall We Dance, Milano?, opera interattiva realizzata per la città di Milano che invita il pubblico a interagire con le immagini dell’architettura milanese, fondendo i corpi con le strutture cittadine e animando gli edifici con il movimento, creando così un processo di immedesimazione con la città in cui le persone prendono spazi e dettano ritmi.

Nella Sala Immersiva è inoltre presentata per la prima volta in Italia The Eye and I, una delle più importanti collaborazioni artistiche tra Huang e Jean-Michel Jarre. Questa potente esperienza in realtà virtuale trasforma lo spettatore nel protagonista di 12 Stanze, invitandolo a riflettere su un futuro dominato dal controllo delle macchine. I big data sono invece il tema centrale del video Omni Channels, altra anteprima italiana, che raccoglie e rielabora dati di sorveglianza di cui la maggior parte delle persone protagoniste non è a conoscenza. Tutti lavori con cui Huang prelude a quale sarà il futuro dell’audio-visivo e del gaming con l’ingresso dell’intelligenza artificiale, arrivando a toccare anche il rapporto del cinema con il 3D.

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