Dal 22 novembre 2024 al 15 gennaio 2025 gli spazi espositivo del Museo d'Arte e Scienza di Milano, in via Quintino Sella 4 angolo piazza Castello, ospitano la mostra Ibeji figli del tuono, curata da Bruno Albertino e Anna Alberghina, studiosi delle arti africane e dedicata all'eterno e indissolubile legame dei gemelli.
Il culto dei gemelli presso la popolazione Yoruba della Nigeria rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della ritualità africana. Le piccole sculture oggetto della mostra portano il nome di ere ibeji - ovvero immagini di gemelli - e sono opera di scultori Yoruba, un’etnia della Nigeria sud occidentale e del Benin sud orientale. Ognuna di queste figure scolpite nel legno rappresenta lo spirito di un gemello deceduto.
Le nascite gemellari, particolarmente frequenti presso gli Yoruba, sono considerate foriere di grande fortuna per la famiglia: i gemelli sono, perciò, oggetto di onori sia da vivi che da morti. Secondo gli Yoruba, i gemelli hanno una sola anima, se uno dei due muore, la vita del gemello vivente è in pericolo. L’ibeji custodisce l’anima del gemello morto e ricostituisce l’equilibrio spirituale perduto con il gemello vivente. La madre tratta l’ibeji come se fosse un bimbo vivo: lo accarezza, lo lava, lo nutre, lo porta con sé sul dorso avvolgendolo nella propria veste e lo cosparge di offerte alimentari, polvere rossa di camwood e indaco. Le statuette vengono custodite nel santuario di famiglia e, alla morte della madre, i fratelli superstiti subentrano nella loro cura fino alla loro morte. Shango, dio del fulmine e del tuono, rappresentato con la doppia ascia, è l’orisha, padre e protettore degli ibeji. Lo stile degli ere ibeji varia a seconda dei villaggi, delle città, e delle regioni: ogni particolare dell’ere ibeji può servire a identificare la zona di provenienza: l’acconciatura, il volto, la posizione di mani e braccia, la base, le scarificazioni.
Nella mostra vengono esposte oltre 100 sculture corredate di una meticolosa scheda tecnica, fotografie e audiovisivi. L'inaugurazione è fissata per le ore 18.00 di venerdì 22 novembre; la visita è poi a ingresso gratuito dal lunedì al venerdì (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 18.00; martedì e giovedì dalle 14.00 alle 18.00).