Perché io non spero più di ritornare, di Emidio Clementi e Corrado Nuccini

© Sara Tosi
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Venerdì29Novembre2024

Venerdì 29 novembre 2024 alle ore 20.30 va in scena al Teatro degli Angeli di Milano (via Pietro Colletta 21) lo spettacolo Perché io non spero più di ritornare, un viaggio sospeso tra parole e musica che esplora l’altrove, quel concetto tanto materico quanto spirituale che da sempre attrae e disorienta, affascina e spaventa, insegue ed è inseguito dall’uomo.

Perché io non spero più di ritornare è il primo spettacolo teatrale di Emidio Clementi insieme a Corrado Nuccini. Scritto e interpretato dal musicista e scrittore, leader della band di culto Massimo Volume, con il progetto musicale del chitarrista e fondatore dei Giardini di Mirò, lo spettacolo è naturale evoluzione e intima sintesi della trilogia musicale e letteraria creata da Clementi e Nuccini nell’arco di un decennio. Un viaggio iniziato con Notturno Americano, in cui ripercorrevano l’America urbana del primo ‘900 descritta da Emanuel Carnevali, proseguito con Quattro Quartetti, testamento letterario di T. S. Eliot, e conclusosi con Motel Chronicles, di cui hanno tradotto e trasportato in musica alcuni estratti dell'omonimo lavoro di Sam Shepard.

Tre autori profondamente diversi ma le cui opere sono attraversate dall’esplorazione di un immaginario comune, che guarda verso un altrove che spesso solo la letteratura riesce a raggiungere e che arriva a confondere i luoghi e perfino la sequenza cronologica. Il titolo dello spettacolo ribadisce proprio quest'ambiguità: Perché io non spero più di ritornare è un verso di Guido Cavalcanti ma è anche l’incipit di Mercoledì delle ceneri di T. S. Eliot, in cui l’autore esprime il desiderio di un ritorno o forse, invece, il suo contrario. Questo senso di straniamento e di ambiguità sono presenti anche nel romanzo L’ultimo dio di Emidio Clementi che narra della sua fuga dalla provincia e dell’incontro con la scrittura e la figura di Carnevali. Ecco quindi che la voce autobiografica di Clementi, la sua esperienza di un altrove, diventa l’ossatura del recital che lo vede protagonista: il recitativo su cui si innestano le arie delle pagine degli altri tre scrittori, il tema da cui si diramano le variazioni.

Gli estratti da L’ultimo dio fanno da collante tra alcuni dei brani contenuti negli album e altri inediti, plasmando uno spettacolo coeso e intenso, in cui l’interpretazione di Clementi è affiancata da un accompagnamento visivo inedito e da un progetto musicale ad hoc, che racchiude le molteplici e sfaccettate atmosfere degli album: dal ghostly blues di Notturno Americano, al sound introspettivo di Quattro Quartetti, fino alle raffinate e dilatate sonorità di Motel Chronicles.

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