L'esposizione è curata da Luigi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari (gli stessi curatori della grande monografica organizzata dal Palazzo Ducale di Urbino) ed è arricchita da un prezioso disegno autografo di Barocci, proveniente dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, preparatorio per una figura di devota nella pala della Madonna del Popolo, dipinto oggi conservato agli Uffizi. Realizzato tra il 1575 e il 1579, il foglio offre la possibilità di immergersi nel processo creativo di Barocci, scoprendo le tecniche e i segreti dietro la realizzazione di uno dei suoi capolavori più ammirati. Si tratta infatti del frammento di un grande cartone, disegnato a carboncino e a gessetto bianco, dove i contorni della figura sono incisi con uno stilo per il ricalco della composizione direttamente sulla pala. Ora il disegno viene esposto a Palazzo Marino, a pochi passi dal Palazzo Belgioioso, dove era conservato dalla fine del Settecento e fino al 1943, anno in cui fu donato alle collezioni civiche milanesi.
L’allestimento scenografico, concepito dall'architetto Franco Achilli e arricchito dalle illustrazioni di Carlo Stanga, offre ai visitatori un’immersione nel complesso intreccio di relazioni e associazioni che caratterizzavano la città di Urbino all’epoca di Barocci. Questo intreccio include il profondo legame culturale e artistico della città con l’artista marchigiano, così come il suo rapporto con Milano e l’influenza esercitata su di lui da Bramante. Barocci, infatti, riconosceva pienamente il valore simbolico e civile dell’architettura, inserendo nei suoi lavori i manufatti più iconici di Urbino, distintivi della città, come ambientazioni o scorci, all’interno delle sue opere. Il progetto grafico è stato curato da Paola Pellizzi.
Dal 10 dicembre 2024, in Sala Arazzi, accanto al tradizionale video che conclude la mostra natalizia di Palazzo Marino, quest’anno i visitatori possono ammirare anche un prezioso Presepe napoletano del Settecento. Questa straordinaria opera, testimonianza dell’arte partenopea iniziata nel XVIII da Giuseppe Sanmartino, proviene dal Castello Sforzesco di Milano. Il presepe è composto da statuine, animali e accessori di varie dimensioni, disposti su una scenografia classico-popolare nota come scoglio. Un meticoloso restauro eseguito nel 1999 ha permesso di identificare la mano di celebri plasticatori dell’epoca, tra cui Lorenzo Vaccano, Matteo Bottigliani, Giovanni Battista Polidoro, oltre ai seguaci di Sanmartino e Francesco Celebrano.
Quest’anno la grande mostra di Natale di Palazzo Marino si arricchisce con l’iniziativa Natale nei borghi, realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano e l’Associazione Antichi Borghi Milanesi. L’obiettivo è non solo valorizzare i borghi come nuclei urbani, ma anche far scoprire, attraverso percorsi culturali, opere d’arte figurativa custodite negli edifici religiosi che caratterizzano i diversi quartieri della città: chiese, santuari, abbazie e oratori, con particolare attenzione ai soggetti relativi alla Natività, all’adorazione dei Magi e alle figure della Sacra Famiglia dal Medioevo a tutto il Novecento.
Dal 14 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025 è possibile partecipare a visite guidate gratuite organizzate in 18 luoghi individuati all’interno dei nove Municipi di Milano, un’occasione per valorizzare i borghi e rivelare i tesori artistici che rappresentano una parte significativa del patrimonio culturale cittadino. Tra questi, una copia della Circoncisione di Gesù, la pala d’altare realizzata proprio da Federico Barocci nel 1590 per l’altare maggiore della chiesa del Nome di Dio a Pesaro, la cui versione originale è conservata al Louvre di Parigi: il dipinto è custodito nel civico Tempio di San Sebastiano, in via Torino 28, la chiesa di proprietà del Comune di Milano, unica in città nella sua forma perfettamente cilindrica a cupola, progettata nel 1576 da Pellegrino Tibaldi e di cui sono appena terminati i lavori di restauro degli affreschi della cupola e degli interni, realizzati sotto il coordinamento della Presidenza del Consiglio Comunale.