Architecture for Dogs, mostra di pet-tecture

Nell’epoca dell’antropocentrismo, il progetto Architecture for Dogs compie un ribaltamento del paradigma abitativo: gli animali domestici non sono più spettatori dello spazio umano, ma protagonisti consapevoli, fruitori di un design che si plasma sulle loro caratteristiche e che invita a una riflessione sul concetto di habitat condiviso. Il progetto è una sfida alle convenzioni, uno spazio di sperimentazione in cui la pet-tecture - architettura per animali domestici - assume una veste artistica e critica, che stimola il pubblico a riconsiderare questo legame ancestrale, rispondendo a una chiara direzione della società: in Italia ci sono infatti circa 15 milioni di cani domestici e a Milano 1 persona su 2 ha un animale domestico. Un sentire che accomuna altre declinazioni di design, come il settore della moda e del tessile, partner della mostra è infatti la maison Giorgio Armani che insieme a Poldo Dog Couture ha creato una capsule interamente dedicata agli amici a quattro zampe, fondendo l’inconfondibile stile dello storico marchio a design funzionali.

L’allestimento, a cura dello stesso Hara, si presenta come un fluido sistema di isole espositive, ognuna delle quali racconta una diversa interpretazione dello spazio e del rapporto simbiotico che si può instaurare tra l’architettura e l’essere vivente. Una costellazione di opere realizzate da nomi internazionale dell’architettura contemporanea, che hanno creato progetti che vanno oltre la semplice cuccia o spazio funzionale per il cane, indagando nuove modalità di interazione. Attraverso le architetture si snoda il racconto di possibili storie di coabitazione, avvalorate da approfondimenti fotografici e video. Con il loro aspetto ludico e la precisione progettuale, i progetti evocano un senso di appartenenza e di riconoscimento nei cani stessi, rendendo il design un ponte tra la sensibilità animale e quella umana. 

La natura inclusiva del progetto si estende anche alla partecipazione del pubblico: chiunque può accedere ai disegni e alle istruzioni delle opere, scaricandoli gratuitamente dal sito ufficiale della mostra, per poi costruire queste architetture adattandole alle esigenze del proprio cane. Questo approccio partecipativo rafforza il carattere inclusivo del progetto, offrendo l’opportunità di fare esperienza diretta della creatività esposta e di rielaborarla secondo il proprio sentire, creando una comunità globale che interpreta, realizza e condivide.

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