Milano, 19/05/2017.
Dal primo febbraio al 3 giugno 2018 il Mudec - Museo delle Culture di Milano si appresta ad ospitare l'evento espositivo più importante della sua storia: la mostra Frida Kahlo. Oltre il mito. Promossa dal Comune di Milano - Cultura e da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore, che ne è anche il produttore, e curata da Diego Sileo, Frida Kahlo. Oltre il mito porta in Italia più di cento opere tra dipinti (una cinquantina), disegni e fotografie.
Frida Kahlo. Oltre il mito è un progetto espositivo frutto di sei anni di studi e ricerche, che si propone di delineare una nuova chiave di lettura attorno alla figura dell’artista messicana (Coyoacán, 6 luglio 1907 – 13 luglio 1954), evitando ricostruzioni forzate, interpretazioni sistematiche o letture biografiche troppo comode, e con la registrazione di inediti materiali d’archivio. La mostra riunisce in un’unica sede espositiva per la prima volta in Italia e dopo quindici anni dall’ultima volta tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo, e con la partecipazione di autorevoli musei internazionali che prestano per l'occasione alcuni dei capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese (tra i quali, il Phoenix Art Museum, il Madison Museum of Contemporary Art e la Buffalo Albright-Knox Art Gallery).
«Per quanto possa sembrare paradossale, è proprio il gran numero di eventi dedicati a Frida Kahlo che ha portato ad ideare questo nuovo progetto», spiega il curatore della mostra, riferendosi alla mostra Frida Kahlo e Diego Rivera, a Genova e Roma tra il 2014 e il 2015, e a quella sull'arte messicana del XX che si è conclusa a Bologna da poche settimane: «non voglio essere polemico, ma ora è giunto il momento di rivedere alcuni stereotipi che in questi anni hanno un po' offuscato l'arte e la poetica di Frida Kahlo a favore di quella che è la sua figura iconica, del mito, alimentando una vera e propria Frida-mania». La nuova mostra al Mudec di Milano, invece, non intende analizzare i suoi oscuri traumi familiari, la sua tormentata relazione con Diego Rivera, il suo desiderio frustrato di essere madre, e la sua tragica lotta contro la malattia, bensì spingersi al di là degli angusti limiti di una biografia e andare oltre quel mito consolidato e alimentato dalle mode degli ultimi decenni.
La mostra a Milano vuole evidenziare come Frida Kahlo nasconda ancora molti segreti e raccontare, attraverso fonti e documenti inediti svelati nel 2007 dall’archivio ritrovato di Casa Azul (dimora dell’artista a Città del Messico), nuove chiavi di lettura della sua produzione. «Nel 1957, dopo la sua morte Diego Rivera lasciò scritto nel suo testamento che i bagni di Casa Azul non venissero più aperti», racconta il curatore Diego Sileo: «Dolores Olmedo, che era sempre stata la mecenate di Rivera, rispettò questo volere e per molti anni i bagni rimasero chiusi. Dopo la morte di Dolores Olmedo nel 2002, tra il 2006 e il 2007 suo figlio decise di aprire le stanze da bagno facendo saltar fuori un vero e proprio nuovo archivio fatto di centinaia e centinaia di documenti, di lettere, di disegni, di oggetti appartenenti a Diego Rivera e Frida Kahlo». Dalle indagini realizzate in Messico in prima persona da Sileo sono emersi alcuni temi e tematiche principali - come l’espressione della sofferenza vitale, la ricerca cosciente dell’Io, l’affermazione della messicanità, la sua leggendaria forma di resilienza - che vogliono far percepire ai visitatori della mostra di Milano la coerenza profonda che esiste, molto più in là delle sue apparenti contraddizioni, nell’opera di Frida Kahlo. Gli stessi temi si riflettono nel progetto d’allestimento della mostra, sviluppata - secondo un criterio analitico delle opere - attraverso cinque sezioni: Politica, Donna, Violenza, Natura e Morte.
«L’occasione di Frida Kahlo ci consente di mostrare per la prima volta in maniera completa il nostro patrimonio preispanico del Messico, frutto di donazioni di alcuni esploratori milanesi che sarà allestito nella grande vetrina che precede la mostra», aggiunge la nuova direttrice del Mudec Anna Maria Montaldo: «questo allestimento avrà anche l’intervento di un artista messicano contemporaneo perché ci piace pensare che l’interazione tra Frida e l’emblema dell’arte messicana e delle artiste dell’America Latina possa anche dialogare con l’interpretazione di un artista messicano contemporaneo. Saranno circa 350 i pezzi che dalle nostre collezioni saranno esposti in vetrina e interpretati da un artista contemporaneo»
La mostra Frida Kahlo. Oltre il mito è visitabile al Mudec - Museo delle Culture di Milano dal primo febbraio al 3 giugno 2018, nei seguenti orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30 (in mattinata, dalle 10.00, solo per gruppi e scuole su prenotazione); martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì 3 e sabato dalle 9.30 alle 22.30. L'ultimo ingresso è sempre un'ora prima della chiusura. Qui aggiornamenti su biglietti e orari speciali della mostra Frida Kahlo. Oltre il mito.