Milano, 20/01/2025.
«Una mostra non è solo un omaggio a uno dei più grandi maestri della fotografia di moda del Novecento, ma intende celebrare la sua capacità unica di unire l’eleganza classica all’audacia del Surrealismo, tracciando un percorso che attraversa l’alta moda, il cinema e le arti visive»: così l'assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi introduce l'esposizione George Hoyningen-Huene: Glamour e Avanguardia, in programma nelle sale espositive di Palazzo Reale a Milano (piazza del Duomo 14) dal 21 gennaio al 18 maggio 2025. «Hoyningen-Huene ha saputo trasformare la fotografia di moda in una forma d’arte, dando vita a immagini che ancora oggi incantano per la loro raffinatezza e modernità».
L’esposizione ripercorre tematicamente, per la prima volta in Italia, la carriera di George Hoyningen-Huene (San Pietroburgo 1900 – Los Angeles 1968), figlio di un’americana e di un barone estone, che dopo la Rivoluzione d’Ottobre lasciò la Russia e scappò con la famiglia a Londra, prima di trasferirsi nel 1920 a Parigi, dove entrò a far parte della cerchia ristretta di Man Ray, con il quale collaborò attivamente, e frequentò alcuni artisti surrealisti come Salvador Dalì, Lee Miller, Pablo Picasso, Paul Eluard e Jean Cocteau.
George Hoyningen-Huene fu tra i primi negli anni Venti e Trenta a catturare lo stile delle case di moda haute couture di Parigi, tra cui Chanel, Balenciaga, Schiaparelli e il gioielliere Cartier. In particolare, come capo fotografo di Vogue Francia, carica che ricoprì dal 1926 al 1936, Hoyningen-Huene si impose come uno degli autori di punta del panorama del tempo, realizzando con spirito innovativo servizi caratterizzati da un’estetica influenzata dall’arte classica e dal Surrealismo.
Curata da Susanna Brown, per oltre dodici anni curatrice del Victoria & Albert Museum di Londra, la mostra prende avvio da una prima sala introduttiva, George Hoyningen-Huene: Visioni di un'Epoca, che presenta fotografie con annotazioni a mano e dati per catalogazioni. Segue la sezione Tra Jazz e Ballets Russes: sogni di bellezza nelle Ville Lumière, con foto che testimoniano il vivace contesto culturale dell’epoca, tra cui quelle scattate ai Ballets Russes di Diaghilev, a Serge Lifar e Olga Spessivtzeva che danzano con i costumi disegnati da Giorgio De Chirico, o a Josephine Baker e Jean Barry che ballano al ritmo del jazz. La Moda Mare e il fascino del corpo ideale raccoglie invece una serie di foto che raccontano la moda del tempo, come Divers, che immortala i fotografi Horst P. Horst e Lee Miller di spalle in uno dei più iconici scatti di moda del XX secolo, scelto da Anna Wintour tra i suoi cinque preferiti della lunga storia di Vogue. Una piccola sezione è dedicata ai viaggi, Miraggi di luce: l'Odissea visiva di Huene, che Hoyningen-Huene realizzò tra Tunisia, Algeria, Egitto e Grecia, in cui scattò le fotografie poi confluite in cinque libri: African Mirage: the Record of a Journey (1938); Hellas (1943); Egitto (1943); Patrimonio messicano (1946) e Baalbek/Palmyra (1946).
Corpi avvolti da drappeggi e scolpiti dalla luce in pose quasi scultoree sono al centro di Riflessi di antichità, sezione che testimonia la fascinazione del fotografo per la bellezza ideale e le proporzioni perfette dell’arte classica, che ripropone in scatti dove il gioco di chiaroscuri contribuisce alla creazione di un’atmosfera unica. Modelle senza tempo: nuove icone della modernità raccoglie le opere che hanno consacrato l’autore tra i più importanti professionisti dell’epoca, quelle dedicate alle sue muse più celebri, come Agneta Fischer e Lee Miller, poi divenuta anche lei fotografa. Hoyningen-Huene guardò al Surrealismo tanto da trasportarne alcuni elementi nel suo lavoro, come le composizioni insolite, la manipolazione della realtà e le atmosfere sospese e oniriche, rendendo dei semplici ritratti di moda delle autentiche opere d'arte visiva. Un’integrazione raccontata nella sezione L'essenza del sogno: Huene, Chanel e l'influenza del Surrealismo, soffermandosi in particolare sulla collaborazione con due case di moda, di cui riuscì a cogliere le anime contrastanti: da un lato l’audacia artistica e sperimentale di Schiaparelli, dall’altro la modernità sobria e rivoluzionaria di Chanel.
Sculture di luce: il nudo maschile tra classico e moderno, soggetto interpretato spesso attraverso un’illuminazione a luce diffusa e una cura esasperata della composizione, che facevano sembrare gli scatti in studio realizzati en plen air, è anche il titolo della sezione che segna il passaggio di testimone a Vogue tra lui e Horst, quando Hoyningen-Huene nel 1936 si trasferì a New York a capo della redazione di Harper’s Bazaar. Dieci anni dopo, nel 1946, fu a Hollywood, dove raggiunse gli amici Man Ray e Max Ernst e si affermò come ritrattista dei divi: La moda di Harper's Bazaar include fotografie e riviste d’archivio che testimoniano la rivoluzione che il lavoro di George Hoyningen-Huene portò nel mondo della moda.
Ingrid Bergman, Charlie Chaplin, Greta Garbo, Ava Gardner, Katharine Hepburn sono solo alcune delle star che Huene ha immortalato e che in mostra sono raccolte nell’ultima sezione Hollywood e l'incanto del cinema. Dal 1954 al 1963 lavorò come coordinatore del colore a Hollywood e affiancò registi, costumisti, direttori della fotografia e scenografi. Una delle sue collaborazioni cinematografiche più importanti è quella con il regista premio Oscar George Cukor: i due erano legati da una profonda e tenera amicizia. Huene progettò per lui una sezione del magnifico giardino della sua villa a Los Angeles: punto di riferimento d’incontro per la comunità queer di Hollywood.
Huene attinse regolarmente alla propria conoscenza della storia dell’arte per trovare esempi delle combinazioni di colori che voleva ottenere sullo schermo. In una scena memorabile del film Il diavolo in calzoncini rosa, il personaggio di Sophia Loren appare sulla soglia della sua camera da letto in una sinfonia di azzurri che trae ispirazione dal dipinto Nanà (1877) di Édouard Manet. Fu poi il costumista dello sfarzoso film Olympia sempre con Sophia Loren come protagonista. Con la Divina Sophia instaurò un legame duraturo di grande amicizia e i due si scambiarono affettuose lettere colme di stima reciproca. Tra il 1946 e il 1950, realizzò alcuni documentari in prima persona, tra cui The Garden of Hieronymus Bosch e Daphni: Virgin of the Golden Laurels. Nel 1968 aveva in programma un libro contenente i suoi scatti più belli e numerosi progetti fotografici, venne però colpito da un ictus e morì improvvisamente il 12 settembre 1968 nella sua casa di Los Angeles.
Nel 2020 l’archivio Hoyningen-Huene venne acquisito da Tommy e Åsa Rönngren e spostato a Stoccolma, in Svezia. Il George Hoyningen-Huene Estate si occupa dello studio, conservazione, valorizzazione e promozione delle opere dell'autore.
Promossa da Comune di Milano (Cultura) e prodotta da Palazzo Reale e Cms.Cultura in collaborazione con l’Archivio George Hoyningen-Huene (Stoccolma, Svezia), con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Institut Français Milano, per celebrare, a 125 anni dalla nascita di George Hoyningen-Huene, la mostra è visitabile dal martedì alla domenica nei seguenti orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica, 10.00-19.30; giovedì 10.00-22.30. Aperture straordinarie domenica 20 e lunedì 21 aprile 2025 (Pasqua e Pasquetta, 10.00-19.30), venerdì 25 aprile 2025 (festa della Liberazione, 10.00-19.30) e giovedì primo maggio 2025 (festa dei lavoratori, 10.00-22.30). Ultimo accesso sempre un'ora prima dell'orario di chiusura.
Prezzi dei biglietti (inclusa audioguida; si consiglia di portare i propri auricolari): intero 15 euro (open/regalo 17 euro); ridotto 13 euro per bambini e ragazzi da 6 a 26 anni, over 65, soci di Fai e Touring Club, possessori di biglietti Lunedì Musei e categorie convenzionate); ridotto 12 euro per titolari della Milano Museo Card; ridotto 10 euro per studenti fino a 25 anni, abbonati Card Musei Lombardia, soci Orticola e disabili con invalidità inferiore al 100%; ingresso gratuito per bambini sotto i 6 anni e disabili con invalidità pari al 100%.