Dal 31 gennaio all'8 marzo 2025 la galleria Gió Marconi di Milano (via Tadino 15) ospita la mostra Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus) di Patrizio Di Massimo. L'inaugurazione è fissata per le ore 18.00 di giovedì 30 gennaio; la mostra è poi visitabile fino a sabato 8 marzo, dal martedì al sabato in orario 11.00-18.00 (per info 02 29404373).
Per Patrizio di Massimo la pittura – urgenza e ossessione - costituisce lo strumento analitico per eccellenza grazie al quale esplorare tutti gli stati emotivi e psicologici dell’esistenza umana. Pittore autodidatta e conoscitore dei grandi maestri del passato, Di Massimo fonde nella sua pratica iconografia classica e cultura visuale contemporanea, riesaminando passato e presente attraverso la propria sensibilità e il proprio sistema affettivo. La sua pittura si concentra su soggetti dalle sembianze di persone a lui care e spesso provenienti dal mondo dell’arte (come artisti, collezionisti o curatori): questi gli permettono di identificarsi di volta in volta in ruoli e personaggi diversi, indagando la storia dell'arte e i temi contemporanei relativi all'identità, all’auto-determinazione, alla mascolinità.
La mostra Amici, Nemici, Letti e Mariti (Friends, Foes, Beds and Beaus), prima personale negli spazi della galleria Gió Marconi, avviene in un momento specifico del percorso dell’artista ed è il risultato di un processo di lavoro durato un anno. Durante tale gestazione dilatata, Di Massimo ha lavorato a più riprese alle opere nel suo studio londinese, uno spazio capace di influenzare la pratica stessa e in cui praticare l’ascolto dei propri pensieri attraverso una compatta solitudine costellata da intuizioni introspettive. Nel suo evolversi e trasformarsi, la sua pratica pittorica - metaforica, simbolista e apertamente lirica - ha mantenuto negli anni una coerenza di fondo che si esplicita qui attraverso una profonda consapevolezza emotiva, espressiva e concettuale che emerge dagli spazi esplorativi del ritratto e dell’autoritratto.
L’urgenza dell’artista appare guidata dalle medesime istanze che ne hanno caratterizzato il percorso sin dagli esordi all’Accademia di Brera di Milano: la necessità di interrogare se stesso e la propria identità, il mondo circostante e le relazioni tra gli esseri umani. Costruendo una ricerca tanto artistica quanto spirituale, Di Massimo offre un accesso alla propria vita mediata da un’essenza visionaria.