La Fondazione Adolfo Pini di Milano riapre dopo 2 anni di restauro: cosa vedere, nuovo percorso e orari di visita

© Andrea Rossetti
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Milano, 29/01/2025.

Dopo due anni di restauro, riqualificazione e ammodernamento, la Fondazione Adolfo Pini di Milano riapre al pubblico con un percorso espositivo completamente rinnovato. L'inaugurazione è fissata per le ore 18.30 di mercoledì 29 gennaio 2025, dopodiché l'apertura al pubblico è prevista dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, a ingresso gratuito previa prenotazione on line.

Nelle sale dello storico stabile di corso Garibaldi 2, sono esposti i quadri restaurati di Renzo Bongiovanni Radice, accanto a testimonianze della storia personale del nipote, Adolfo Pini. Il nuovo allestimento, arricchito dalla mostra permanente, segna l’inizio di una nuova fase per la Fondazione Pini, che punta a rafforzare il dialogo con la città di Milano e con il mondo dell’arte, mantenendo vivo il legame tra tradizione e contemporaneità. «Questa riapertura rappresenta un'importante occasione per Milano e il suo sistema culturale», afferma Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano: «grazie al nuovo allestimento curato da Silvia Bolamperti, questo straordinario patrimonio artistico e culturale viene restituito alla città in una veste rinnovata».

Insieme al nuovo allestimento delle sale, la Fondazione Adolfo Pini ripropone l’arredamento originario della dimora con l’obiettivo di restituire l’atmosfera privata di una casa che ha saputo raccontare la storia di una famiglia della borghesia milanese colta e illuminata, arricchita dagli oggetti appartenuti alle due famiglie. «Le sale che oggi vengono riaperte per il pubblico ospitano dipinti di Renzo Bongiovanni Radice insieme a preziosi arredi, porcellane e manufatti dell’artigianato lombardo, eccellenze del saper fare che raccontano una storia di tradizione e innovazione», spiega Marina Messina, presidente della Fondazione Adolfo Pini

Dipinti, stampe, porcellane, candelabri, maioliche, orologi, tappeti e arredi, oggi tutti restaurati, si susseguono, sala dopo sala, e valorizzano i quaranta quadri esposti, realizzati nell’arco di cinquant’anni nel percorso di visita della nuova esposizione permanente, rinnovata nel corso del 2024 a cura di Silvia Bolamperti, che spiega: «ogni sala invita il visitatore a immergersi nel mondo di Bongiovanni Radice, offrendo una lettura ricca di suggestioni che intrecciano arte, memoria e paesaggio. L’esposizione permanente delle sue opere è stata concepita come monografica, per permettere ai visitatori di approfondire le tematiche più significative della sua produzione artistica». 

L’allestimento della casa-studio si apre con i primi lavori di Renzo Bongiovanni Radice, esplorando i suoi esordi agli inizi del Novecento, per proseguire nella sala dedicata ai paesaggi, soggetto centrale nella sua produzione. Di seguito un piccolo approfondimento della tematica del ritratto femminile, soggetto pittorico a cui l'artista si avvicina dagli albori della sua carriera fino agli anni Cinquanta. Al centro dell’allestimento, il grande salone celebra Parigi, città amata e punto di svolta nella sua carriera. Uno spazio intimo è dedicato al suo studio, a cui segue la sala dedicata ai rami: trame di alberi e intrecci naturali che riflettono la sua capacità di trasformare la natura in racconto. Al termine, una selezione delle acquisizioni più recenti, frutto di un lavoro di studio e ricerche che sottolinea l’impegno della Fondazione Pini nel preservare e valorizzare l’eredità artistica.  

Il programma di restauro dell’opera pittorica ha incluso interventi di pulitura, reintegrazione pittorica e sostituzione di sistemi di vincolo, il tutto eseguito con materiali e metodologie rispettose dei principi di conservazione sostenibile e adottando soluzioni ecologicamente responsabili. Anche il restauro degli arredi originali è stato eseguito con attenzione all’autenticità e alla conservazione storica, grazie all’utilizzo di materiali tradizionali, naturali e reversibili. Per guidare i visitatori nel percorso, è stato realizzato un sistema di segnaletica, totem e pannelli grafici a partire dall’ingresso al piano terra. In termini di accessibilità, infine, sono stati realizzati interventi mirati.  

A restauro concluso, la Fondazione Pini torna alla centralità della missione statutaria, secondo la volontà del suo fondatore Adolfo Pini, orientata alla «promozione e la valorizzazione dell’opera del pittore Renzo Bongiovanni Radice, attraverso studi e mostre, e al sostegno ai giovani artisti attivi in tutte le arti, con il supporto di borse di studio, offerte formative e altre iniziative». Verso questa direzione è all’opera il Consiglio d’Amministrazione, presieduto da Marina Messina (già Direttrice Musei Civici e Area Spettacolo del Comune di Milano) e composto da Alessandro Castiglioni (vicedirettore e senior curator del Museo Ma*Ga di Gallarate, docente di storia e critica del design presso l’Istituto Marangoni, Milano), Gianandrea Ciaramella (professore associato al Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano), Paola Costantini (direttrice Affari Legali di Vidas), Gianmarco Montanari (direttore generale della Fondazione Most), Stefano Pizzi (già responsabile Relazioni Esterne dell'Accademia di Brera).  

Alla conservazione del patrimonio artistico e architettonico, quindi, si affiancano scelte di indirizzo che verranno definite dal Consiglio di Amministrazione con la proposta di nuovi spazi espositivi al piano terra, dedicati principalmente agli artisti contemporanei.  

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