Dal 30 gennaio al 22 marzo 2025 la galleria Building di Milano, in via Monte di Pietà 23, ospita la mostra Bizhan Bassiri: Creazione, a cura di Bruno Corà: si tratta della prima importante mostra personale dell’artista italo-persiano (Teheran, 1954).
L’esposizione, sviluppata su tre piani espositivi della galleria, trasporta il visitatore in una dimensione ancestrale e senza tempo, in cui le opere, che sembrano emergere da un universo magmatico, prendono forma di volta in volta in sculture, dipinti e disegni contraddistinti da specifici materiali e cromie. Dalla dominante rossa del piano terra, passando per il pigmento blu impiegato nelle opere del primo piano, fino a giungere all'oscurità nera del secondo piano, in cui - come suggerisce l'artista - Osservando nel buio, il buio Vedo.
Esordendo a Roma nel 1981, dopo aver compiuto gli studi presso l'Accademia di Belle Arti della capitale alla scuola di Toti Scialoja tra il 1976 e il 1980, Bizhan Bassiri si è distinto tra i protagonisti della generazione che negli anni Ottanta ha sviluppato in Europa una propria Weltanschauung all'insegna di un pensiero magmatico, autentica esperienza pittorico-plastica idonea a coniugare fondamenti e proposizioni innovative dell'arte occidentale e orientale, costruendo un proprio lessico originale di ampia risonanza poetica.
Con un solido percorso alle spalle, esito di eventi memorabili e importanti confronti con i maggiori artisti italiani e internazionali (Kounellis, Boetti, West, Chiari, Anselmo, Kirkeby, Kosuth, Castellani e altri), Bassiri con questa prima mostra personale a Milano evidenzia la maturità linguistica della sua arte, sempre tenuta entro i registri di forme enunciative di una spazio-temporalità che elude gli epifenomeni dell'attualità, orientandosi piuttosto verso dimensioni dove visione palingenetica, intuizione poetica e formalizzazione di un sistema iconografico basato su archetipi cosmologici e mitici assume il carattere di summa immaginaria. In tale drammaturgia visiva, Bassiri esibisce le figure essenziali della sua poetica: l'incessante trasformazione della materia, da lui considerata tempesta permanente; lo stupore della luce ricavata dall'opera e offerta come entità correlata allo sguardo individuale; l'ineludibile presenza testimone della cifra antropologica; il rischio serpentino dell'imprevisto; la sorte, invisibile ma attiva forza regolatrice e registro supremo dell'arte che perpetua la tensione vivente, assumendo forme senza tempo. Protesa in uno spazio-tempo indeterminabile, considerato eterno come l'esistenza, l'opera appare immagine autonoma destinata a mostrare l'enigmatico inarrestabile processo del pensiero magmatico, sorgente da cui scaturisce l'arte.
La mostra Bizhan Bassiri: creazione è dunque un paradigma di morfologie fondamentali dell'artista, caratterizzato da vere e proprie stazioni di opere dislocate negli ambienti della galleria Building, scanditi dalle dominanti cromatiche riferibili a uno spettro di colori distintivo della sua poetica. Diversi i cicli di opere presentati in mostra, tra cui: gli Specchi Solari (2024), superfici in acciaio attraversate da abrasioni fulminee come lampi, che negano la tradizionale funzione dello specchio come oggetto che riflette il mondo e rivelano, invece, la loro stessa natura come sorgente di luce; le Particelle della Tempesta (2024), dipinti materici simili a stratificazioni geologiche, che l'artista ottiene facendo macerare carta di quotidiani in vasche piene di acqua colorata con pigmenti naturali e l'aggiunta di colle; le Erme (2000-2024), che, mutuando la loro morfologia dall'erma classica antica, si compongono di una base metallica tronco-piramidale rovesciata su cui si innestano le masse informi delle teste di pietra lavica; i disegni Inchinato Pennino (2020), realizzati dall’artista durante il primo lockdown e concepiti come una sorta di ingrandimento al microscopio dei paesaggi magmatici e delle Particelle della Tempesta: in ciascuno di questi disegni emerge un microcosmo poetico animato da luci crepuscolari, buchi neri, tremolii della terra e bestie che si scatenano all’orizzonte.
L'inaugurazione è in programma mercoledì 29 gennaio alle ore 17.00. La mostra è poi visitabile fino a sabato 22 marzo a ingresso gratuito dal martedì al sabato in orario 10.00-19.00; per info 02 89094995.