Milano celebra il Giorno del Ricordo (10 febbraio), ricorrenza istituita dal Parlamento italiano nel 2004 per onorare la memoria delle vittime delle Foibe e le migliaia di italiani e italiane dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia costretti a lasciare la propria terra: una tragedia umana e civile che ha segnato profondamente il nostro paese.
Da venerdì 7 a lunedì 10 febbraio 2025 nella Sala degli Arazzi di Palazzo Marino (piazza della Scala 2) è aperta al pubblico la mostra Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente: l’esilio dei Giuliano-Dalmati alla fine del secondo Conflitto Mondiale, che offre un significativo excursus sulla storia del confine orientale italiano e dei 350 mila italiani che hanno lasciato le proprie abitazioni e le proprie terre per rimanere italiani.
Lungo quell’invisibile linea di demarcazione la Seconda Guerra Mondiale non terminò dopo il 25 aprile 1945, ma proseguì cambiando volto e attori e costringendo migliaia di persone, colpevoli solo di essere italiani, ad abbandonare case, botteghe, barche e la loro intera storia con poche e misere cose messe assieme all’ultimo momento lasciandosi alle spalle un pezzo importante della loro vita e dei loro ricordi.
La mostra è visitabile nei seguenti orari di apertura: venerdì 7 e lunedì 10 febbraio dalle 10.00 alle 18.00; sabato 8 febbraio dalle 10.00 alle 13.00; domenica chiuso. L’ingresso è gratuito e senza prenotazione.
Nel Giorno del Ricordo, lunedì 10 febbraio 2025, le autorità civili e militari e le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati si ritrovano alle 9.30 in piazza della Repubblica, presso il monumento dedicato ai Martiri delle Foibe, per partecipare alla solenne cerimonia di commemorazione durante la quale vengono deposte le corone di fiori per onorare la memoria delle vittime. La giornata prosegue alle 11.00 in Sala Alessi a Palazzo Marino, dove è in programma un incontro con le associazioni cittadine degli esuli istriani, fiumani e dalmati: l'evento è aperto alla cittadinanza e consente di ascoltare le testimonianze dirette delle persone e dei familiari colpiti da questa tragedia e rinnovare l’impegno nel promuovere la condivisione e la trasmissione della memoria.