Biscotti (66,8%) e merendine (62,8%) sono i prodotti a cui gli italiani pensano maggiormente quando si nomina Mulino Bianco mentre Abbracci, Crostatine e Macine sono i primi tre prodotti che vengono associati al brand (con il 31,5%, 29,7% e 29,3%) seguiti da Flauti (22,3%) e Baiocchi (21,5%). La colazione è il pasto più associato alla marca per oltre un italiano su 2 (55,8%) seguito dalla merenda (33,5%). La singola caratteristica più apprezzata? Il gusto e la bontà al palato (37,6%), gli ingredienti di qualità (25,1%) e l'ampia varietà di scelta (24,8%).
Se fino ai primi anni Settanta la colazione dolce era considerata un pasto per i bambini, nel 1978, tre anni dopo la nascita di Mulino Bianco, si è assistito alla popolarizzazione dei biscotti passati a oggetto di consumo quotidiano anche per gli adulti. All'inizio degli anni Ottanta quasi il 70% dei biscotti veniva consumato al mattino, consolidando il rito della colazione: una vera rivoluzione che ebbe il suo simbolo nel Coccio, il tazzone per la zuppa di latte ispirato alla tradizione contadina, che nel 1978 Mulino Bianco associò alla sua prima raccolta punti destinata a fare storia. Progettato sulla base di un esemplare del 1919, il Coccio ebbe un successo travolgente: oltre 20 milioni di italiani collezionarono 600 milioni di spighe per ricevere il premio, che alla fine entrò nelle case di ben 6 milioni di consumatori.
E se il Coccio è il primo premio messo in palio, nei ricordi degli Italiani svettano fornetto scaldabrioche e tovaglie, tra le raccolte punti più citate secondo la survey AstraRicerche (26,4% e 21,8% rispettivamente); circa 1 Italiano su 6 ricorda, invece, le raccolte punti dedicate al Coccio, alla radio sveglia a forma di Mulino, ai piatti, al portapane, alla zuccheriera e agli astucci e agli zaini del piccolo Mugnaio Bianco.
Nel 1983 nei pacchi delle merende vennero invece inserite le Sorpresine, diventate un'icona degli anni Ottanta e Novanta, ideate da Graziella Carbone, appassionata di creatività e tecnologia, che dal 1982 ne ha guidato e orientato la nascita e lo sviluppo. Tra gommine, origami, normografi, pastelli di cera, calendari, indovinelli, e così via, ne vennnero ideate 650 differenti, ciascuna prodotta in almeno un milione di pezzi, per un totale di oltre 315 milioni di pezzi.
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