Milano, 04/12/2019.
Non ha bisogno di presentazioni Letizia Battaglia (Palermo, 1935). Non solo in Italia, ma anche all’estero: nel 2017 il New York Times l’ha infatti citata come una delle undici donne straordinarie dell’anno. Dal 5 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020, negli spazi espositivi di Palazzo Reale a Milano è aperta al pubblico la mostra Storie di strada, una grande retrospettiva con oltre 300 fotografie che riscostruiscono per tappe e temi la vita professionale di Letizia Battaglia.
Promossa da Comune di Milano | Cultura, Palazzo Reale e Civita Mostre e Musei, la mostra anticipa con la sua apertura il palinsesto I talenti delle donne, promosso e coordinato dall’Assessorato alla Cultura, che durante tutto il 2020 proporrà iniziative multidisciplinari - dalle arti visive alle varie forme di spettacolo dal vivo, dalle lettere ai media, dalla moda alle scienze - dedicate alle donne protagoniste nella cultura e nel pensiero creativo.
«Letizia Battaglia è una protagonista della nostra
storia, perché racconta con coraggio personale e
talento espressivo tutta la vita che passa davanti al suo
obiettivo, mettendoci di fronte al ritratto di ciò che non
conosciamo o a volte, semplicemente, non vogliamo vedere», dichiara
l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: «un
percorso che, come dichiara lei stessa, ha potuto sviluppare quando
è arrivata a Milano all’inizio degli anni Settanta, dove ha trovato
quelle condizioni di libertà creativa che le hanno permesso di
trasformare in linguaggio fotografico la sua vocazione alla
verità, alla critica sociale, alla denuncia costruttiva».
Afferma infatti Letizia Battaglia: «nel 1971, Milano mi ha accolta
e dato le opportunità per decidere della mia vita. Avevo 36 anni e
qui, non a Palermo, ho cominciato ad essere una fotografa».
Con circa 300 fotografie, molte delle quali inedite, Storie di
strada attraversa l’intera vita professionale della fotografa
siciliana e si sviluppa lungo un articolato percorso narrativo
costruito su diversi capitoli e tematiche. I ritratti di
donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo
alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono
quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla
politica, sulla vita, sulla
morte e sull’amore, e due filmati
che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica.
Il percorso espositivo si focalizza sugli argomenti che hanno
costruito la cifra espressiva più caratteristica dell’artista, che
l’ha portata a fare una profonda e continua critica
sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in
discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea.
Quello che ne risulta è un vero ritratto, quello di
un’intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa
poetica e politica, una donna che si interessa di ciò che
la circonda e di quello che, lontano da lei, la incuriosisce. Come
ricorda la stessa Battaglia, «la fotografia l’ho vissuta come
documento, come interpretazione e come altro ancora; l’ho vissuta
come salvezza e come verità», e ancora: «io sono una persona, non
sono una fotografa. Sono una persona che fotografa».
Letizia Battaglia ha raccontato da insider tutta Palermo,
per non parlare del contributo dato al teatro, all’editoria e alla
promozione della fotografia come disciplina. È riconosciuta come
una delle figure più importanti della fotografia
contemporanea non solo per i suoi scatti saldamente
presenti nell’immaginario collettivo, ma anche per il valore civile
ed etico da lei attribuito al fare fotografia. Nel corso della sua
vita Letizia Battaglia ha raccontato anche i volti dei
poveri e le rivolte delle piazze, tenendo
sempre la città come spazio privilegiato per l’osservazione della
realtà, oltre che del suo paesaggio urbano. Letizia Battaglia
tratta il suo lavoro come un manifesto, esponendo le sue
convinzioni in maniera diretta, vera, poetica e colta,
rivoluzionando così il ruolo della fotografia di
cronaca. Impara la tecnica direttamente in
strada, e le sue immagini si distinguono da subito per il
tentativo di catturare una potente emozione e quasi sempre un
sentimento di pietas. I soggetti di Letizia, scelti non
affatto casualmente, hanno tracciato un percorso finalizzato a
rafforzare le proprie ideologie e convinzioni in merito alla
società, all’impegno politico, alle realtà emarginate, alla
violenza provocata dalle guerre di potere, all’emancipazione della
donna.
Molti sono i documentari che hanno indagato la sua figura di donna e di artista, il più recente dei quali è stato presentato all’edizione 2019 del Sundance Film Festival. Il film Shooting the mafia, per la regia di Kim Longinotto, racconta Letizia Battaglia giornalista e artista, che con la sua macchina fotografica e la propria movimentata vita è testimone in prima persona di un periodo storico fondamentale per la Sicilia e per l’Italia tutta, quello culminato con le barbare uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La mostra Letizia Battaglia: storie di strada è visitabile a Palazzo Reale di Milano dal 5 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020 nei seguenti orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura). I biglietti, comprensivi di audioguida, costano 13 euro (biglietto open 15 euro); il prezzo dei biglietti ridotti è di 11 euro, per under 26 e over 65, disabili e gruppi di 15-25 persone; l'ingresso è sempre gratuito per i bambini di età inferiore ai 6 anni e, dal 25 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020, per gli under 18.
Molte sono le iniziative inserite all’interno del programma di attività collaterali legate a Storie di strada, tra incontri, visite guidate e proiezioni cinematografiche in collaborazione con il Museo Interattivo del Cinema di Milano; e non solo, perché dal 5 dicembre al 21 febbraio 2020 è possibile partecipare a due fotocontest che invitano i partecipanti a scendere in strada per fotografare il vivere quotidiano (per info e dettagli consultare il sito ufficiale della mostra di Letizia Battaglia).