Pepèn Milano: la migliore gastronomia di Parma in un panino

Milano, 19/03/2025.

Pepèn Panini, l’iconica paninoteca di Parma che oltre 70 anni fa ha inventato il panino espresso, e che da allora è uno storico punto di riferimento per l’intera città, è arrivata anche a Milano in via Malpighi 3, nell’animata zona di Porta Venezia.

Pepèn Milano è aperto dal martedì al sabato con orario 11.00-15.00 e 18.00-22.00 ed è ospitato nella casa Galimberti, un capolavoro del Libert ymilanese. Nella tradizione della casa madre di Parma, il locale è pensato per un consumo veloce: pochissimi posti a sedere, qualche tavolo d’appoggio e un piccolo dehors. D’altra parte tutte le offerte di Pepèn si possono mangiare in piedi. Il panino imbottito è da sempre alla base della ristorazione rapida, ma in questo caso le farciture - che rappresentano una delle migliori tradizioni gastronomiche italiane - lo rendono una vera gourmanderie da buongustai.

L’idea è nata nell’immediato dopoguerra dalla mente di Giuseppe Clerici, detto Pepèn, che nel 1946 rilevò con la moglie Lidia un piccolo bar a Parma, in vicolo Sant’Ambrogio. L’intraprendente coppia lo trasformò ben presto in un locale rivoluzionario per l’epoca, proponendo panini creativi fatti al momento, tartine gastronomiche e la Carciofa, che in un guscio di pasta sfoglia racchiude la farcia dei tortelli d’erbetta che - insieme ai carciofi ed a un tocco di mortadella - ne fa un piatto di culto per i fedelissimi di Pepèn. Nel 1953 il locale cambiò nome in Pepèn Panini e iniziò ad affermarsi sempre di più fra i parmigiani di ogni ceto e di ogni età e fra i turisti. Allora Pepèn era aperto anche per il dopoteatro, quindi nascevano discussioni interminabili fra gli intellettuali che andavano a vedere i classici al Regio e i cultori del dialetto della Famija Pramzana, che da Pepèn era nata e che aveva sede lì vicino. Il locale era sempre più frequentato, la suanotorietà nel mondo dei buongustai cresceva di giorno in giorno.

Nel 1962 Pepèn e Lidia lasciarono Parma per motivi di salute e si trasferirono in Liguria (dove aprirono un ristorante, ma questa è un’altra storia). Nel locale sono subentrati, per continuare la tradizione, il banconista Gino Ferrari, che coinvolse nell’impresa il fratello Renzo, e il garzone di bottega Giancarlo Peschiera. Poi arriva come socio, una trentina d’anni dopo, anche Dino Meneguz. Adesso sono i loro quattro figli e nipoti (Stefano, Matteo, Barbara e Riccardo) a mandare avanti Pepèn a Parma e ad averlo fatto sbarcare a Milano, un progetto che avevano in testa da un po’ e che si è concretizzato quando si è trovata l’occasione giusta e un socio che
affiancasse l’operazione: Camillo Carmignani, imprenditore parmigiano nel settore food che da molti anni lavora sul capoluogo lombardo (suo lo storico Parma & Co di corso Garibaldi).

I panini disponibili nel locale milanese, i cui nomi rispecchiano l’ironia storica di Pepèn, sono gli stessi che si trovano a Parma: lo Spaccaballe (arrosto di maiale, pomodori, insalata, ketchup e maionese), il Caval pist (carne di cavallo macinata, zucchina alla griglia, olio, sale e limone), la Ciccia (salsiccia cruda freschissima con senape e maionese) o il Toast farcito (pan carrè tostato al burro, cotto, fontina e una farcia di giardiniera e maionese), tutti disponibili in variante panino, pan carré e focaccina e tutti prodotti a vista ed al momento. E poi ci sono la Carciofa (tortino con il ripieno dei tortelli d’erbette più carciofi e un tocco di mortadella), la Palla di carne (polpetta fritta di carne mista) e l’Uccello elaborato (wurstel avvolto nel pane con salsa piccante, maionese e ketchup). Infine la soffice pizza di Pepèn, pioniera delle pizze alte in tegamino, anche nella versione proibita (tagliata in due e farcita con gorgonzola, mortadella o altro).

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Milano e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter