Toccato il traguardo dei cinquant’anni da cui non si torna più indietro, il comico Gianluca Scintilla Fubelli trae le somme della sua vita, ripercorrendo tutte le tappe che lo hanno portato fino a qui. E lo fa nel corso di Lo chiamavano Scintilla, one-man-show in programma mercoledì 2 aprile 2025, alle ore 21.00, sul palco del Teatro Martinitt di Milano (via Pitteri 58).
Un'occasione per ironizzare sulla sua vita, dall’infanzia trascorsa per strada con gli amici del Trullo - nobile quartiere dell'aristocrazia romana - passando per la sua eccelsa carriera scolastica (espulso in quarta elementare delle suore, bocciato due volte in seconda media, fino all'approdo al mondo del lavoro e finito a fare l'odontotecnico in maniera del tutto occasionale). Un’esperienza dove Scintilla ha imparato tanto, tranne che a fare l’odontotecnico. La madre, vista la sostanziosa fuga di cervelli di quel periodo, lo convince ad andare lontano da casa a ritrovare il suo, di cervello.
Gianluca in realtà ha un sogno da sempre, e cioè fare poco: e quale miglior piazza, dunque, se non il mondo dell’animazione? In maniera casuale, accidentale, occasionale, fortuita, involontaria, inaspettata, imprevista, imprevedibile, inattesa e aleatoria, decide di trasferirsi a Milano per intraprendere la carriera nel mondo della comicità insieme ad altri 3 scappati di casa (i Turbolenti). Milano capisce immediatamente tutte le sue potenzialità artistiche e Scintilla viene assunto in fabbrica, in catena di montaggio, come controllo qualità di vaschette di plastica per alimenti. Ma la sua scalata verso il successo è appena iniziata: i Turbolenti, l'avventura a Colorado e le sagre di paese dove si esibisce sono solo alcuni dei sogni da lui realizzati. Il David di Donatello, il Leone d'oro al cinema di Venezia e l'Oscar, sono alcuni dei sogni che non realizzerà mai.
Ad arricchire lo spettacolo, gli special guest Giulio Cesare e Romolo Printz.