Orchestra Sinfonica di Milano in concerto con Sergei Babayan, dirige Emmanuel Tjeknavorian

© Angelica Concari
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DA Venerdì04Aprile2025
A Domenica06Aprile2025

Venerdì 4 e domenica 6 aprile 2025, rispettivamente alle ore 20.00 e alle ore 16.00, la stagione dell'Orchestra Sinfonica di Milano prosegue all’Auditorium di Milano (largo Mahler) con un weekend dedicato all’arte di Maurice Ravel nel 150° anniversario della nascita e accogliendo per l'occasione un pianista leggendario, Sergei Babayan.

Emmanuel Tjeknavorian dirige un programma che accosta i due concerti per pianoforte (il Concerto il Sol e il Concerto per la mano sinistra) che vedono protagonista Babayan, intervallati dal Menuet sur le nom d’Haydn per pianoforte, e arricchisce il programma con il Boléro e con la Sinfonia n. 45 in Fa diesis minore Hob.I:45 Sinfonia degli addii di Franz Joseph Haydn.

Classe 1961, l’armeno-americano Sergei Babayan si è aggiudicato il Casadesus International Piano Competition nel 1989. Pianista sopraffino ed eccellente didatta (fra i suoi allievi primeggiano Daniil Trifonov e Stanislav Khristenko), Babayan è sempre molto generoso nella costruzione dei programmi che lo vedono protagonista. Ne è senza ombra di dubbio questo il caso. L’impaginato si apre con il Concerto in Sol di Ravel, composto tra il 1921 e il 1931“nello spirito di Mozart e di Saint-Saëns, come dichiarò lo stesso compositore, facendo dunque tesoro di una tradizione compositiva la cui eredità poteva ancora, a detta sua, essere valorizzata. Composto da tre movimenti (Allegramente - Adagio assai - Presto), il Concerto in Sol rappresenta una pietra miliare del repertorio pianistico, la cui varietà tematica e di carattere viene valorizzata indubbiamente dalla straordinaria ricerca timbrica del grande Babayan.

Fa da contraltare il Concerto per la mano sinistra, commissione ricevuta da parte del pianista austriaco Paul Wittgenstein, mutilato della mano destra durante la Prima Guerra Mondiale. Strutturato in un solo movimento, il concerto presenta una prima parte in cui vengono riproposti alcuni tratti stilistici cari a Ravel, tra cui l’impiego della sarabanda e il ritmo puntato, e una seconda parte in cui fiorisce un forte carattere improvvisativo.A inframezzare queste due pagine per solista e orchestra, una rarità raveliana, il Menuet sur lenom d’Haydn, composizione nata in seno a una vera e propria Call for scores indetta nel 1909 dalla Revue Musicale, con il preciso intento di dedicare un numero speciale per celebrare Franz Joseph Haydn a cento anni dalla morte. Il direttore della rivista, Jules Écorcheville, rivolse esplicita richiesta a sei compositori: Claude Debussy, Paul Dukas, Vincent d'Indy, Reynaldo Hahn e Charles-Marie Widor e Maurice Ravel. Così nacque il Menuet sur le nom d’Haydn.

I nomi di Ravel e di Haydn si intersecano ancora: chiude il programma il binomio costituito dalla Sinfonia degli Addii di Haydn e il Boléro di Ravel. La prima è così chiamata perché nell'esecuzione dell'Adagio finale, alla prima esecuzione nel 1772, i musicisti a turno smisero di suonare, spensero la candela del loro leggio e lasciarono la sala, e l'esecuzione venne portata a conclusione solo da due violini con sordina, suonati da Haydn stesso e dal primo violino, Luigi Tomasini. Il secondo, che non necessita di presentazioni, è stato protagonista di decine di omaggi musicali e rappresenta un vero e proprio monumento di aggregazione timbrica, un castello sonoro che si costruisce di fronte alle orecchie di chi ascolta, che da un rullante in pianissimo arriva a un’orchestra intera in fortissimo, crescendo di un decibel alla volta, assuefacendo l’ascoltatore a una pulsazione ritmica (ripetuta 169 volte), e a due temi facili e perfetti, proposti in tutte le loro combinazioni timbriche. Una pagina sinfonica che è giunta in territori apparentemente lontani, diventando protagonista di una cover reggae di Frank Zappa e di una composizione rock di Jeff Beck, senza contare le innumerevoli versioni elettroniche.

Quasi due opposti, i lavori sinfonici che chiudono l’impaginato. In uno si toglie, nell’altro si aggiunge, e che rappresentano, nel concerto celebrativo del 150° anniversario della nascita di Maurice Ravel, un eccellente parallelismo che lo accosta a Haydn, compositore molto amato dal musicista francese.

Biglietti (esclusi diritti di prevendita): intero 40 euro in platea e 30 euro in galleria; ridotto 30 euro in platea e 22 euro in galleria per over 60 e convenzioni; ridotto 20 euro in platea e 15 euro in galleria per under 35 e Carta Nazionale Giovani. Venerdì 4 aprile alle ore 18.30 è in programma una conferenza introduttiva nel Foyer della Balconata. Per info 02 83389401.

Contrappunta questo dittico sinfonico un appuntamento in duo violino e pianoforte, sabato 5 aprile 2025 alle ore 18.00: Emmanuel Tjeknavorian imbraccia il violino e sale sul palco dell’Auditorium di Milano insieme a Sergei Babayan. I due sviluppano un programma che tiene insieme la Sonata per violino e pianoforte di Leóš Janàček con la Sonata per violino e pianoforte in Fa maggiore K 376 di Wolfgang Amadeus Mozart e con la Sonata per violino e pianoforte in Fa minore op. 80 di Sergej Prokof'ev: il gran finale è dedicato proprio a Ravel, con la sua inconfondibile Tzigane (rapsodie de concert).

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