Icarus, mostra antologica di Yukinori Yanagi

Noto per l’esplorazione di temi complessi legati alla sovranità, alla globalizzazione e ai confini, che indaga attraverso installazioni site-specific di grandi dimensioni, Yukinori Yanagi si addentra sovente nella storia giapponese, confrontandosi tuttavia con tematiche universali legate al nazionalismo e all’impatto della modernizzazione e della tecnologia sulla società. Il suo modus operandi evoca gli intricati sistemi di immagini simboliche e i preconcetti di oppressione politica e nazionale, sfidandone la stasi e dissolvendoli in forme organiche per natura intrinsecamente mutabili.

Dal 1988 al 1990 Yanagi studia alla Yale University dove è allievo di Vito Acconci e Frank Gehry e in questo periodo si avvicina alle esperienze concettuali. Lascia poi gli Stati Uniti nel 2000 per tornare in Giappone dove porta avanti la sua pratica artistica mantenendo come concetto ricorrente il vagare come condizione permanente. Il paradosso richiama l’idea di movimento e cambiamento costante - spesso suggerito nella sua opera da materiali organici e viventi - che allo stesso tempo si misurano con la permanenza e la stabilità di immagini simboliche fisse e apparentemente immutabili.


Exhibition view, Pirelli Hangar Bicocca, Milan, 2025 © Yanagi Studio, courtesy the artist and Pirelli Hangar Bicocca (photo Agostino Osio)

Icarus è il titolo della mostra di Yukinori Yanagi che raggruppa un corpus di lavori che ripercorrono la carriera dell’artista nelle Navate e nel Cubo del Pirelli HangarBicocca. Il titolo rievoca il mito greco di Icaro e Dedalo che funge come avvertimento e invito a riflettere sull’arroganza umana nata dall’eccessiva fiducia riposta nella tecnologia. Avvicinandosi troppo al sole (inteso come metafora dell’energia nucleare), Icaro diviene infatti responsabile della sua caduta. La narrativa espositiva presenta continue dualità, creando un dialogo tra passato e presente, distruzione e rinascita, realtà e fantasia, materia e simbolismo, movimento e permanenza. L’idea di trascendere i confini fisici rappresentati da elementi come container, barili ed altri oggetti utilizzati per i sistemi di trasporto, diventa una metafora per l’interconnessione globale.

Alcune delle opere provocatorie multimediali di Yanagi sono state ispirate da icone pop che hanno influenzato l’immaginario collettivo e la coscienza globale negli anni Sessanta. I personaggi Godzilla e Ultraman, emblema della fusione tra cultura popolare e industria, sono protagonisti di opere come Banzai Container (2025). Parte integrante del lavoro di Yanagi è anche il riferimento a momenti storici significativi tra i quali la bomba atomica su Hiroshima, che ha lasciato impronte indelebili e tragiche nella memoria storica giapponese e globale, e di cui ricrea una replica in ferro intitolata Absolute Dud (2007): in questa forma materica la bomba non ha più un potenziale di distruzione, ma si presenta come memoria fisica delle conseguenze della guerra e dell’abuso di potere in nome del progresso.


Banzai Container, 2025 (detail), Pirelli Hangar Bicocca, Milan, 2025 © Yanagi Studio, courtesy the artist and Pirelli Hangar Bicocca (photo Agostino Osio)

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