Venerdì 25 aprile 2025, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, a Milano si svolge per il quarto anno consecutivo Parata R-Esistente nel quartiere Crocetta/Porta Romana organizzata dal Municipio 1 in collaborazione con Atir e con Anpi Milano Zona 1 Giovanni Pesce e Nori Brambilla, Teatro Carcano e la fitta rete Romana Vigentina Guastalla cui aderiscono tantissime realtà culturali e del privato sociale attive nel territorio.
La manifestazione parte alle ore 9.30 dal giardino Bazlen Foà, in corso di Porta Romana, e fa sosta in circa 6 stazioni per la posa delle corone sulle lapidi dedicate ai partigiani nel quartiere di Crocetta/ Porta Romana, per concludersi nel foyer del Teatro Carcano con la performance Scarpe rotte: la scarpa e la montagna, esito del laboratorio con un gruppo di minori stranieri non accompagnati, a cura della compagnia teatrale Pem Habitat Teatrali, di Atir e della Cooperativa Sociale Comunità Progetto, in collaborazione con Teatro Carcano, e letture ad esito del laboratorio sulla Resistenza tenuto da Atir presso l’Istituto comprensivo Arcadia. In serata al Teatro Carcano andrà poi in scena lo spettacolo La Resistenza delle donne con Benedetta Tobagi, Arianna Scommegna e Giulia Bertasi.
Nel corso della parata sono previsti trampolieri, interventi musicali a cura della Banda Fonc di Milano, canti e interventi teatrali a cura del Collettivo Tu Kùur, letture a cura di attori e attrici di Atir, di cittadine e cittadini e degli allievi del Liceo Classico Statale Giovanni Berchet e di altre scuole milanesi.
Cornice tematica della parata è la Libertà, non solo come concetto storico legato alla Resistenza, ma anche come valore da vivere e proteggere ogni giorno, come monito di fronte a un presente in cui sembra che le conquiste civili e democratiche siano sempre più minacciate. Libertà di espressione quindi, ma anche libertà di scegliere, di essere, di lottare per un mondo che rispetti i diritti di tutti, senza distinzione.
Anche in questa edizione Atir ha promosso un’azione di arte partecipata in cui i cittadini e le cittadine sono stati chiamati, tramite call e workshop territoriali, a realizzare il proprio fazzoletto partigiano, scrivendo, disegnando, ricamando su un fazzoletto o su di un pezzo di stoffa triangolare, pensieri o immagini associate alla parola libertà. I fazzoletti vengono portati in parata e una trampoliera dalle lunghe e leggerissime ali, simbolo della libertà, invita il corteo a sventolarli per poi compiere un’azione collettiva: annodarli creando un unico lunghissimo nastro che possa legare gli uni agli altri.