25 aprile a Milano: I ragazzi di via Botticelli, il nuovo murale di 30 metri in memoria dei 4 giovanissimi partigiani

© Valeria Abis / Alessio Perboni

Milano, 24/04/2025.

In occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo esimo anniversario della Liberazione, a Milano, e più precisamente in piazza Occhialini, il 23 aprile 2025 è stato inaugurato il murale I ragazzi di via Botticelli, dedicato alla memoria di quattro ragazzi di 16 e 18 anni che furono uccisi il 6 gennaio 1945 a Milano, per essere stati combattenti per la libertà e antifascisti. Il murale nasce da un’idea dell’associazione OrMe - Ortica Memoria ed è stato realizzato dal collettivo artistico Orticanoodles insieme alle studentesse e agli studenti dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Comune di Milano (Milano è Memoria) MM e Anpi.

L’opera è dedicata alla memoria di quattro giovani partigiani che furono fucilati all’alba del 6 gennaio 1945 in via Botticelli, a Milano: Tullio Di Parti, Giancarlo Tonissi e Orazio Maron (16 anni) e Giuseppe Bodra (18 anni). Sospettati di attività patriottica per aver distribuito volantini al Cinema Pace di corso Buenos Aires, furono bloccati dal Battaglione Azzurro dell’aeronautica militare. Gli uomini del Battaglione Azzurro li rastrellarono, li portarono nella caserma di piazza Novelli (all’epoca piazza Balbo), li torturarono e li trascinarono davanti al muro in via Botticelli dove li fucilarono lasciando i loro corpi straziati sulla neveCon queste parole un operaio, Amilcare Bestetti, rievoca quel tragico risveglio: «La neve ricopriva ancora le strade. Al mattino presto, forse le cinque, sono stato svegliato da raffiche di spari. Quando, alle prime luci, con altri del caseggiato, siamo andati sul luogo a vedere cos'era accaduto, ho visto sui muri e sulla neve i segni di quel massacro. I poveri corpi dei quattro ragazzi erano già stati portati via e il dolore, la rabbia in noi fu grande, in quanto abbiamo immaginato che avevano fucilato dei nostri».


© Valeria Abis / Alessio Perboni

Il murale rappresenta uno dei tanti episodi di brutale e cieca violenza di cui si macchiarono i fascisti negli anni della Repubblica di Salò, durante i quali, insieme agli alleati nazisti, sottoposero l'Italia e gli italiani a numerosi crimini di guerra. L’episodio è stato raccontato di recente da Antonio Scurati in M. La fine e il principio, l’ultimo volume della saga dedicata a Benito Mussolini.

«Con questo nuovo murale vogliamo donare alla città di Milano, medaglia d’oro alla Resistenza, un’opera che racconti la sua storia», commenta Serafino Sorace, presidente dell’associazione OrMe - Ortica Memoria: «per ricordare ogni giorno a chi passeggia e vive questa piazza che è stata teatro di un tragico episodio della violenza nazifascista contro ragazzi giovanissimi, ma anche un simbolo della lotta che ha portato alla Liberazione e alla rinascita dell’Italia. E lo abbiamo realizzato in collaborazione con le ragazze e i ragazzi dell’Università Statale perché è questo il senso della nostra associazione: fare memoria attraverso l’arte, con la partecipazione dei cittadini, degli studenti e delle realtà del territorio».

Il murale, lungo 30 metri, è concepito come una narrazione per immagini sviluppata sotto forma di strip, le strisce a fumetti scelte per il loro linguaggio popolare e inclusivo. A sinistra, alcune scene di partigiani in montagna si alternano ad altre di Milano sotto la neve, evocando il doppio fronte della Resistenza: quello dei combattenti delle valli, degli altopiani e delle Alpi, dove nacquero le repubbliche partigiane, e quello della Resistenza in città dove agiva il Fronte della Gioventù, la più estesa organizzazione dei giovani impegnati nella lotta di liberazione, di cui facevano parte anche Tullio Di Parti, Giancarlo Tonissi e Orazio Maron e Giuseppe Bodra. Al centro del murale, appaiono in grande formato i volti dei quattro ragazzi che furono fucilati, testimoni silenziosi di una storia da ricordare. A destra, ecco il passaggio alla primavera, alla Liberazione, con i garofani rossi e la partigiana Gianna Morelli Vallini che cammina per mano con il figlio, simbolo di continuità e memoria tra le generazioni ma anche di resistenza e speranza. Infine, le ultime tre vignette assumono i colori della bandiera della Repubblica Italiana e suggellano il legame tra memoria, sacrificio e libertà.


© Valeria Abis / Alessio Perboni

«L’opera racconta una storia in bianco e nero attraversata dall’inizio alla fine da macchie di colore rosso», commenta Walter Contipelli del collettivo artistico Orticanoodles: «legano un passato tragico, il sangue versato nella lotta al nazifascismo, a un presente di rinascita, con i garofani, simbolo della Resistenza e della libertà. Libertà, uguaglianza e rinascita che sono portate infine anche nell’ultima scena, dal colore verde, che completa il tricolore. Questo murale che nasce in un’occasione così importante come gli 80 anni della Liberazione, vogliamo che sia per tutti un libro sempre aperto che racconti a tutte le generazioni una storia da conoscere e ricordare».


© Valeria Abis / Alessio Perboni

«Non c’è onore più grande per la Statale di poter celebrare le vite e le scelte coraggiose dei partigiani Tullio, Giancarlo, Oreste e Giuseppe, offrendo loro una grande e inedita tela», aggiunge Silva Romani, delegata ai rapporti con l’editoria e al public engagement dell’Università degli Studi di Milano: «le mura della nostra Università in cui rimarrà indelebile la loro memoria. Troppo giovani per essere studenti universitari certo ma, attraverso questo murale, idealmente vogliamo siano accolti nella comunità delle nostre studentesse e dei nostri studenti».

Piazza Occhialini è uno dei luoghi della Resistenza e della Liberazione a Milano presenti nella mappa 80 Luoghi x 80 Anni di Libertà, realizzata dal Comune di Milano e dall’Università degli Studi di Milano, per celebrare 80 luoghi della città, uno per ogni anno trascorso dal 25 aprile 1945, rappresentativi degli eventi storici dalla nascita del Fascismo alla Resistenza e della cronaca vissuta dalla città giorno dopo giorno fino alla Liberazione dall'occupazione nazifascista.

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