I marmi della Scala: tre mostre di Federico Ferrarini, Matteo Nuti e Mauro Baio

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DA Lunedì31Marzo2025
A Venerdì30Maggio2025

Dal 31 marzo al 30 maggio 2025 presso la Cittadella degli Archivi di Milano, in via Gregorovius 15, è aperto al pubblico il progetto espositivo I marmi della Scala, evento con tre mostre di arte contemporanea ispirato al progetto di restauro del Teatro alla Scala dell’architetto svizzero Mario Botta, custodito proprio presso il polo archivistico e composto da ben 220 faldoni.

Tre esposizioni di tre artisti contemporanei, Federico Ferrarini, Matteo Nuti e Mauro Baio, oltre ad un allestimento monumentale dell’intero progetto di ristrutturazione del teatro, che si snodano attraverso scultura, disegno e pittura. L’inaugurazione è fissata per lunedì 31 marzo 2025 alle ore 18.30, in occasione della Milano Art Week 2025.

Tempo Attratto: temperatura emotiva è la mostra personale di Federico Ferrarini, ideata e organizzata dall’associazione culturale Isorropia Homegallery e da Galleria Ferrero Arte Contemporanea, in collaborazione con il Politecnico di Milano. In esposizione una dozzina di opere, tra sculture di grandi dimensioni e pitture, con le quali l’autore mette al centro il rapporto spazio-tempo attraverso un approccio multidisciplinare. Protagonista è Tempo Attratto, l’installazione scultorea - che dà il nome all’intera mostra - comprensiva di elementi marmorei di rosso Verona, estratti direttamente dalla cava, originali del restauro del Teatro alla Scala, eseguito dall’architetto elvetico Botta. L’opera esposta è in dialogo con alcuni documenti che raccontano ai visitatori e alle visitatrici il restauro del Piermarini, provenienti proprio dall’archivio della Cittadella, selezionati da studenti e studentesse del Politecnico di Milano.

Questa installazione si compone di cinque blocchi di marmo scolpiti direttamente nella cava, che formano un’orbita di tre metri di diametro, una curva che incide lo spazio e dilata il tempo; al centro blocchi attraversati da tondini metallici che poi culminano con i marmi originali del restauro. Il percorso espositivo si conclude con Temperatura Emotiva, opere su carta, rappresentate da tracce simili a gesti primordiali che emergono dal nero assoluto. Il rosso taglia la superficie come una ferita aperta, una pressione che non si dissolve ma si imprime come una cicatrice. Ogni segno è il residuo di un impatto emotivo, un frammento di energie che persiste.

La seconda mostra, Fin dove arriva la vista di Matteo Nuti, a cura di Rossella Farinotti e con il sostegno della Galleria Cardelli & Fontana, comprende tre momenti espositivi dedicati alla città di Milano. L’autore elabora un progetto che celebra la Cittadella degli Archivi e il suo valore di incubatore di memoria attraverso, in particolare, un contesto speciale ovvero il Teatro alla Scala. Memoria e pittura rappresentano le due chiavi di lettura di una mostra stratificata, composta da diversi livelli di significato, nella quale vengono affrontati ricordi, documenti, immaginari e dialoghi legati all’arte e all’interpretazione di contesti in dialogo tra passato e presente. Nuti crea un percorso dove tre dipinti realizzati appositamente per la mostra sono posti in dialogo con un grande disegno su carta dal titolo Viva l’Italia antifascista, di cui il Teatro alla Scala è protagonista. I segni e i tratti dell’artista raccontano il passato e il presente di questo luogo così simbolico per il capoluogo milanese e non solo, attraverso le varie fasi di realizzazione e i cambiamenti avvenuti nella storia dalla sua fondazione fino all’importante ampliamento avvenuto 2001 e firmato dall’architetto Mario Botta. Insieme a queste opere, è presente un inedito corpo di lavoro composto da 16 cartoline dedicate a Milano e un Ritratto di famiglia, anch’esso realizzato ad hoc per il progetto, questa volta con un approccio geometrico ed installativo, che mette in connessione le due dimensioni di archivio, personale e pubblico dell’artista, attraverso griglie cromatiche e rigorose.

Inoltre, i muri della Cittadella degli Archivi si arricchiscono di due nuovi murales, realizzati dall’artista Mauro Baio grazie alla donazione della Collezione Perini Natali: le due opere si intitolano La ristrutturazione del Teatro alla Scala, dedicata appunto al tema dell’esposizione generale, e Il centro sportivo Forza e Coraggio, che offre una veduta di un campo da tennis indoor, ispirata ad una fotografia d’archivio dell’omonimo centro sportivo milanese risalente agli anni Sessanta. La pittura di Baio è contrassegnata da composizioni equilibrate e minimali, il colore è steso in modo piatto e uniforme, e spesso i suoi soggetti riprendono paesaggi luminosi che evocano la California. Questi due murales si inseriscono nel solco del progetto di riqualificazione urbana avviata nel 2015 dal Comune di Milano in collaborazione con il Municipio 9 e fortemente sostenuto dal direttore della Cittadella degli Archivi Francesco Martelli.  

La mostra Tempo Attratto: Temperatura Emotiva è visitabile a ingresso gratuito previa registrazione dal lunedì al venerdì in orario 10.00-19.00 (maggiori info via email); la mostra Fin dove arriva la vista di Matteo Nuti è visitabile a ingresso libero dal lunedì al venerdì in orario 10.00-18.00 (maggiori info via email).

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