Milano, 16/07/2018.
Dal 16 luglio al 30 settembre 2018, Palazzo Reale di Milano ospita la prima antologica nella sua città di Agostino Bonalumi (1935-2013). Il comune di Milano e l'Archivio Bonalumi dedicano la mostra Bonalumi 1958-2013 a Luca Lovati, che ha perso la vita lunedì 9 luglio cadendo da una scala durante l'allestimento della mostra del suo maestro, di cui dagli anni Settanta era assistente silenzioso e gentile.
L'esposizione Bonalumi 1958-2013 mette cronologicamente in mostra 120 opere straordinarie in 11 grandi sale. Ed è meravigliosa. Agostino Bonalumi, insieme a Lucio Fontana, Enrico Castellani e Piero Manzoni, ha saputo più di ogni altro interpretare l'arte contemporanea a Milano, partendo dal presupposto che, avendo l'arte detto tutto, non resta che andare oltre i materiali propri della creazione artistica. Con irriverenza, mentre Fontana taglia la tela per andare davvero oltre ad essa, Enrico Castellani e Bonalumi violano la sacralità del supporto con estroflessioni per le quali la pittura diventa scultura-architettura, o comunque ricerca all'avanguardia dello spazio. Sono esposte anche sculture in bronzo che riflettono sulla superficie i monocromi estroflessi.
Bonalumi aveva le idee già chiare ai suoi esordi, infatti, le prime opere (datate 1959) già presagiscono nella forma e concettualmente i lavori futuri di Agostino. Luca Lovati, in qualità di assistente, ne ha portato avanti l'opera anche come conservatore, in quanto il grande dramma dell'arte contamporanea è proprio questo: come conservare un Uovo con impronta cotto? Non marcirà? Quanto puzzerà la teca che lo contiene? Non parliamo poi della Merda d'artista di Manzoni. Il suo Soffio presto si sgonfierà. E i tagli di Fontana? Si potranno lacerare di più? Come le estroflessioni di Castellani e Bonalumi che a forza di tirare la tela potrebbero lacerarla. A meno che non vi intervenga un bravo assistente che non soltanto era artista pure lui, conservatore, ma, come afferma Fabrizio, figlio di Bonalumi e presidente dell'Archivio Bonalumi, «era il migliore amico di mio padre». Il Lovati artista è invece ricordato dal curatore Marco Meneguzzo: «lavorava con gesti lenti, ma sicurissimi, a dimostrazione che ben sapeva quel che stava facendo».
La mostra a Palazzo Reale - a ingresso gratuito e visitabile nei seguenti orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30 - si completa nelle stesse date con il focus Agostino Bonalumi. Spazio, ambiente, progetto allestito al vicino Museo del Novecento, riguardante un aspetto meno conosciuto della sua ricerca: quello che tra il 1967 e la fine degli gli anni Settanta lo condusse a pensare, progettare e creare opere ambientali di dimensioni spesso notevoli.
La rassegna si inserisce nel percorso con il quale Palazzo Reale, per il terzo anno consecutivo, esplora nella programmazione estiva l’arte contemporanea, rafforzando quest’anno la proposta con la collaborazione del Museo del Novecento e presentando così alla città quattro artisti per raccontare la creatività dei nostri tempi: Agostino Bonalumi, Alik Cavaliere e Pino Pinelli a Palazzo Reale, Agostino Ferrari al Museo del Novecento.
Di Laura Cusmà Piccione