Milano, 03/10/2018.
Dal 4 ottobre al 3 febbraio 2019 a Milano è possibile visitare una grande mostra dedicata a Carlo Carrà (1881-1966), uno dei più grandi maestri del Novecento, protagonista dell’arte italiana e della pittura moderna europea. La mostra è allestita a Palazzo Reale e si presenta come la più ampia e importante antologica mai realizzata su Carrà, che vede riunite circa 130 opere, concesse in prestito dalle più importanti collezioni italiane e internazionali, pubbliche e private.
Promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Civita Mostre, la mostra è curata da Maria Cristina Bandera, esperta di Carrà e direttrice scientifica della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del maestro, fotografo e responsabile dell’archivio di Carlo Carrà, e fa parte del palinsesto Novecento Italiano che il Comune di Milano ha dedicato per tutto il 2018 alle espressioni artistiche e culturali che hanno animato il secolo appena trascorso in Italia.
La mostra antologica dedicata a Carlo Carrà apre al pubblico a trent’anni dall’ultima rassegna a lui dedicata dal Comune di Milano (1987) e a cinquantasei anni da quella che – Carrà ancora in vita – si svolse nel 1962, sotto la presidenza di Roberto Longhi, entrambe realizzate proprio a Palazzo Reale. Quella del 1962 era un omaggio all'artista nato a Quargnento (Alessandria) nel 1881, che giovanissimo aveva scelto Milano come sua città d’elezione e che nel 1954 aveva ricevuto la medaglia d’oro di cittadino benemerito; un riconoscimento - in una tradizione tutta milanese – che faceva seguito al tributo dedicato al pittore nelle sale della Pinacoteca di Brera nel 1942, in uno dei momenti più tragici della Seconda Guerra Mondiale.
Obiettivo della nuova esposizione è ricostruire l’intero percorso artistico di Carlo Carrà attraverso le sue opere più significative, dalle iniziali prove divisioniste, ai grandi capolavori che ne fanno uno dei maggiori esponenti e battistrada del futurismo e della metafisica, ai dipinti ascrivibili ai cosiddetti valori plastici, ai paesaggi e alle nature morte che attestano il suo ritorno alla realtà a partire dagli anni Venti, con una scelta tematica che lo vide attivo sino alla fine dei suoi anni, non senza trascurare le grandi composizioni di figura, soprattutto degli anni Trenta, il decennio a cui risalgono anche gli affreschi per il Palazzo di Giustizia di Milano, documentati in mostra dai grandi cartoni preparatori.
«Con questa mostra voluta dal Comune di Milano nella sede di Palazzo Reale, si offre la possibilità di ripercorrere de visu il lungo, articolato e indomito percorso artistico di Carlo Carrà», afferma la curatrice Maria Cristina Bandera: «l’opportunità di allargare il nostro sguardo per intuire le mosse del pittore entro uno scenario internazionale, di guardarlo, soprattutto, con gli occhi del tempo presente. Di comprenderne la tempra artistica e la grande passione per la pittura e la cultura, che lo accompagnò sino agli ultimi giorni della sua lunga vita. Di intenderne il potente ruolo di battistrada che lo vide protagonista durante le avanguardie nelle capitali europee, la successiva capacità di voltare pagina e di intraprendere strade sempre nuove, di volgersi al passato con spirito moderno per percorrere una via che guardasse in avanti, la costante volontà di ripensare, rimeditare e spogliare la realtà per arrivare all’essenza e, infine, il suo fare artistico legato ai valori portanti della grande tradizione pittorica italiana: il calibrato senso dello spazio e la superba maestria del colore, o meglio, a dirlo è Roberto Longhi, delle sue dominanti cromatiche».
La mostra presenta un corpus di più di 130 opere concesse da alcune delle più grandi collezioni del mondo come quelle dello State Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca, dell’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, della Kunsthaus di Zurigo, della Yale University Art Gallery, della Národní galerie di Praga, del Museum of Fine Arts di Budapest e dai Musei Vaticani e da prestiti di numerosi musei italiani, tra cui la Pinacoteca di Brera, il Mart di Rovereto, il Museo del Novecento di Milano, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, oltre a molte collezioni private, così da ricostruire la fitta trama di affinità intellettuali e di rapporti d’elezione che legò Carlo Carrà ai suoi collezionisti e amici del tempo. Fu, infatti, artista irrequieto, persona dai viaggi significativi che lo portarono già giovanissimo a Parigi e poi a Londra, e di importanti incontri internazionali da Apollinaire a Picasso, oltre che uomo di grandi aperture culturali e di letture che lo spinsero a svolgere un’attività critica sulle riviste più importanti e di tendenza del tempo, La Voce, Lacerba e soprattutto L’Ambrosiano.
Infine la mostra non intende proporre solo la produzione artistica di Carrà, ma anche i tratti e i momenti più significativi di quella che lui stesso definisce una vita appassionata. È pertanto corredata da documenti, fotografie, lettere e numerosi filmati che testimoniano l’intensa vita di Carlo Carrà, di cui in prima persona ci dà conto nelle pagine dell'autobiografia La mia vita, scritta nel 1942. La mostra presenta in anteprima assoluta un filmato inedito del 1952, per la regia di Piero Portaluppi, riscoperto e valorizzato grazie ad un progetto di ricerca di Andrea Scapolan, che ne ha seguito il restauro realizzato da Csc - Cineteca Nazionale, che documenta la vita di Carrà attraverso le parole di Roberto Longhi.
Ne derivano 7 sezioni, ciascuna espressione di uno specifico periodo della vita e dello stile del grande maestro: Tra Divisionismo e Futurismo; Primitivismo; Metafisica; Ritorno alla natura; Centralità della figura; Gli ultimi anni; Ritratti (utti i visitatori hanno a disposizione un’audioguida attraverso le varie sezioni con un racconto sonorizzato dalle musiche da camera di Alfredo Casella, amico di Carrà). In tal modo, il percorso espositivo scandisce le tappe di una vita interamente dedicata alla pittura: La mia pittura è fatta di elementi variabili e di elementi costanti. Fra gli elementi variabili si possono includere quelli che riguardano i princìpi teorici e le idee estetiche. Fra gli elementi costanti si pongono quelli che riguardano la costruzione del quadro. Per me, anzi, non si può parlare di espressione di sentimenti pittorici senza tener calcolo soprattutto di questi elementi architettonici che subordinano a sé tutti i valori figurativi di forma e di colore. A questi principi deve unirsi quello di spazialità, il quale non è da confondersi col prospettivismo; poiché il valore di spazialità non ha mai origini per così dire visive. Questo concetto nella mia pittura è espressione fondamentale (Carlo Carrà, 1962).
La mostra Carlo Carrà è visitabile nei seguenti orari: lunedì, 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica, 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 (la biglietteria chiude sempre un'ora prima). Questi i prezzi dei biglietti della mostra Carlo Carrà, comprensivi di audioguida (esclusi eventuali diritti di prevendita): intero 14 euro; open 16 euro; ridotto 12 euro per under 26, over 65, disabili, gruppi di almeno 15 persone; ridotto speciale 6 euro per scolaresche di ogni ordine e grado; ridotto speciale 7 euro per gli abbonati annuali di Atm; biglietti famiglia a 10 euro a persona per uno o due adulti e a 6 euro per i bambini fino a 14 anni; i bambini minori di 6 anni entrano gratis, così come un accompagnatore per disabile. Per info 199 151121 (dall'estero 02 89096942).