Milano, 25/10/2018.
Dal 25 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019, per la stagione autunno-inverno, l'Hangar Bicocca di Milano mette in mostra gli Igloos di Mario Merz (Milano 1925-2003) in un'antologica, a cura di Vicente Todolí e realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz, che fa spuntare come funghi sull'enorme spazio di via Chiese le tipiche residenze eschimesi: oltre 30 opere di grandi dimensioni che formano un paesaggio inedito dal forte impatto visivo.
L'igloo è un'unità abitativa elementare che monta lungo una spirale di mattoni di neve pressata: niente di più povero di quanto si trova in natura per uno dei principali esponenti dell'arte povera. Eppure Merz complica la semplicità dell'igloo con gli elementi caratteristici dell'arte contemporanea, prendendo a prestito dall'arte concettuale le tautologie al neon, luce fredda per eccellenza che ben si adatta alla gelida costruzione, e dell'architettura moderna si appropria dei materiali: il vetro, il plexiglass e l'ardesia, a memoria ulteriormente depauperata del ferro. Anche l'allestimento gioca un ruolo importante che guarda lontano nel tempo alle residenze preistoriche, come igloo-capanne fatte con legnetti e ramoscelli, sino ai nostri giorni, in particolare prendendo spunto da alcune forme dell'abitare moderno.
Quindi, c'è l'igloo matrioska che ne contiene altri, tanti igloo comunicanti, l'interno con un solo elemento di arredo che tutto ci racconta dell'abitante, come nell'igloo contenente una macchina da scrivere: si tratta del ritratto di uno scrittore?
Gli ingressi sono lunghi corridoi, ora costruiti soltanto con la luce riflessa sui vetri, o numeri al neon che scandiscono i passi al centro della cupola; ora con piastrelle di giornali, materiali poveri, ancora. Alcune sfere sono di iuta, chiuse da blocchi di cera e fili spinati di vetri rotti e taglienti. Nella Tenda di Gheddafi del 1981, l'igloo è rivestito da una tela dove l'installazione e la pittura si fondono e il dipinto pare tridimensionale. Nel cubo, il gusto per la tassidermia di alcuni montanari non è chiuso all'interno dell'abitazione, ma esposto fieramente all'esterno, dove un alce imbalsamato - tributo a Kounellis? - sormonta la chiave della volta.
Ma prima è da leggere l'ultima opera esposta nello shed in quanto fa capire l'importanza che riveste per Merz la forma circolare del prediletto igloo. Questo è in metallo e vetro con precarie fondamenta in lastre di pietra rettangolari che sulla circonferenza scrive in rosso luminosamente: Noi giriamo intorno alle case o le case girano intorno a noi?.
La mostra Mario Merz. Igloos è aperta al pubblico a ingresso gratuito dal 25 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019 negli orari di apertura dell'Hangar Bicocca, ovvero dal giovedì alla domenica dalle 10.00 alle 22.00.
Di Laura Cusmà Piccione