Milano, 13/12/2018.
Nasce Mudec Photo, il nuovo spazio espositivo del Museo delle Culture di Milano dedicato alla fotografia d’autore, che completa l’offerta di un museo nato solo nel 2015 ma che vanta una collezione permanente - anima del museo - di circa ottomila reperti tra opere d’arte, oggetti d’uso, tessuti e strumenti musicali provenienti da Americhe, Asia, Africa e Oceania. Mudec Photo è un progetto che coniuga la più alta ricerca e indagine artistica con la capacità di narrazione innata tipica della cosiddetta ottava arte: due grandi mostre temporanee all’anno e una serie di attività legate al mondo della fotografia animeranno lo spazio a partire dal 16 dicembre 2018.
L'apertura di Mudec Photo è affidata al genio e alla sensibilità del grande fotografo americano Steve McCurry, che presenta al pubblico Animals, progetto espositivo appositamente creato per il Mudec di Milano, a cura di Biba Giacchetti, aperto al pubblico dal 16 dicembre 2018 al 31 marzo 2019. Sono gli animali i protagonisti di 60 scatti iconici di Steve McCurry, tra famosi e meno conosciuti, che raccontano le mille storie di vita quotidiana che legano indissolubilmente l’animale all’uomo e viceversa. Un affresco corale dell’interazione, della condivisione, che tocca i temi del lavoro e del sostentamento che l’animale fornisce all’uomo, delle conseguenze dell’agire dell’uomo sulla fauna locale e globale, dell’affetto che l’uomo riversa sul suo pet, qualunque esso sia.
Il progetto Animals origina nel 1992 quando Steve McCurry svolge una missione nei territori di guerra nell’area del Golfo per documentare il disastroso impatto ambientale e faunistico nei luoghi del conflitto. McCurry tornerà dal Golfo con alcune delle sue più celebri immagini icone, come i cammelli che attraversano i pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio. Con questo reportage vincerà nello stesso anno il prestigioso World Press Photo assegnato da una giuria speciale, la Children Jury, composta da bambini di tutte le nazioni.
Da sempre, nei suoi progetti Steve McCurry pone al centro dell’obiettivo le storie legate alle categorie più fragili: ha esplorato, con una particolare attenzione ai bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto; ha documentato le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali. A partire da quel servizio del 1992 ha infine aggiunto, ai suoi innumerevoli sguardi, quello empatico verso gli animali. Animali come via alla sopravvivenza (gli animali da lavoro), animali talvolta sfruttati come unica risorsa a una condizione di miseria, altre volte amati e riconosciuti come compagni di vita per alleviare miserie, o semplicemente per una forma di simbiotico affetto; sempre in uno spirito da esploratore delle relazioni umane.
Per creare la mostra Animals autore e curatrice hanno lavorato all’unisono addentrandosi nell’immenso archivio del fotografo per selezionare una collezione di immagini che raccontassero in un unico affresco le diverse condizioni degli animali. Il percorso della mostra lascia al visitatore la massima libertà, pur fissando un’invisibile mappa articolata su diversi registri emotivi, in grado di alternare le immagini più impegnative ad altre di grande leggerezza e positività. Immagini dure, dove la natura, quando si scatena, segna e cambia definitivamente la morfologia del territorio; immagini di animali che ci raccontano in realtà storie di sopravvivenza umana; ma anche racconti più soavi, poetici o ironici, come i ritratti di animali, fieri protagonisti in simbiotica posa con i loro padroni (ora un cane fashionista tinto di rosa a Hollywood, ora un serpente a guisa di collana in un supermercato americano), e ancora una capra, una scimmia, un’iguana o due topolini bianchi. Un’arca di Noè che entra nel mirino di McCurry per raccontare la straordinaria identità di legami sentimentali a tutte le latitudini.
Steve McCurry esploratore del genere umano offre dunque un viaggio nella contiguità del pianeta animale, parla di relazioni e di conseguenze; le sue immagini indelebili sono prive di tempo; e, come accade a chi viaggia instancabilmente per raccontare storie, sembra mostrare nostalgia per un mondo in continua e pericolosa trasformazione che lui può solo documentare. «Animals invita a riflettere sul fatto che non siamo soli in questo mondo», spiega la curatrice della mostra Biba Giacchetti, «ma soprattutto lascia ai visitatori un messaggio: ossia che, sebbene esseri umani e animali condividano la medesima terra, solo noi umani abbiamo il potere necessario per difendere e salvare il pianeta».
La mostra fotografica Animals al Mudec di Milano è visitabile dal 16 dicembre 2018 al 31 marzo 2019 in questi orari: lunedì 14.30‐19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30. Queste le aperture straordinarie del Mudec durante le festività: lunedì 24 dicembre 9.30-14.00; martedì 25 dicembre 14.30-19.30; mercoledì 26 dicembre 9.30-19.30; lunedì 31 dicembre, 9.30-14.00; martedì 1 gennaio, 14.30-19.30; domenica 6 gennaio, 9.30-19.30. La biglietteria chiude sempre un'ora prima dell'orario di chiusura.
I biglietti per visitare la mostra di Steve McCurry hanno i seguenti prezzi: intero 10 euro (13 euro per il biglietto Open); ridotto 8 euro per visitatori dai 14 ai 26 anni, over 65, persone con disabilità; ridotto speciale 6 euro per volontari Servizio Civile Nazionale e possessori di abbonamenti annuali Atm, oltre che per gli studenti universitari muniti di tesserino (questi ultimi nella sola giornata di martedì, esclusi giorni festivi); ridotto 4 euro per bambini dai 6 ai 13 anni; entrano gratuitamente i bambini di età inferiore ai 6 anni. Previsti anche biglietti famiglia al costo di 8 euro per 1 o 2 adulti e 4 euro a testa per i primi due bambini da 3 a 5 anni (il terzo bambino entra gratis). Per ulteriori informazioni consultare il sito del Mudec.