Milano, 18/01/2019.
Milano offre al turista, ma anche ai propri abitanti, molti angoli inesplorati, sconosciuti, con storie curiose e, alle volte, inquietanti. Ne abbiamo selezionati alcuni.
Il caso forse più celebre è quello della Chiesa di San Bernardino alle Ossa, in piazza Santo Stefano, in centro a Milano. Le sue pareti sono composte da teche di scheletri rinvenuti quando, nella seconda metà del Seicento, venne dismesso il vicino ospedale, ora sede dell’Università Statale di Milano. Ma non è certo, infatti c’è chi dice che provengano dai cristiani che gli eretici uccisero prima dell’anno Mille. Un luogo misterioso e inquietante, ma assolutamente da visitare: l’ossario è aperto dalle 7.30 alle 12.00 e dalle 13.00 alle 18.00 (il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 12.00) e l’ingresso è gratuito.
Il secondo luogo misterioso del nostro elenco è Palazzo Sola-Busca, più conosciuto come Ca’ de l’oreggia, ovvero casa dell’orecchio, un’abitazione di via Serbelloni, in zona Palestro-Porta Venezia, risalente alla seconda metà degli anni Venti. La sua peculiarità è il grande orecchio in bronzo ideato nel 1930 dall’artista dell’art nouveau Adolfo Wildt, originariamente pensato come un citofono - il primo esemplare a Milano. Ora non è più funzionante, ma resta la leggenda che se si pronuncia un desiderio all’orecchio, si avvererà. Il palazzo non è visitabile, ma l’orecchio si può ammirare accanto al civico 10 di via Serbelloni.
Ci sono alcuni luoghi che non hanno nulla di caratteristico, magari ci passiamo davanti tutti i giorni e non sappiamo che sono stati teatro di stragi. Come piazzale Bacone dove c’era la vineria Vini da Rios i cui scantinati venivano utilizzati come bunker in tempo di guerra. Durante un bombardamento nell’agosto del 1943 il deposito venne colpito, le botti si ruppero e tutte le persone nascoste in quegli anfratti morirono, annegate nel vino.
Il quarto luogo che segnaliamo è via Bagnera, la via più stretta di tutta Milano. Secondo la leggenda è un luogo talmente isolato che nell’Ottocento sarebbe stato scelto dal mostro di Milano per nascondere le sue vittime. Antonio Boggia, il primo serial killer italiano, conosciuto come il mostro, cominciò a uccidere nell’aprile del 1849. Verso la fine del secolo, nello scantinato di via Bagnera vennero ritrovati quattro cadaveri delle sue vittime, tutti uomini che aveva attratto nello scantinato per motivi di affari, e la moglie Ester Maria Perrocchio.
Un altro dei luoghi più noir di Milano - al numero 5 nella lista di mentelocale - è via Moncucco dove nell’inverno 1973 al ristorante Le Streghe, nella periferia sud di Milano, ci fu una strage quando due avventori aprirono il fuoco sugli altri clienti. Una storia di cosche mafiose, di conti da regolare, di traffico di droga e di gioco d’azzardo. I due avventori sono il boss catanese Antonio Epaminonda e il fuorilegge Francis Turatello. Otto tra i presenti, compreso il proprietario del ristorante, morirono crivellati di colpi.
Accanto ai luoghi noir, teatro di sparatorie e affari loschi, Milano offre una serie di luoghi misteriosi, dalla storia sconosciuta e dalla funzione inspiegabile. È questo il caso del campanile di via Giannone. All’interno del complesso di case di via Giannone 9, in piena China town, c’è un campanile, ma non c’è il suo monastero. Era il monastero della Santissima Trinità, risalente al 1288 demolito negli anni '60 del Novecento per permettere la costruzione di nuove abitazioni; tuttavia, trattandosi di una struttura molto antica dall’importante valore storico, il campanile venne risparmiato e oggi è ancora lì.
Per le posizioni 7, 8 e 9 del nostro elenco di luoghi misteriosi ci spostiamo tra Cadorna e via Dante, in centro a Milano, dove si trovano alcune viuzze strette, corte, scorciatoie inaspettate, che ospitano alcune stranezze. La prima è la casa tagliata a metà in via Porlezza: si tratta dell’ingresso di una abitazione, probabilmente bombardata durante la guerra e abbandonata così come la guerra l’ha lasciata, ovvero dimezzata. Accanto si trova un anfiteatro misterioso, dalla funzione inspiegabile, all’incrocio tra le vie Giulini, Porlezza e vicolo San Giovanni sul Muro: pare che non ci sia traccia del ruolo che questo anfiteatro ha svolto nella storia. Ad infittire i misteri e le curiosità di questa porzione di centro città c’è la chiesa più corta di Milano: una parrocchia ortodossa dedicata ai santi Sergio, Serafino e Vincenzo, gestita da Padre Dimitri, dal 1996. Le sue dimensioni sono di 12 di metri di larghezza per 6 di lunghezza.
Concludiamo con un altro luogo di Milano decisamente curioso: la casa olandese al civico 35 di via Poerio, in zona Porta Venezia. In realtà di olandese ha solo le linee tipiche delle casette del nord Europa, ma è uno dei 15 esemplari di Casa 770, una costruzione voluta dalla famiglia ortodossa dei Lubavitcher che nel 1940 ne aveva acquistata una simile nel quartiere newyorkese di Brooklyn. Per diffondere il prestigio della famiglia, i successori della dinastia ne hanno fatte costruire delle repliche in tutto il mondo e anche Milano può vantare la sua, oggi proprietà del rabbino Avraham Hazan.
Di Elena Buzzo