Bar aperti anche dopo le ore 18.00 a Milano e in Lombardia dal 26 febbraio

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Milano, 26/02/2020.

Qualcuno si era inventato l'Aperivirus in orario pomeridiano, come il bar Metrocubo di corso Garibaldi a Milano; qualcun altro aveva deciso di aprire simbolicamente dalle 17.59 alle 18.00 per non interrompere i 2183 giorni consecutivi di apertura, come lo Shamrock Irish Pub di via Parini a Lecco. Con clienti e incassi dimezzati, però, non tutti i pub lombardi hanno reagito in modo così spiritoso all'ordinanza della Regione Lombardia in tema di Coronavirus, che - oltre alla chiusura di scuole, musei, teatri, sale da concerto - prevedeva l'abbassamento delle saracinesche di bar e locali dalle 18.00 alle 6.00.

Ma ecco arrivare una prima boccata d'aria per i tanti esercenti esasperati. Dopo due giorni di chiusura anticipata, a partire da mercoledì 26 febbraio 2020 i pub di Milano e della Lombardia possono tornare a restare aperti anche dopo le 18.00. Non si tratta, in realtà, di una correzione dell'ordinanza di domenica 23 febbraio, bensì di una precisazione.

Il fine dell'ordinanza per arginare il Coronavirus «è quello di limitare le situazioni di affollamento di più persone in un unico luogo», si legge sul sito della Regione Lombardia, per cui «i bar e/o pub che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande non sono soggetti a restrizioni e pertanto possono rimanere aperti come previsto per i ristoranti, purché sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall'esercizio».

Tradotto: a Milano e in tutta la Lombardia (eccezion fatta per la zona rossa a Codogno e dintorni, dove bar e locali pubblici restano chiusi fino a nuove disposizioni) si può tornare a fare un aperitivo in orario tradizionale, o quasi: l'unica particolarità è che i clienti devono essere seduti al tavolo - come al ristorante, dunque - ed essere serviti direttamente dal personale. È vietato creare assembramenti al bancone e, per i locali, fare entrare più persone rispetto al numero di coperti disponibili.

L'ordinanza è valida, salvo ulteriori proroghe, fino a domenica primo marzo 2020 compresa.

Di Luca Giarola

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