Milano, 30/11/2020.
Si intitola A riveder le stelle la serata di musica e danza con cui il Teatro alla Scala di Milano, nonostante la chiusura dei teatri e il perdurare dell’emergenza sanitaria, conferma il Sant’Ambrogio 2020 grazie alla collaborazione con Rai Cultura, che lunedì 7 dicembre 2020 la trasmette su Rai 1, Radio 3 e Raiplay a partire dalle ore 17.00.
Un evento speciale in sostituzione della tradizionale Prima della Scala, annullata per emergenza Covid-19, con la partecipazione di 24 tra le più grandi voci del nostro tempo riunite a Milano per testimoniare la loro vicinanza a un teatro che più di altri è stato colpito dalla pandemia; ma oltre che dei cantanti e dei ballerini, dei professori d’orchestra e degli artisti del coro questa vuole essere la serata dei tecnici, dei sarti, degli scenografi, di tutti quei lavoratori che dopo la ripresa di settembre, quando la Scala ha presentato un programma di 66 serate di spettacolo fino al 7 dicembre, hanno dovuto sospendere l’attività di fronte alla seconda ondata di Coronavirus che ha investito tutto il mondo ma la città di Milano in particolare, portando il contagio anche tra le mura del Piermarini.
Non una serata di festa - impensabile in queste settimane ancora drammatiche - ma una serata di speranza e di determinazione in cui la Scala e la Rai intendono portare nelle case degli Italiani (ma anche in Francia e Germania grazie all’accordo con Arte, e in numerosi altri paesi) il valore dell’opera e della danza attraverso i loro interpreti più alti, ribadendo accanto alla capacità dell’arte di esprimere sentimenti, passioni, bellezza, anche la sua funzione civile. Il viaggio nell’incanto del teatro musicale e nelle verità che ci sa raccontare si concentra sul repertorio italiano, ma include anche pagine di grandi compositori europei. Si inizia da estratti di opere di Giuseppe Verdi per continuare con Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini, Georges Bizet, Jules Massenet, Richard Wagner e Gioachino Rossini, mentre le musiche dei balletti sono di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Davide Dileo, Erik Satie e Giuseppe Verdi. Le coreografie sono di Manuel Legris (che contribuisce alla serata con Verdi Suite, una creazione in omaggio alla musica italiana), Rudolf Nureyev e Massimiliano Volpini. Le arie d’opera e i momenti di danza sono collegati e contestualizzati da testi recitati da attori, a significare la continuità tra le arti già indicata dal titolo che riprende e quindi uscimmo a riveder le stelle, il celebre verso con cui si chiude l’Inferno della Divina Commedia, nel settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante Alighieri.
Alla chiamata della Scala hanno risposto i cantanti Ildar Abdrazakov, Roberto Alagna, Carlos Álvarez, Piotr Beczala, Benjamin Bernheim, Eleonora Buratto, Marianne Crebassa, Plácido Domingo, Rosa Feola, Juan Diego Flórez, Elīna Garanča, Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann (assente per indisposizione - aggiornamento 4 dicembre), Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Camilla Nylund, Kristine Opolais, Lisette Oropesa, George Petean, Marina Rebeka, Luca Salsi, Andreas Schager, Ludovic Tézier, Sonya Yoncheva. Tutti artisti che hanno collaborato in passato con il Teatro alla Scala e in molti casi ne hanno fatto la loro casa musicale partecipando a diverse produzioni. Nella parte dedicata al balletto, diretta da Michele Gamba, sono protagonisti l’étoile Roberto Bolle, i primi ballerini Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo.
L’impianto scenico, che vede protagonista il Teatro con l’Orchestra diretta da Riccardo Chailly al centro della platea e artisti collocati non solo in palcoscenico ma collegati dai palchi e in diversi spazi dell’edificio e dei laboratori, è firmato dal regista Davide Livermore insieme a Giò Forma, con le scenografie digitali di D-Wok. Grazie a un accordo tra il Teatro alla Scala e la Camera Nazionale Moda Italiana, a vestire gli artisti in palcoscenico sono alcuni dei più prestigiosi stilisti italiani con il coordinamento del costumista Gianluca Falaschi.
La trasmissione su Rai 1, che si avvale di dieci telecamere e di un gruppo di registi coordinati da Stefania Grimaldi, è presentata per il quinto anno consecutivo da Milly Carlucci, a cui si aggiunge per la prima volta Bruno Vespa.