Milano, 28/01/2021.
È l'associazione Piccola Ape Furibonda - composta da 4 diverse realtà al femminile unite da scopi comuni, fra cui quello dell’inclusione delle donne fragili - ad aggiudicarsi il nuovo bando per la gestione dell’Ex Tabaccheria, casa di un museo piccolo ma prezioso, dedicato come è noto ad Alda Merini. Il progetto si chiama Le Stanze di Alda e prevede che ogni luogo dello Spazio Alda Merini - Casa delle Arti venga caratterizzato da linguaggi artistici diversi, da una forte attenzione verso l’impegno sociale e le donne.
Capofila della nuova avventura è il Cetec - Dentro/Fuori San Vittore, che ha da diversi anni alle spalle attività artistiche nei luoghi del disagio, da San Vittore agli Edge Festival. Ad affiancare Cetec ci sono Ebano, Errante e Promise, tre realtà associative affini e composte quasi esclusivamente da giovani donne, esperte di progettazione sociale e di comunicazione, di teatro arte e cinema, di reinserimento sociale e lavorativo di persone svantaggiate.
Il bando per la gestione dello Spazio Alda Merini, aperto a dicembre 2020 dal Municipio 6 del Comune di Milano, ha ricevuto 3 diverse proposte progettuali. La neonata associazione Piccola Ape Furibonda ha vinto grazie a un progetto innovativo e originale di promozione delle arti e delle espressioni creative al femminile, attento alla valorizzazione e alla reinvenzione della memoria dell’opera della poetessa dei Navigli. La volontà è quella di far vivere anime diverse in questo luogo casa, crocevia di desideri e di incontri.
La proposta si caratterizza per la volontà di articolare le attività artistiche/culturali suddivise per Stanze di Alda a seconda delle varie discipline, dal teatro, alla scrittura autobiografica e creativa, dalla fotografia alla musica. La casa di Alda Merini sarà inoltre aperta per la prima volta tutti i giorni della settimana, sabato e domenica inclusi, ad accesso gratuito.
Sono inoltre previste attività con le istituzioni scolastiche, visite guidate con artiste ed attrici ex-detenute del Cetec, iniziative per consentire la partecipazione di persone del quartiere con caratteristiche di vulnerabilità (in particolare donne, anche di origine straniera). La casa Alda Merini sarà poi un luogo in cui artiste senzatetto verranno ospitate per sviluppare la produzione artistica in residenza e dove le donne potranno intraprendere percorsi di avviamento al lavoro, anche nella gestione dello spazio.
«Il nostro obiettivo è quello di aprire alla Milano degli invisibili e degli ultimi un luogo che è patrimonio di cultura e poesia, rendendolo fruibile ed accessibile, introducendo i visitatori non solo a conoscere la Stanza di Alda, a leggere le svariate edizioni dei libri di poesia e documenti della Merini, ma anche a sedersi in giardino o nell’atrio della sua casa ad ascoltare musica e canzoni che lei preferiva, a seguire un percorso sensoriale ed emotivo attraverso laboratori, performance, eventi che le sono dedicati e che le sarebbero piaciuti», dichiara Donatella Massimilla, direttrice artistica del Cetec. «Le donne per le altre donne, capaci di portare sé stesse, ciascuna con le proprie ferite, a memoria vivente della sofferenza e della grandezza della poetessa Alda Merini. Non solo quindi donne fragili come beneficiarie di servizi e opportunità ma promotrici attive della memoria della grandezza e del talento femminili».