Milano, 12/03/2021.
Alla fine la notizia tanto temuta è arrivata: a seguito del costante aumento dei contagi e dopo una settimana in zona arancione scuro, la Lombardia torna zona rossa. Il nuovo colore, corrispondente al massimo rischio di contagio da Covid-19 e che prevede le misure più restrittive per contenere il virus, è valido a partire da lunedì 15 marzo 2021 (giorno da cui è anche in vigore il nuovo decreto che prevede l'abolizione della zona gialla fino a martedì 6 aprile 2021 e un lockdown nazionale nel weekend di Pasqua) e per almeno 14 giorni (dunque certamente fino a domenica 28 marzo 2021, compresa).
Con il ritorno della Lombardia in zona rossa (qui l'elenco completo dei nuovi colori delle regioni da lunedì 15 marzo) sono molti i cambiamenti a cui ci si deve nuovamente abituare tra scuole chiuse e spostamenti vietati. È un po' come tornare alla primavera 2020, quella del primo vero lockdown. Cosa cambia, dunque? Fermo restando che è sempre valido il coprifuoco notturno in orario 22.00-05.00 e che le principali regole da rispettare sono indossare la mascherina in ogni luogo (all'aperto o al chiuso a meno che non ci si trovi in situazione di isolamento) e non creare assembramenti di alcun tipo, vediamo quali sono le principali novità della zona rossa.
Gli unici spostamenti consentiti in zona rossa sono quelli indispensabili: tutti gli altri spostamenti sono vietati. Si può uscire di casa per fare la spesa, andare al lavoro, fare attività sportiva (ma esclusivamente in modalità individuale e nelle vicinanze della propria abitazione) e non è consentito spostarsi al di fuori del proprio comune e della propria regione (tranne che per motivi di necessità, salute o lavoro). Non è più valida la deroga che consentiva visite a parenti e amici, neppure se limitate a due persone e una volta al giorno, ma è confermata la possibilità di fare rientro nelle seconde case (che chiaramente non devono essere abitate da altre persone non appartenenti al nucleo familiare). Per ogni spostamento è obbligatoria l'autocertificazione.
Con l'ingresso della Lombardia in zona rossa chiudono tutte le scuole, compresi gli asili nido e le scuole materne dove le attività sono sospese. Per quanto riguarda le scuole elementari, medie e superiori torna la didattica a distanza al 100%, fatta eccezione per gli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali, che possono comunque continuare a seguire le lezioni in presenza. E le università? La decisione se mantenere le lezioni in presenza o a distanza spetta ai singoli atenei: stesso discorso per esami e lauree (ma in questo caso deve essere garantito lo svolgimento aperto al pubblico, anche in via digitale).
Come già avveniva nella Lombardia in zona arancione scuro, anche in zona rossa bar e ristoranti sono chiusi. È comunque sempre consentito acquistare cibi e bevande in modalità da asporto o con consegna a domicilio. Il servizio da asporto può essere svolto in orario 5.00-22.00, tranne che per i bar senza cucina che possono effettuarlo in orario 5.00-18.00; per i clienti è sempre vietato consumare nelle adiacenze dei locali in cui sono stati acquistati cibi e bevande. Per quanto riguarda la consegna a domicilio non vi sono limiti di orario.
Tornano a chiudere i negozi nella Lombardia in zona rossa, tranne quelli che vendono prodotti di prima necessità: restano dunque sempre aperti supermercati e negozi di alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccai, ferramenta, librerie e tutte le altre attività ritenute indispensabili. Qui l'elenco completo dei negozi aperti in zona rossa. In zona rossa sono sempre chiusi anche i centri commerciali (fatta eccezione per le attività essenziali che si trovano al loro interno), i centri estetici e i centri benessere, così come barbieri e parrucchieri. Nei negozi aperti l'ingresso è contingentato e può entrare solo una persona per nucleo familiare.
Anche in zona rossa è sempre consentito effettuare spostamenti per praticare attività sportiva, che può però essere svolta esclusivamente in forma individuale e nei pressi della propria abitazione, mantenendo una distanza interpersonale di almeno due metri. Salvo specifiche ordinanze comunali, i parchi restano aperti. Per quanto riguarda gli sport in movimento - dalla corsa alla pedalata in bicicletta - non è vietato uscire dal proprio comune, a patto che lo spostamento sia unicamente funzionale all'attività sportiva stesso e che il luogo di partenza coincida con la destinazione finale. Restano invece vietati gli sport di contatto, come il calcio (quello non agonistico, ovviamente), così come sono sempre chiuse palestre e piscine.