Milano, 23/04/2021.
In concomitanza con le celebrazioni a Milano per il 25 aprile 2021, anniversario della Liberazione d’Italia, Fondazione Cdec, Archivio Storico Intesa Sanpaolo e Asp Golgi Redaelli, nell’ambito delle attività della Rete MilanoAttraverso, inaugurano il progetto di esposizione digitale ViteAttraverso: storie, documenti, voci di ebrei milanesi nel ‘900.
Visitabile on line gratuitamente a partire dal 25 aprile 2021, la mostra ripercorre la vita di otto famiglie ebraiche milanesi che, in circostanze diverse, subirono la discriminazione delle leggi antiebraiche e a partire dall’8 settembre 1943 la persecuzione nazi-fascista. La collaborazione tra gli Archivi della Fondazione Cdec, di Intesa Sanpaolo e di Asp Golgi Redaelli, con il prezioso contributo di altre istituzioni aderenti alla rete MilanoAttraverso, ha permesso di integrare le singole fonti per ricostruire le storie di queste otto famiglie (Caminada, Dana, Levi, Lopez, Luzzatto, Molho, Pardo Roques, Schwarz) e raccontare come affrontarono il periodo della guerra: chi improvvisando nascondigli di fortuna, chi trovando rifugio presso amici o conoscenti, chi aderendo alla lotta di Liberazione, chi scappando in Svizzera.
La mostra dedica particolare attenzione alla città di Milano, teatro delle vicissitudini dei singoli, ed esplora l'evoluzione del rapporto di queste famiglie con la società milanese. La vita di quartiere, il lavoro, la scuola e le amicizie nel periodo antecedente la guerra, le persecuzioni e la ricerca di un rifugio durante il periodo delle leggi razziali e dell’occupazione nazista, fino alla fine del conflitto mondiale e alla Liberazione. Successivamente la mostra esplora il ritorno in città di chi riuscì a sopravvivere, la ricostruzione di una quotidianità perduta e, in alcuni casi, anche di un rinnovato legame con la propria identità ebraica.
Il percorso digitale si sviluppa attorno alla data cruciale del 25 aprile 1945 e a partire dal racconto della Liberazione nelle vite delle famiglie protagoniste, il visitatore è libero di scegliere di ripercorrere e approfondire, a ritroso o in avanti, la storia dei singoli e i momenti cardine del loro percorso. La narrazione è perlopiù affidata volutamente alla documentazione originale e dà la parola direttamente ai testimoni, così da favorire il più possibile un legame empatico tra visitatore e soggetto della storia. In questa prospettiva, le fonti d'archivio si innalzano a vera voce narrante dell'esposizione.