Milano, 13/05/2021.
Nei mesi scorsi, l’Auditorium di Milano, casa dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, non ha mai smesso di risuonare, ed è stato animato da un’intensa attività sinfonica, nella quale un virtuoso viavai di direttori e solisti ha continuato a riscaldare l’aria del teatro. Un palco allungato oltre la metà della platea, per consentire il distanziamento minimo richiesto per poter eseguire il grande repertorio sinfonico, da Brahms a Shostakovich. Una vera e propria invasione dello spazio deputato ad accogliere il pubblico, convertito in proscenio e sfruttato per ospitare gli archi dell’orchestra. L’attività, infatti, non si è mai arrestata, sviluppando, a partire da gennaio (e ancora prima, da novembre), un’intensa attività onl ine, prima sui canali social de laVerdi, poi sul portale streaming appositamente creato.
Ora la riapertura al pubblico dell’Auditorium di Milano. «La gioia di tornare alla musica e di riaprire le porte del nostro teatro ci ha guidati nella scelta di costruire una stagione completa, con la determinazione di aprire per non chiudere più», afferma la presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, Ambra Redaelli: «per noi la gioia di fare musica è essere un punto di riferimento, nell’offrire musica alla città in maniera costante, ricreando il rituale settimanale del concerto dal vivo, e pronti a ricevere i turisti che torneranno a visitare Milano». Un rituale, appunto. Per nove settimane a partire dal 19 maggio 2021, ogni mercoledì e ogni giovedì l’appuntamento è alle 19.30. Nove doppi appuntamenti, i primi sette all’Auditorium di Milano, e gli ultimi due al Teatro degli Arcimboldi, in una vera e propria stagione, intitolata emblematicamente Dal Vivo!, per attestare la gioia di tornare a fare musica con il pubblico presente in sala. Il tutto, ovviamente, in totale sicurezza, con un organico di circa 35 elementi, ben distanziati sul palco, a garanzia dei protocolli per la salute e per la sicurezza dei professori d’orchestra, oltre all’obbligo, per il pubblico, di tenere la mascherina per l’intera permanenza tra le mura dell’Auditorium di largo Mahler.
«Giovani direttori, già rinomati internazionalmente, e ritorni graditi di artisti sono i punti di forza di una proposta che vuole, come sempre le nostre stagioni, spaziare dal classicismo (Haydn, Mozart, Beethoven) alla musica contemporanea (due prime assolute di Silvia Colasanti e Nicola Campogrande)», aggiunge Ruben Jais, direttore generale e direttore artistico della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi: «dopo mesi di produzioni streaming, molto seguite dal nostro pubblico e che ci hanno dato la possibilità di raccogliere oltre 60 milla euro in donazioni, torniamo a far risuonare la nostra sala, il nostro Auditorium per i primi sette programmi. Ma non solo largo Mahler: il mese di luglio ci vedrà, infatti, ospiti del Teatro degli Arcimboldi per le ultime due produzioni prima della pausa feriale: un programma incentrato sulla musica spagnola e l'altro con l'esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven a suggello di questa nuova proposta che coinvolge Orchestra e Coro».
Il programma della stagione Dal Vivo! prende il via all'Auditorium di Milano mercoledì 19 e giovedì 20 maggio con il Concerto della Riapertura diretto da Krzysztof Urbański e un programma tutto classico: la Sinfonia n.1 in Do maggiore op.21 e l’Ouverture dal Coriolano di Ludwig van Beethoven, inframezzati da una delle pagine più perfette del repertorio per pianoforte e orchestra, il Concerto n.23 in La maggiore K. 488 di Wolfgang Amadeus Mozart, capolavoro dal punto di vista sia formale che espressivo, affidato al brillante pianismo di Dejan Lazić.
Ancora Mozart, stavolta con la Ouverture dal Flauto Magico, nel programma speciale di mercoledì 26 e giovedì 27 maggio: un concerto tutto al femminile, intitolato La voce di Eschilo, che vede sul podio dell’Auditorium Alondra de la Parra, direttrice d’orchestra acclamata in tutto il mondo, impegnata per l’occasione anche nell’interpretazione della Sinfonia n.7 in re minore op.70 di Antonin Dvořák. Ma, in questo caso, il piatto forte del programma è un altro: Dove si disperde, infine spento, il canto della Morte?, per soprano e orchestra, una composizione in prima esecuzione assoluta, commissionata dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi alla sua compositrice in residenza Silvia Colasanti, una delle voci più autorevoli della musica contemporanea italiana e internazionale, un’artista acclamata in tutto il mondo. In scena il soprano Valentina Varriale.
Il cartellone prosegue nel segno del romanticismo mercoledì 2 e giovedì 3 giugno con il concerto L’Ora Romantica diretto da Oleg Caetani, la cui collaborazione con laVerdi prosegue da tempo immemore: in programma la Sinfonia n.1 D.82 in Re maggiore, lavoro giovanile di un Franz Schubert appena sedicenne, e la Serenata n.1 op.11 di Johannes Brahms, datata 1857.
Mercoledì 9 e giovedì 10 giugno è un trionfo di giovani interpreti. Basti pensare che, tra i protagonisti di questo appuntamento, il più anziano è Alpesh Chauhan, direttore d’orchestra classe 1990, impegnato nell’esecuzione della Sinfonia n.1 in Do minore op.11 di Felix Mendelssohn-Bartholdy. I fratelli Jussen (Lucas, 1993, e Arthur, 1996), noti al mondo musicale per la loro proverbiale affinità interpretativa, eseguono il frizzante Concerto per due pianoforti in Re minore FP 61 di Francis Poulenc, che dà il nome all’appuntamento (Poulenc per due). A completare il programma, ancora musica contemporanea con una prima assoluta di Nicola Campogrande (Hello, World), commissionata dal CodeFest: un lavoro che trae ispirazione dall’affascinante mondo dei linguaggi di programmazione, insieme al soprano Vittoriana De Amicis, classe 1992.
Serenate estive è il titolo dell’appuntamento di mercoledì 16 e giovedì 17 giugno, con protagonista un altro giovane talento, il direttore Thomas Guggeis, con un programma tripartito: la Serenata per Archi in Do maggiore op.18 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, uno dei brani che letteralmente scorre nelle vene dei professori de laVerdi, reminiscenza del leggendario primo concerto dell’orchestra, nel 1993; la Serenata n.2 in La maggiore op.16 di Johannes Brahms, datata 1859, a completamento del ciclo delle due serenate brahmsiane nell’ambito di questa programmazione; e la Fanfare for the Common Man di Aaron Copland, nota ai più nella versione progressive di Emerson, Lake & Palmer del 1977.
Per la stagione Dal Vivo! torna all'Auditorium di Milano anche Kolja Blacher, per il concerto Passione e malinconia di mercoledì 23 e giovedì 24 giugno: un programma dalle tinte scure, in tonalità minore, che spazia dal Valse Triste di Jean Sibelius, in una trascrizione per orchestra d’archi effettuata da Georg Oyen, all’iconica Sinfonia n.40 in Sol minore K.550 di Wolfgang Amadeus Mozart. Poi, nella doppia veste di solista e direttore, Blacher imbraccia il violino per la sua interpretazione del Concerto per violino e orchestra in Re minore di Felix Mendelssohn-Bartholdy, ponendo in un tutt’uno le sue doti di virtuoso e quelle di concertatore.
A chiusura della programmazione all’Auditorium di Milano, mercoledì 30 giugno e giovedì primo luglio c'è un programma bipartito, intitolato Concerto dell’incoronazione: Franz Joseph Haydn, con la Sinfonia n.101 in Re maggiore L’Orologio, e un'altra meraviglia dal repertorio per pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, ovvero il Concerto N.26 in Re Maggiore K. 537. Stavolta, insieme al padrone di casa Claus Peter Flor, il direttore musicale di largo Mahler, c'è Andrea Bacchetti, un pianista di conclamato talento, le cui interpretazioni mozartiane fanno ormai la storia.
Sono in tutto sette, gli appuntamenti dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi all’Auditorium di Milano. Ma non finisce qui. Il mese di luglio ha in programma due appuntamenti aggiuntivi, in trasferta al Teatro degli Arcimboldi. Il primo, mercoledì 7 e giovedì 8 luglio, vede protagonista Manuel Coves in un programma intitolato Sogni spagnoli, che comprende la Sinfonia Sevillana di Joaquín Turina, datata 1920, e la Carmen Suite di Georges Bizet, raccolta delle musiche orchestrali tratte dall’omonima opera.
Conclude la programmazione dal vivo, come ormai da tradizione, la Sinfonia n.9 in Re minore op.125 di Ludwig van Beethoven, sotto la direzione di Krzysztof Urbański: l'appuntamento è per mercoledì 14 e giovedì 15 luglio al Teatro degli Arcimboldi, con un messaggio di fratellanza che a 200 anni di distanza arriva ancora forte e chiaro sulle note di una sinfonia che come poche sa toccare il cuore di chi l’ascolta.
I biglietti per gli spettacoli presso l’Auditorium di Milano sono in vendita ai seguenti prezzi: intero 20 euro; ridotto 17 euro per over 60; ridotto 17 euro per under 30; ridotto 15 euro per soci sostenitori. C'è anche la possibilità di acquistare un abbonamento a tre concerti a scelta al prezzo di 50 euro (ridotto 45 euro per over 60; ridotto 38 euro per under 30 e soci sostenitori); acquistando due carnet, si ha diritto a un biglietto omaggio per un ulteriore spettacolo a scelta. La biglietteria dell'Auditorium di Milano è operativa dal lunedì al sabato in orario 10.00-19.00 (per info 02 83389401 oppure email). Per quanto riguarda i due spettacoli presso il Teatro degli Arcimboldi, l’apertura della vendita dei biglietti sarà comunicata nelle settimane a venire.