Milano, 15/03/2022.
Dal 16 marzo al 31 luglio 2022 al Mudec - Museo delle Culture di Milano è aperta al pubblico la mostra Marc Chagall: una storia di due mondi, prodotta da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore , promossa dal Comune di Milano | Cultura e curata dall’Isreael Museum di Gerusalemme, e curata da Ronit Sorek.
Sono più di cento le opere donate dalla famiglia e dagli amici dell’artista che i visitatori possono ammirare all’interno dell’allestimento progettato dell’architetto Corrado Anselmi. Nelle sale del Mudec sono ospitate inoltre, le installazioni multimediali ideate e curate da Kaos produzioni con la collaborazione di Jacopo Veneziani. I dipinti e le fotografie raccolti ed esposti nella mostra descrivono e raccontano il complesso e variegato background culturale in cui è nato e cresciuto Marc Chagall (1887-1985). Negli spazi del museo sono esposti inoltre diversi oggetti rituali tipici della tradizione ebraica.
Marc Chagall nacque il 7 luglio 1887 a Lëzna, un villaggio vicino a Vicebsk, all’epoca appartenente all’Impero Russo. Di famiglia ebraica, mostrò la sua passione per le discipline artistiche fin da giovanissimo: nonostante i genitori fossero riluttanti all’idea che il figlio andasse contro i dettami della Torah, egli selse e perseguì senza sosta la via dell’arte. E fu proprio grazie alla sua espressione artistica che egli riuscì a raccontare fatti ed emozioni provate durante la sua infanzia, come quelle vissute nel periodo trascorso nel villaggio ebraico Shtel. Per Chagall, quel triste momento della sua esistenza fu un tema ricorrente, e descrisse più volte la dura vita del popolo russo ebreo costretto al dominio degli Zar.
Marc Chagall: una storia di due mondi è una mostra immersiva e suggestiva dedicato soprattutto ai suoi lavori grafici e alla sua attività di illustratore editoriale. Durante il percorso espositivo è possibile osservare nelle opere proprio quei temi tanto cari all’artista come la fede e l’infanzia. Esempi di questa profondità sono quadri come Interno di una sinagoga a Safed, che rievoca e riflette argomenti come il misticismo e il credo religioso. La sinagoga, ancora oggi esistente, si trova in Palestina, a Safed. Chagall la visitò per la prima volta nel 1931 e ne rimase estasiato. L’opera appare leggera, voluttuosa, in movimento. Gli elementi metafisici si intersecano a quelli terreni dando vita ad una dimensione spaziale del tutto nuova e straordinaria.
Un altro momento significativo nella vita dell’artista fu il magico incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld. Della consorte Chagall illustrò anche i libri Burnin Lights e First Encounter, dedicati ai ricordi della donna e della sua vita nella comunità ebraica. I disegni contenuti nelle opere, esposti anche in mostra al Mudec, furono pubblicati dall’artista solamente dopo la sua prematura morte. Nell’allestimento sono visibili anche alcuni dei lavori commissionatigli dall’editore Ambrosie Vollard, il quale lo pagò per una serie di acqueforti dedicate a Le anime morte di Gogol. In esposizione ci sono anche delle illustrazioni delle Favole di La Fontaine e altri disegni tratti dalla sua opera preferita, la Bibbia.
Chagall nella sua arte trasportò tutta quella vita piena e ruvida, costellata - oltre che da soddisfazioni e gioie - anche da faticose tribolazioni, duri momenti come appunto la perdita della moglie, avvenuta a causa di un’infezione nel 1944, o le guerre a cui ha assistito e da cui è fuggito più volte. La tragica scomparsa della moglie lo portò a vivere una forte depressione durante la quale smise di dipingere per un anno intero. Ma Chagall si riprese e tornò a produrre molteplici opere, grazie all’amore e alle cure della cara figlia Ida. Nel 1945, fu proprio lei a presentargli la donna che lo rese padre per la seconda volta nel 1946, Virginia Haggard McNeil.
Terminata la guerra nel 1948 Chagall si trasferì poi a Parigi per stabilirsi nel 1949 ad Orgeval. Ed è in questo periodo che Chagall iniziò a dedicarsi anche all’arte della scultura e alla creazione di oggetti come vasi e statue. La mostra a Milano, suddivisa in quattro sezioni, riflette il periodo e il contesto in cui Marc Chagall visse affrontando quelli che furono per lui spunti di riflessione importanti come la lingua, gli usi religiosi e le concezioni sociali della comunità ebraica yiddish di cui lui faceva parte. Della variegata opera artistica di Chagall, a colpire il pubblico è anche l'originale utilizzo dei colori e delle forme. Ne sono un esempio le opere disegnate per la Bibbia, come Mosè riceve le Tavole della Legge, Davide e Davide e Betsabea. Qui i colori appiono sgargianti, vivaci, trasmettono un senso di quiete e armonia: in queste opere appare evidente lo stretto legame con la fede dell’artista.
La prima sezione affronta il tema della cultura ebraica e yiddish e di come nelle opere di Chagall venga sottolineata la sua forte identità e l’osservanza della religione ebraica. La seconda è dedicata, invece, al tema della nostalgia, argomento ricorrente e fondamentale nei suoi dipinti: ne fanno parte le illustrazioni realizzate per la moglie scrittrice, e anche alcuni lavori che rievocano la sua amata terra natale. La terza sezione della mostra è invece un omaggio alle fonti di ispirazione di Chagall: qui le illustrazioni della Bibbia rivelano il lato profondamente umanistico e sensibile dell’artista. Infine, la quarta sezione è riservata alla Francia, la nuova patria di Chagall, dove si dedicò a quel ricco cromatismo che caratterizza le sue opere. In questa sezione i ricordi sono ancora una volta i protagonisti dei suoi capolavori, così come lo è anche la fase in cui Chagall divenne il cittadino del mondo grazie a lavori sublimi, come la stampa L’Uomo e il suo Riflesso dalle Favole di La Fontaine o quella di Nozdrev da Le anime morte di Gogol.
Marc Chagall durante la sua carriera è stato un’artista curioso e poliedrico. Nel corso degli anni la produzione di litografie, stampe, disegni e sculture è stata ricca e rivoluzionaria. Dall’utilizzo della linea a quello del colore, Chagall ha saputo lasciare la propria indelebile impronta. Dal bianco e nero egli ha dato alle sue opere spazio a colori vivaci, brillanti, estremi, e ad immagini forti ed evocative. Colma di simboli e corrispondenze, l’opera artistica di Chagall si fa testimone dei sentimenti dell’anima in cui la gioia e la malinconia riescono a coesistere in armonia. Quella malinconia che appare chiara in disegni come La Via Pokrowska a Vitebsk tratto dal libro La mia vita, dove egli dipinse luoghi a lui familiari, scrigni di memorie e indelebili e amari ricordi.
Tra i disegni di maggiore impatto emotivo c'è Coppia di innamorati, del 1945, tratto dal libro della moglie First Encounter. I due soggetti raffigurati nel disegno appaiono assorti nella tenerezza di unico ed intenso abbraccio in cui il volto di lei sembra venir inglobato dalle braccia di lui. La mano tratteggiata da delle sottili linee sorregge dolcemente la nuca della donna che con gli occhi chiusi sembra sentirsi protetta e al sicuro. Il forte attaccamento alle proprie radici emerge poi nel disegno La casa del nonno del 1922, tratto anche esso dal libro Ma vie: la casa a cui Chagall fu estremamente legato è rappresentata in modo molto elementare, a prima vista sembra quasi uno di quei disegni fatti dai bambini.
Per Chagall, d’altronde, l’arte era un linguaggio, un modo con cui poter tratteggiare le proprie emozioni e i propri desideri. E quel linguaggio era capace di cambiare di volta in volta, in base al fluire della sua esistenza e di ciò che accadeva intorno a lui. Solo cogliendo quelle simbologie, quegli elementi talvolta indecifrabili, è possibile scorgere la complessità di un’apparente semplicità. Dotato di rara emotività, Chagall fu in grado di cogliere e accogliere nella sua esistenza, il dolore e la felicità con la stessa intensità. Egli scelse matite e pennelli come armi per sconfiggere la malinconia e la nostalgia e con quelle stesse armi dipinse un mondo fatto di colori, linee, e forme nuove, onorando e celebrando la vita in ogni sua manifestazione.
La mostra Marc Chagall: una storia di due mondi è aperta al pubblico al Mudec - Museo delle Culture di Milano (via Tortona 56) dal 16 marzo al 31 luglio 2022, nel rispetto delle normative anti Covid-19 vigenti. Questi gli orari di apertura: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato, 9.30-22.30 (ultimo ingresso sempre un'ora prima della chiusura). Aperture straordinarie: 17 e 18 aprile 2022 (Pasqua e Pasquetta) 9.30-19.30; 21 aprile 2022 (inaugurazione della mostra LaChapelle: I believe in Miracles) 9.30-18.30; 25 aprile 2022 (Anniversario della Liberazione) 9.30-19.30; primo maggio 2022 (Festa dei Lavoratori) 9.30-19.30; 2 giugno 2022 (Festa della Repubblica) 9.30-22.30.
Di seguito i prezzi dei biglietti per visitare la mostra di Marc Chagall: intero 15 euro; ridotto 13 euro per bambini e ragazzi dai 6 ai 26 anni, over 65, disabili; ridotto 9 euro tutti i martedì per gli studenti universitari muniti di tesserino senza limiti di età (esclusi festivi); ingresso gratuito per bambini minori di 6 anni e un accompagnatore per disabili che presentino necessità. Sono inoltri disponibili biglietti famiglia (da 2 a 5 persone) al costo di 13 euro per gli adulti (1 o 2), 9 euro per 1 o 2 bambini da 6 a 13 anni, 13 euro per uno o due bambini o ragazzi dai 14 ai 26 anni ed ingresso gratuito per eventuale terzo bambino da 6 a 13 anni (i bambini da 3 a 5 anni entrano sempre gratis). I biglietti open costano 17 euro (ridotto 15 euro) + diritti di prevendita. Per ulteriori informazioni 02 54917.
Di Giorgia Petani