Milano, 21/10/2022.
Tre Pietà di Michelangelo a Milano: dal 22 ottobre 2022 all'8 gennaio 2023 nella magnifica Sala della Cariatidi di Palazzo Reale è aperta gratuitamente al pubblico la mostra Le Pietà di Michelangelo: tre calchi storici per la Sala delle Cariatidi, promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura e organizzata da Palazzo Reale con la collaborazione del Castello Sforzesco e con la curatela di Giovanna Mori, Domenico Piraina e Claudio Salsi.
Nata dalla sinergia tra Comune di Milano, Comune di Firenze e Musei Vaticani, l’esposizione consente ai visitatori di apprezzare l’evoluzione dell’arte michelangiolesca attraverso il confronto di tre calchi otto-novecenteschi, in ideale continuità con la mostra appena conclusa al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. Le tre Pietà di Michelangelo, nella forma dei loro calchi in gesso, giungono ora a Milano, dove sono eccezionalmente riunite in uno spettacolare allestimento firmato da Massimo Chimenti nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, che fa da palcoscenico: tre lunghi teli, dispiegati per tutta l’altezza della sala e dal grande impatto visivo, fanno da sfondo alle Pietà, amplificandone la forte valenza estetica e il senso religioso evocato dallo scultore nelle diverse fasi della sua vita.
In occasione dell’esposizione, è stata promossa un’attenta ricerca documentaria e iconografica sulle tre Pietà, finalizzata a creare un racconto visivo in grado di presentare episodi della storia recente che hanno avuto per protagoniste le sculture michelangiolesche: restauri, allestimenti e trasferimenti immortalati da testimonianze, come scatti e filmati d’epoca, provenienti da importanti archivi e fototeche italiane che hanno collaborato al progetto.
«Grazie ai tre preziosi calchi, questa mostra spettacolare, allestita in una delle più belle sale della città, potrà raccontare ai visitatori l’evoluzione della sensibilità di Michelangelo lungo tutto l’arco della sua vita – ha dichiarato –.
«È una grande emozione poter abbracciare con un solo sguardo le tre Pietà, e il confronto, a Milano, può essere integrato dalla visita al Museo della Pietà Rondanini al Castello Sforzesco, dove si trova l’originale dell’ultima Pietà, quella a cui Michelangelo lavorò fino agli ultimi giorni della sua vita», commenta Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano.
Da giovane Michelangelo realizzò la Pietà Vaticana, scolpendo in tarda maturità le cosiddette Pietà Bandini di Santa Maria del Fiore a Firenze e la Pietà Rondanini del Castello Sforzesco di Milano. Questi esempi raccontano la sensibilità raggiunta dal genio toscano nel corso della sua lunga vita: dal grandioso lavoro giovanile di impronta classicista, fino alla scultura non finita degli ultimi suoi giorni. Oltre sessant’anni separano la prima Pietà, la Vaticana, dall’ultima, la Rondanini.
Alla Pietà Vaticana Michelangelo mise mano nel 1498, appena ventenne. Il contratto richiedeva esplicitamente «una Vergine Maria vestita con Cristo morto, nudo in braccio». La scultura sprigiona una bellezza magniloquente, perfetta, in linea con la prima produzione del maestro toscano. Rispetto al viso della Madonna ritenuto da alcuni troppo giovane, l’artista si difese, all’epoca, affermando che sono proprio la purezza e la santità a preservare gioventù e bellezza.
Alla produzione giovanile si affianca quella dell’età matura, che vede Michelangelo molto cambiato come uomo e come artista, in crisi al punto di voler abbandonare la scultura, sua ragione di vita fino ad allora. Il sentimento che domina questi lavori è totalmente differente, lo stile diventa meno ridondante in considerazione del destino umano della sofferenza, della morte e della resurrezione. Quando, tra il 1547 ed il 1555, scolpì la Pietà Bandini, Michelangelo Buonarroti era già un uomo anziano che meditava spesso sulla fede, sulla passione di Cristo e sulla sua prossima morte. La storia di questa Pietà è lunga e tormentata: il marmo, pieno di impurità e troppo duro, non permetteva a Michelangelo di completare l’opera, e condusse l’artista a rompere un arto del Cristo e, successivamente, a prendere a martellate la statua rompendola in più punti.
L’ultima Pietà, la Rondanini, è ora esposta al Castello Sforzesco. Michelangelo lavorò su questo marmo fino a poco prima di morire. Nel «sublime non finito» dell’artista toscano si alternano parti concluse a parti non terminate o non lavorate affatto, in una composizione statuaria che - nelle parole di Luigi Serenthà è capace di coinvolgere lo spettatore «nel movimento inarrestabile del corpo del Cristo morto dentro il corpo della Madre».
Il percorso espositivo vuole focalizzare agli occhi dei visitatori proprio questo, ossia il maturare dei sentimenti di uno dei più grandi geni della storia dell’arte, mostrando come un medesimo dramma possa raggiungere esiti così diversi, nelle mani di un artista immerso nel tempo e nel divenire dell’ispirazione.
Il calco della Pietà di San Pietro della Città del Vaticano fu realizzato nel 1975 all’interno del Laboratorio Calchi e Gessi dei Musei Vaticani da Ulderico Grispigni; l’occasione della sua realizzazione giunse in un momento drammatico per la Pietà ovvero l’atto vandalico del 1972 ai danni della scultura, che resero necessaria la preparazione di un nuovo calco. Il calco della Pietà di Santa Maria del Fiore a Firenze, detta Pietà Bandini, conservato nella collezione della Gipsoteca fiorentina dell’Istituto d’Arte di Porta Romana, risale al 1882 circa e si deve al formatore fiorentino Oronzo Lelli. Il calco della Pietà Rondanini fu commissionato nel 1953 al formatore milanese Cesare Gariboldi, allo scopo di determinare al meglio e in totale sicurezza, durante le prove di allestimento della statua in marmo, l’ubicazione ideale per la scultura, conservata dal 1952 nel Castello Sforzesco. Oggi esposto in mostra dopo una accurata pulitura, è conservato nei depositi del Museo d’Arte Antica.
La mostra Le Pietà di Michelangelo: tre calchi storici per la Sala delle Cariatidi è aperta al pubblico, a ingresso gratuito e senza necessità di prenotazione, dal 22 ottobre 2022 all'8 gennaio 2023 nella Sala della Cariatidi di Palazzo Reale a Milano. Questi gli orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica dalle 10.00 alle 19.30; giovedì dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso. L'accesso alla mostra avviene ogni 20 minuti fino a un massimo di 40 persone; l'ultimo ingresso è sempre consentito fino a un’ora prima della chiusura della mostra.
In occasione delle festività, tra Natale 2022 e Capodanno 2023 la mostra segue i seguenti orari ridotti: sabato 24 dicembre 2022 dalle 10.00 alle 14.30; domenica 25 dicembre 2022 dalle 14.30 alle 18.30; sabato 31 dicembre 2022 dalle 10.00 alle 14.30; domenica primo gennaio 2023 dalle 14.30 alle 19.30.