Attenzione: per tutti i giorni dell’ultima settimana di apertura (ovvero da martedì 7 a domenica 12 marzo 2023), la mostra chiude alle ore 22.30 anziché alle ore 19.30!
Milano, 08/11/2022.
Jheronimus Bosch (1453-1516) è noto in tutto il mondo per il suo linguaggio fatto di visioni oniriche e mondi curiosi, incendi, creature mostruose e figure fantastiche. Milano per la prima volta, sotto la direzione artistica di Palazzo Reale e Castello Sforzesco, rende omaggio al grande genio fiammingo e alla sua fortuna nell’Europa meridionale con un progetto espositivo inedito che presenta una tesi affascinante: Bosch, secondo i curatori, rappresenta l’emblema di un Rinascimento alternativo, lontano dal Rinascimento governato dal mito della classicità, ed è la prova dell’esistenza di una pluralità di Rinascimenti, con centri artistici diffusi in tutta Europa.
La mostra Bosch e un altro Rinascimento è aperta al pubblico dal 9 novembre 2022 al 12 marzo 2023 a Palazzo Reale, promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Castello Sforzesco e realizzata da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore. Tre i curatori: Bernard Aikema, già professore di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Verona, Fernando Checa Cremades, professore di Storia dell’Arte all’Università Complutense di Madrid e già direttore del Museo del Prado, e Claudio Salsi, direttore Castello Sforzesco, Musei Archeologici e Musei Storici e docente di storia dell’incisione presso l’Università Cattolica di Milano.
Il percorso espositivo presenta un centinaio di opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi, inclusi una trentina di oggetti rari e preziosi provenienti da wunderkammern. In questo ricco corpus spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch e opere derivate da soggetti del maestro, mai presentate insieme prima d’ora in un’unica mostra. Bosch è infatti autore di pochissime opere universalmente a lui attribuite e conservate nei musei di tutto il mondo. Proprio perché così rari e preziosi, difficilmente i capolavori di questo artista lasciano i musei cui appartengono, e ancora più raramente si ha la possibilità di vederli riuniti in un’unica esposizione (proprio per la fragilità e la peculiarità dello stato di conservazione, alcune opere devono rientrare nelle loro sedi museali prima della chiusura della mostra: si tratta delle opere del Museo Làzaro Galdiano di Madrid e delle due opere prestate dalle Gallerie degli Uffizi).
L’esposizione di Palazzo Reale non è una monografica convenzionale, ma mette in dialogo capolavori tradizionalmente attribuiti al Bosh con importanti opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, in un confronto che ha l’intento di spiegare al visitatore quanto l’altro Rinascimento - non solo italiano e non solo boschiano - negli anni coevi o immediatamente successivi influenzerà grandi artisti come Tiziano, Raffaello, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi, El Greco e molti altri.
Attraverso un lavoro di ricerca durato cinque anni, la mobilitazione di una rete di cooperazione culturale internazionale senza precedenti tra governi, ambasciate, musei, istituti culturali e collezionisti, è nata una mostra unica per la potenza del racconto di un’intera epoca artistica e per l’importanza e la varietà dei confronti presenti in mostra. Grazie alla collaborazione tra istituzioni italiane, in particolare dell’Ambasciata d’Italia in Portogallo, ma anche dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona con il Museu Nacional de Arte Antiga, a Palazzo Reale è possibile ammirare il monumentale Trittico delle Tentazioni di Sant’Antonio, opera che ha lasciato il Portogallo solo un paio di volte nel corso del Novecento e giunge ora in Italia per la prima volta. Altro importante prestito, frutto di uno scambio con la città di Bruges, è l’opera monumentale di Bosh, proveniente dal Groeningemuseum di Bruges, il Trittico del Giudizio Finale, che originariamente faceva parte della collezione del cardinale veneziano Marino Grimani. Fondamentale per il progetto espositivo è anche il prestito del Museo del Prado dell’opera di Bosch Le tentazioni di Sant’Antonio, e i capolavori del Museo Lázaro Galdiano, che ha concesso la preziosa tavola del maestro San Giovanni Battista. E ancora, sempre di Bosch, il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell’Academia di Venezia, proveniente dalla collezione del cardinale Domenico Grimani, collezionista fra i più importanti del suo tempo e tra i pochissimi proprietari delle opere di Bosch in Italia.
Per quanto possa apparire strano, la fama di Bosch non iniziò nelle Fiandre, dove l’artista era nato, ma in Europa meridionale. Il fenomeno Bosch ebbe origine nel mondo mediterraneo, precisamente nella Spagna e nell’Italia del Cinquecento. A quel tempo però in Italia dominava il classicismo rinascimentale. Ma fu proprio qui che il linguaggio fantastico e onirico di Bosch e dei suoi seguaci, protagonisti di un altro Rinascimento, trovarono il terreno più fertile e maturo per crescere e diventare modello figurativo e culturale per quel tempo e per molte delle generazioni di artisti successive, anche a distanza di secoli.
Alla fine del percorso un’opera audiovisiva, Tríptiko: a vision inspired by Hieronymus Bosch, racconta il viaggio attraverso il mondo onirico del pittore fiammingo immaginato dagli artisti Karmachina (il titolo richiama il formato dell’opera principale da cui trae origine lo spettacolo, il Trittico del Giardino delle Delizie). Data la complessità dell’opera di Bosch, la varietà delle possibili interpretazioni e la profondità scientifica proposta nel percorso espositivo, i curatori hanno pensato a un ulteriore strumento di accompagnamento alla visita: durante i fine settimana, un gruppo di mediatori culturali guida il pubblico in una lettura più approfondita e tematica delle opere esposte.
Tre i volumi editi da 24 Ore Cultura in occasione di questa mostra: il catalogo, nella veste di guida alla mostra, un volume d’arte a cura dei professori Bernard Aikema e Fernando Checa Cremades e, infine, una graphic novel del giovane illustratore Hurricane.
La mostra Bosch e un altro Rinascimento è aperta al pubblico a Palazzo Reale (piazza del Duomo 12, Milano) dal 9 novembre 2022 al 12 marzo 2023 nei seguenti orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00-19.30; giovedì 10.00-22.30; lunedì chiuso. Orari ridotti il 24 dicembre 2022 (10.00-14-30), il 25 dicembre 2022 (14.30-18.30), il 31 dicembre 2022 (10.00-14-30) e il primo gennaio 2023 (14.30 -18.30); orari regolari il 7 dicembre 2022 e il 6 gennaio 2023 (10.00-19.30). L'ultimo ingresso è sempre consentito un’ora prima della chiusura della mostra.
I biglietti sono in vendita ai seguenti prezzi: intero 15 euro (open 17 euro + 2 euro di prevendita, biglietto a data aperta valido fino al 5 marzo 2023); ridotto 13 euro per bambini e ragazzi da 6 a 25 anni, over 65, disabili, soci Fai e Touring Club, possessori di biglietti Lunedì Musei; ridotto 10 euro per studenti dai 6 ai 25 anni anni, disabili con validità inferiore al 100%, possessori dell'abbonamento Musei Lombardia; ingresso gratuito per bambini sotto i 6 anni e accompagnatori di disabili. I prezzi non comprendono gli eventuali diritti di prevendita. Per ulteriori informazioni e prenotazioni telefonare al numero 02 54912.