Milano, 17/01/2023.
Dall’11 febbraio all’11 maggio 2023 torna al Triennale Milano Teatro il festival Fog Triennale Milano Performing Arts, manifestazione dedicata alle più interessanti espressioni di teatro, danza, performance e musica. Un vero e proprio festival di contaminazione artistica, come sottolineato da Umberto Angelini, direttore artistico del Triennale Milano Teatro: «la sesta edizione di Fog accoglie una moltitudine di sguardi, corpi e voci in un affresco incandescente della scena artistica contemporanea».
Il coinvolgimento e il dialogo con diversi pubblici è dunque uno degli obiettivi della manifestazione, come viene ben spiegato da Paola Dubini, presidente del Triennale Milano Teatro: «quella di Fog è una proposta coraggiosa, intelligente e contemporanea, pensata per un pubblico curioso ed eterogeneo, per fascia d’età, formazione e nazionalità: questa sesta edizione del progetto non fa che confermare la natura di unicum del panorama cittadino e nazionale». Diversi artisti e compagnie provenienti da 19 paesi del mondo, dunque, sono attesi a Milano per partecipare a Fog 2023, che prevede un totale di 39 appuntamenti in 4 mesi tra esibizioni dal vivo e istallazioni artistiche.
Il primo evento di preview è previsto per il primo febbraio, con un concerto-proiezione di Jim Jarmusch dal titolo Sqürl in cui il maestro del cinema indipendente americano, musica quattro cortometraggi onirici del leggendario Man Ray. I veri eventi di apertura sono però in programma l’11 e 12 febbraio, con lo spettacolo di Dimitris Papaioannou dal titolo Ink: l’artista greco, affiancato dal ballerino Suka Horn, realizza una performance musicale a tema fantascienza, epica e horror.
Il 14 febbraio il programma prosegue con lo spettacolo Arca ostinata, dei musicisti Nino Laisnè e Daniel Zapico, un vero e proprio tributo alla tradizione musicale dell’epoca barocca, tramite l’impiego di un grande liuto del XVI secolo detto tiorba. Il 16 e 15 febbraio si esibisce per la prima volta in Italia Victor de Oliveira, con il suo spettacolo dal titolo Limbo, in trasferta al Teatro Out Off. L’attore, autore e regista, nato in Mozambico, tratta la tematica dell’identità legandola alla sua storia personale di cosmopolita. Dal 16 al 18 febbraio invece al centro culturale Base Milano si può ammirare l’istallazione Los Protagonistas del progetto El Conde de Torrefiel di Tanya Beyeler e Pablo Gisbert, un vero e proprio percorso tra mondi fantastici ideali per tutti i bambini.
Si torna al Triennale Milano Teatro il 18 febbraio con Meredith Monk, che si esibisce in concerto insieme al suo ensamble composto da Katie Gissinger e Allison Sniffin. Il giorno successivo, 19 febbraio, nuovo appuntamento al Teatro Out Off, con l’esibizione di Ciniza Spanò nello spettacolo Leggere Lolita a Teheran: l’evento è strettamente legato all’omonimo romanzo di Azar Nafisi e sarà arricchito dall’accompagnamento speciale al pianoforte della compositrice Roberta Di Mario.
Il 23 febbraio poi si tiene il concerto Grand River del musicista Marco Ciceri, con una vera e propria fusione tra i suoni della musica elettronica e le immagini del minimalismo. Il 25 e 26 febbraio, presso la Fondazione II Lazzaretto, l'appuntamento è con la durational performance di 24 ore, dal titolo Muscia per un giorno della performer Roberta Mosca in collaborazione con l’artista multidisciplinare Canedicoda. Ultimo titolo del mese di febbraio è lo spettacolo The Nightingale I Envy the Fate di Motus, volto ad esplorare le figure archetipiche della cultura classica: l'appuntamento è dal 28 febbraio al primo marzo.
Il nuovo mese si apre con lo spettacolo della compagnia teatrale catalana Agrupaciòn Senor Serrano che realizza, dal 4 al 6 marzo, una rivisitazione dei mitici greci per bambini dai 6 agli 11 ann, dal titolo Olympus Kids. Il 5 marzo inoltre si torna ad ascoltare musica, con Halina Rice e il suo nuovo album Elision: un concerto incentrato sul mondo dell’elettronica d’avanguardia britannica e non solo. Il cartellone prosegue il 10 marzo, con il progetto Manfred di Madalena Reversa, reinterpretazione dell’omonimo poema drammatico di Lord Byron, tra melodie classiche e vibranti. Il giorno dopo, 11 marzo, invece arriva per la prima volta a Fog il progetto Traslochi emotivi, fondato da Giulia Currà: l’appuntamento si tiene alla Casa degli Artisti, con la prima assoluta della performance Deposta che riflette sull’atto del trasloco come processo di convivenza tra gli opposti, capace di creare incredibili unioni.
Dal 13 al 25 marzo è poi il turno del progetto laboratoriale per adolescenti, realizzato dalla coreografa francese Julie Gouju e dal filmmaker slovacco Brano Gilan: l’idea, dal titolo Initiation-Danser Bruit, è quella di creare un dialogo costante tra danza e video, con l’obbiettivo finale di realizzare un film. Il 15 marzo torna ad essere protagonista del festival la musica, con il compositore Lorenzo Bianchi Hoesch e il musicista maliano Ballakè Sissoko: il concerto, dal titolo Radicants, è una prima assoluta per l’Italia e vede l’impiego della kora, strumento a corde tipico maliano. Il 16 marzo è in programma la performance Pas de deux di Giulio Petrucci e Jari Boldrini, in questo caso alla Fabbrica del Vapore presso il DiD Studio: una rappresentazione che mescola diversi linguaggi artistici emergenti, coinvolgendo spesso il pubblico.
Da non perdere il 18 e 19 marzo la performance del coreografo americano Trajal Harrell e sei danzatori dello Schauspielhaus Zurich Dance Ensemble, che realizzano una reinterpretazione di The Köln Concert di Keith Jarrett, una delle improvvisazioni di musica jazz più iconiche della storia. Il 22 e 23 marzo il cartellone prosegue con lo spettacolo Bad Dante Bad English Bad Opera, degli artisti Spreafico Eckly e Matteo Fargion, un evento all’insegna dell’umorismo, nel quale quattro attori e tre musicisti rielaborano il cammino di Dante durante i primi nove canti del Purgatorio.
Alla Casa degli Artisti va in scena, dal 24 al 26 marzo, una live session d’improvvisazione audiovisiva dal titolo Circo Ipnotico realizzata dal gruppo milanese, Otolab, ormai da anni ospite abituale di Fog. Il 25 e 26 marzo è la volta della danzatrice Annamaria Ajmone, che si esibisce alla Tirennale con una performance intitolata Senza titolo Triennale Milano. Negli stessi giorni è prevostp anche il debutto in Italia della fiaba italofrancese Personne, chroniques d’une jeunesse: una rappresentazione di Ugo Fiore e Livia Rossi, con la musicista Federica Furlani, che riflette sul difficile rapporto tra l’infanzia e il mondo adulto.
Il 28 e 29 marzo va poi in scena un’altra importante prima italiana, ovvero la performance Amazonia 2040 dell’artista colombiana Martha Hincapiè Charry: uno spettacolo di protesta verso lo sfruttamento errato della natura, a favore della cultura di tutte le popolazioni indigene. A chiudere il mese di marzo, dal 30 marzo al 2 aprile, è la performance dei britannici Ant Hampton e Tim Etchells, che portano in scena lo spettacolo Not to scale, fuori scala, interessante proposta di Autoteatro. L'ultimissimo appuntamento di marzo, presso Zona K, è dal 31 marzo al 2 aprile, con la prima italiana di The Last Minutes Before Mars della compagnia canadese Mammalian Diving Reflex.
Il mese di aprile si aprirà con la danza di La Veronal, con la sua performance Sonoma in programma l'1 e 2 aprile, un vero e proprio viaggio nell’immaginario del regista ispano-messicano Luis Buñuel. Negli stessi giorni, presso il Salone d’Onore della Triennale, è da segnalare il progetto Dream di Alessandro Sciarroni: l'artista realizza una performance partecipativa, con sei performer e un pianista, dialogando con il pubblico. Il programma prosegue poi il 4 aprile con Ginevra Nervi, compositrice di colonne sonore per film, e un live del suo ultimo album The Disorder of Appearances. Dal 4 all’8 aprile invece il coreografo francese Christian Rizzo realizza un’istallazione performativa dal titolo 100% polyester, objet dansant n.48 con musica elettronica e diversi giochi di luce, grazie alla collaborazione con la light designer Caty Olive.
Il 12 e 13 aprile è in programma la prima italiana dello spettacolo How a falling start lit up the purple sky, del coreografo americano Jeremy Nedd e del collettivo sudafricano Impilo Mapantsula: una rappresentazione, inserita nella programmazione di Miart 2023, volta a scardinare gli stereotipi tipici del western e per raccontare un mondo in cui non è l’uomo ma la natura a comandare. Il 15 e 16 aprile poi è il turno del debutto della rappresentazione della compagnia Dewey Dell dal titolo Le sacre du printemps, performance sonora collettiva dell’omonimo capolavoro di letteratura musicale di Igor Stravinsky con la partecipazione attiva di tre sound artist italiani, Nicola Ratti, Attila Faravelli e Enrico Malatesta. L’appuntamento del 23 aprile si svolge nella magnifica cornice del Parco Sempione: in questo caso Ariella Vidach ha progettato un palcoscenico naturale, sul quale si esibiscono giovani danzatori e danzatrici in alcune improvvisazioni. Il mese di Fog si chiude il 27 aprile, data in cui il collettivo Industria Indipendente porta a Milano la nuova performance-studio Chaosmosis.
Si giunge così al mese di maggio, con gli undici giorni conclusivi del Fog 2023. Il primo appuntamento è fissato per il 2 maggio, con una live musicale di Caterina Barbieri, che presenta i brani del suo ultimo album Spirit Exit, ispirato a grandi figure femminili della storia. Il 3 e 4 maggio, poi, presso la Fondazione Il Lazzaretto, va in scena Antonio Tagliarini con il suo Un’andatura un po’ storta ed esuberante, spettacolo che indaga sulle dinamiche di desiderio e autoaffermazione, tra verità ed invenzione. Il 5 e 6 maggio invece è il turno de collettivo Peeping Tom, guidato da Gabriela Carrizo e Frank Chartier, che presenta uno spettacolo legato al tema del tempo, della memoria e della premonizione, dal titolo Diptych. The missing door and The Lost room. Il 6 maggio è invece in programma un importante evento per celebrare i 100 anni di fondazione della Triennale Milano, a cura di Romeo Castellucci. Infine la sesta edizione di Fog si chiude il 10 e 11 maggio con Kuro Tanino, regista teatrale giapponese, e il suo spettacolo Fortress of Smile: una rappresentazione che descrive la società di un piccolo paese di pescatori, tra umorismo e magia surreale.
Di Simone Caravano