Milano, 21/03/2023.
Dal 22 marzo al 30 luglio 2023 al Mudec - Museo delle Culture di Milano apre al pubblico la mostra Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo: capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen, a cura della storica dell’arte Els Hoek, curatrice del Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, con la collaborazione di Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze.
«Vivevamo in uno stato di euforia, quasi inebriati dalla scoperta», scriveva André Breton nel 1952. Ed è proprio l’euforia a dirigere la creatività dei Surrealisti: lungo il percorso espositivo i visitatori possono ammirare 180 opere tra dipinti, sculture, disegni, documenti e manufatti, tra cui anche libri e testi. In particolare, il focus della mostra è sull'interesse dei Surrealisti per le culture non occidentali: quello per le culture native per loro non fu solamente un interesse di tipo estetico o collezionistico, ma costituì uno dei temi di riferimento del movimento.
I Surrealisti ebbero in particolare una predilezione per gli oggetti etnografici oceanici e dell'America del Nord, che apparivano ai loro occhi più fantastici e poetici di quelli africani. Gli artefatti delle culture native venivano inoltre a integrarsi nel concetto di meraviglioso, una delle categorie fondanti del movimento che assicurava l'accesso alla dimensione della surrealtà, essenziale per la liberazione dell'individuo e per il suo affrancamento dalle convenzioni della società.
«Si è cercato di creare un legame con lo spazio espositivo», spiega Alessandro Nigro: «il Mudec rappresenta una vera e propria istituzione dato che si occupa da tempo di culture native, quindi, abbiamo creato una sezione intitolata Il Surrealismo e le culture del sud globale che cerca di far luce sull’ interesse dei Surrealisti per gli oggetti e le opere etnografiche». Quella dei Surrealisti era una fuga verso nuovi mondi, che implicava anche un impegno a livello politico: «erano contrari al colonialismo, fecero proprio un manifesto nel 1931 che incitava a non visitare l’esposizione coloniale e realizzarono anche una contro mostra», racconta la direttrice del Mudec Marina Pugliese.
Le sezioni della mostra presentano il Surrealismo nei più diversi ambiti artistici - dipinti, opere su carta, pubblicazioni e oggetti, sculture - e ognuna è introdotta da una scultura chiave o un oggetto iconico che ricorda al pubblico come il Surrealismo fu anche manifesto filosofico, pensiero poetico, sguardo incantato su una realtà altra.
La prima sezione contiene alcuni capolavori introducono lo spettatore direttamente nel mondo del Surrealismo: un momento introduttivo dove, accanto al libretto originale del Manifesto del Surrealismo di André Breton, pubblicato a Parigi nel 1924, si può ammirare l’iconico sofa di Salvador Dalí a forma di labbra (Mae West Lips Sofa, 1938).
La seconda sezione Dadaismo e Surrealismo mostra le origini dadaiste del Surrealismo e presenta tre artisti Dada che hanno avuto un ruolo importante nel gruppo surrealista: Max Ernst, Man Ray e Marcel Duchamp. Si prosegue con la sezione La mente sognante, che testimonia l'influenza sui Surrealisti dalle idee della psichiatria e della psicoanalisi del loro tempo (Sigmund Freud, Pierre Janet, Carl Gustav Jung): gli artisti hanno esplorato l'inconscio ed evocato mondi onirici, in una fusione perfetta tra psicologia e arte. A questo proposito la sezione indaga in modo particolare la visione artistica di Salvador Dalí, che era interessato a Freud e dipingeva anche paesaggi onirici, ma si accorse nel tempo che la sua tecnica pittorica era troppo lenta e che le immagini diventavano coscienti. Di conseguenza sviluppò il suo metodo paranoico-critico, che di fatto lo portò a creare immagini multi-interpretabili e stratificate. In mostra in questa sezione la sua Venere di Milo a cassetti, del 1936.
Dai giochi d'azzardo al collage, al frottage, alla scrittura e al disegno dal flusso di coscienza: alcuni artisti hanno cercato mezzi e modi per avere le allucinazioni o hanno usato esperienze psicotiche nel loro lavoro ed è questo che indaga la quarta sezione Il caso e l'irrazionale, in cui è esposto - tra le altre opere - il capolavoro di Eileen Agar, Figura seduta. La quinta sezione Desiderio raccoglie invece opere che - in modo più o meno esplicito - trattano di amore e desiderio sessuale. I surrealisti esplorarono la loro sessualità per accedere ad aree che la società borghese aveva represso da tempo: un esempio è la Venere restaurata di Man Ray.
Stranamente familiare è il titolo della sesta sezione, che documenta come i Surrealisti abbiano creato la bellezza attraverso combinazioni insolite comparabili tra loro. Come racconta tra gli altri il dipinto di Meret Oppenheim Sotto le resede: Oppenheim si trasferì a Parigi all'età di 18 anni e divenne rapidamente un membro importante del gruppo. Questo dipinto non sembrerebbe di per sé surrealista, se non fosse che il titolo derivi dal libro cult surrealista I Canti di Maldoror.
Una sezione particolare della mostra approfondisce il tema del complesso rapporto tra il Surrealismo e le culture del sud globale, rapporto che accomuna numerosi protagonisti del movimento, a partire dal capofila André Breton, che scoprì l’arte a quel tempo detta primitiva sin da ragazzo, diventandone poi un importante collezionista. La sezione della mostra percorre alcuni momenti salienti del rapporto tra surrealisti e culture native e analizza il ruolo giocato dagli artefatti non-occidentali nella poetica di alcuni protagonisti del movimento, quali Max Ernst e Man Ray. Infine, esamina il rapporto dei Surrealisti con il Messico, che a partire dagli anni della Seconda Guerra Mondiale divenne un centro di riferimento del Surrealismo insieme a New York.
Prodotta da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore e promossa dal Comune di Milano - Cultura, la mostra Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo: capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen è visitabile al Mudec - Museo delle Culture di Milano (via Tortona 56) dal 22 marzo al 30 luglio 2023 nei seguenti orari di apertura: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30.
Aperture straordinarie domenica 9 aprile (Pasqua), lunedì 10 aprile (Lunedì dell'Angelo), martedì 25 aprile (Anniversario della Liberazione), lunedì primo maggio (Festa del Lavoro) e venerdì 2 giugno (Festa nazionale della Repubblica), sempre in orario 9.30-19.30.
Questi i prezzi dei biglietti: intero 16 euro (open 18 euro + prevendita); ridotto 14 euro per bambini e ragazzi dai 6 ai 26 anni, over 65, disabili; ridotto 10 euro il martedì per gli studenti universitari muniti di tesserino senza limiti di età (esclusi giorni festivi); ingresso gratuito per bambini sotto i 6 anni di età. Per ulteriori informazioni telefonare al numero 02 54917, dal lunedì al venerdì in orario 10.00-17.00.
Di Giorgia Petani