Milano, 04/10/2023.
Dal 5 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 è aperta al pubblico presso il Piano Nobile di Palazzo Reale a Milano (piazza Duomo 12) la mostra Morandi 1890-1964, ideata e curata da Maria Cristina Bandera, promossa dal Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore, in collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna ed il Museo Morandi.
L'esposizione - la prima dopo oltre 30 anni a Milano - rompe del tutto con l'idea ancora attuale di un Morandi isolato, un Morandi che a detta sua cercava «solo un po' di pace per lavorare», frase che assieme al suo non appartenere del tutto a nessuno dei movimenti a cui partecipa (Metafisica, Futurismo, Realismo e arte Moderna) ha contribuito a creare il mito di Giorgio Morandi solo ed isolato. In realtà i primi grandi di collezionisti di Morandi, come Vitali, Feroldi, Scheiwiller, Valdameri, De Angeli, Vismara, o ancora la Galleria del Milione, mettono in evidenza le grandi relazioni che l'artista intratteneva con la Lombardia e non solo.
Morandi 1890-1964 è tra le più complete e importanti retrospettive degli ultimi dieci anni sul pittore bolognese. In cantiere dal 2019, non è stata fermata dal Covid e prosegue il consolidato successo delle esposizioni del pittore in prestigiosi musei internazionali, come il Metropolitan Museum di New York (2008) o il Guggenheim di Bilbao (2019). Palazzo Reale sceglie Morandi per proseguire una linea temporale artistica dedicata al Novecento italiano, partita con De Chirico, De Pisis, Carrà, Boccioni e Sironi. 120 opere ripercorrono i 50 anni di attività di Morandi dal 1913 al 1963, grazie a prestiti importanti di istituzioni pubbliche e di prestigiose collezioni private, come quelle del Museo Morandi di Bologna, della Pinacoteca di Brera e del Museo del Novecento, della Galleria d'arte moderna, della Gam di Torino e molti altri. La curatrice Maria Cristina Bandera sceglie categoricamente le opere per creare un percorso significativo, che identifichi tutte le influenze di Morandi e che finalmente trasformi quei vuoti percepiti nella sua carriera in solitudine, in forme piene di significato e relazioni.
Il percorso espositivo infatti segue un criterio cronologico con accostamenti mirati ed inediti, a documentare tutta l'evoluzione stilistica del pittore tramite la variazione dei temi (natura morta, paesaggio, fiori e le poche figure), ma anche delle tecniche (pittura, acquaforte e acquerello). Non manca a metà percorso un'installazione video, prodotta in collaborazione con il Museo Morandi del Settore Musei Civici di Bologna, che propone al visitatore l'ambiente di lavoro di Morandi di via Fondazza a Bologna, una camera studio ad oggi museo. Ad accompagnare la visione schermo degli incisi di una radio-intervista al pittore Peppino Mangravite, insegnante alla Columbia University (1955).
Sono 34 le sezioni concentrate sui primi contatti di Morandi con le avanguardie. Si può ammirare la forte influenza delle Bagnanti di Cézanne, di Picasso che con i suoi primi autoritratti tocca nel profondo Morandi, e inevitabilmente le forti relazioni che l'artista bolognese intrattiene con il futurismo e con la metafisica, da cui derivano i suoi quadri piu famosi raffiguranti le nature morte. Dal 1919 Morandi si avvicina al Ritorno all'Ordine, di cui è possibile ammirare il riflesso nella sua fase concentrata sui fiori e successivamente le sperimentazioni degli anni Venti, l'incisione e la pittura tonale. La mostra prosegue con le opere che vanno dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, evidenziando tutta la variazione dei temi dei quadri, fino ad arrivare alla semplificazione degli anni Sessata, all'acquerello. A fine mostra lo spettatore arriva insieme a Morandi alla fine della ricerca di una vita, grazie all'esposizione delle opere in cui il pittore dipinge l'essenza della realtà nella sua fase quasi astratta.
La mostra accompagna i visitatori dal 1913, con i capolavori d'avanguardia di Morandi che assimila la spazialità cubista sulla traiettoria di Giotto e Cézanne, fino al 1963, quando trova la sua pittura ed il suo stile all'estremo del formale, sintesi di un'analisi della realtà durata 50 anni alla ricerca dell'astratto nella concretezza. «Ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale»: il linguaggio di Morandi ancora oggi traduce le inquietudini della modernità, e grazie ad un lavoro lungo quattro anni ora è possibile ammirare il suo percorso di consapevolezza a Palazzo Reale.
Questi gli orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30; giovedì dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso (la biglietteria chiude sempre un’ora prima). Sono previste aperture straordinarie mercoledì primo novembre dalle 10.00 alle 19.30 (Tutti i Santi), giovedì 7 dicembre dalle 10.00 alle 22.30 (Sant'Ambrogio), venerdì 8 dicembre dalle 10.00 alle 19.30 (Immacolata Concezione), domenica 24 dicembre dalle 10.00 alle 14.30 (Vigilia di Natale), lunedì 25 dicembre dalle 14.30 alle 18.30 (Natale), martedì 26 dicembre dalle 10.00 alle 19.30 (Santo Stefano), domenica 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.30 (San Silvestro), lunedì primo gennaio dalle 14.30 alle 19.30 (Capodanno) e sabato 6 gennaio dalle 10.00 alle 19.30 (Epifania).
Questi i prezzi dei biglietti, comprensivi di audioguida: intero 15 euro (open 17 euro); ridotto 13 euro per visitatori dai 6 ai 26 anni, over 65 anni, disabili, soci Fai e Touring Club, gruppi di almeno 15 persone; ridotto 10 euro per disabili con invalidità inferiore al 100%, studenti fino a 25 anni e possessori dell'Abbonamento Musei Lombardia Milano. Sono previsti biglietti famiglia al costo di 10 euro a persona per 1 o 2 adulti e 6 euro per bambini dai 6 ai 14 anni; per i bambini sotto i 6 anni di età e i disabili con invalidità al 100% l'ingresso è sempre gratuito.
Di Federica Arcangeli