La Statale per il Giorno della Memoria 2023: incontri e concerto

Università degli Studi di Milano Cerca sulla mappa
Venerdì27Gennaio2023

Venerdì 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria 2023, l’Università degli Studi di Milano ricorda le vittime della Shoah con un programma di eventi aperti al pubblico: tre conferenze nel corso della giornata e un concerto serale.

Il programma ha inizio alle ore 9.30 con l'incontro La discriminazione dei diversi e la Shoah presso l'Aula Magna in via Festa del Perdono 7. Dopo i saluti del rettore Elio Franzini, di Gadi Luzzatto Voghera, direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, e di Marco Vigevani, presidente del Comitato Eventi del Memoriale della Shoah di Milano, gli interventi spaziano dalla letteratura al diritto per una lettura multidisciplinare sul tema della violenza e delle discriminazioni. Moderato da Marilisa D’Amico, prorettrice a Legalità, Parità di diritti e Trasparenza, il convegno parte dalla persecuzione contro gli ebrei per allagare lo sguardo e raccontare le violenze contro donne, persone con disabilità, omosessuali, fino a storie meno conosciute come la persecuzione dei massoni nell’Europa nazista e un approfondimento, a partire da testi letterari, sul comunismo in Cecoslovacchia. Chiude il convegno il monologo dal titolo Passato non passato, di e con l’attrice Carolina de' Castiglioni. L'ingresso è gratuito previa iscrizione on line, fino a esaurimento posti.

Nel pomeriggio, alle ore 16.30, la giornata prosegue nell'Aula A3, in piazza Sant'Alessandro 1, con la presentazione del progetto multimediale Ammettere il cambiamento: l’esilio in Perù di Antonello Gerbi e Alberto Pincherle a causa delle leggi razziali (1938-1948)Le testimonianze dei figli Sandro Gerbi e Gianni Pincherle, accompagnate da fotografie d’epoca e altri materiali d’archivio, restituiscono nell'audiovisivo il metodo adottato dai padri, esempio sempre vitale della resilienza degli italiani di origine ebraica che furono nelle condizioni di lasciare il loro paese di fronte al delinearsi nel 1938 dell’abominio dei dispositivi a difesa della razza. Sul filo della memoria, nel video riaffiora al tempo stesso alla superficie un importante frammento di storia globale della cultura italiana, che è possibile esplorare attraverso il Fondo Gerbi, custodito presso le biblioteche e il Centro Apice dell’Ateneo, e le Carte personali di Antonello Gerbi depositate all’Archivio Storico Intesa Sanpaolo. L'iniziativa è introdotta da Moira Paleari, mentre il commento del video è curato da Roberta Garruccio. Il pubblico interessato a partecipare deve segnalare la propria presenza via email entro mercoledì 25 gennaio.

Si torna in Aula Magna, in via Festa del Perdono 7, per gli ultimi due appuntamenti: alle ore 19.00 l'appuntamento è con Silvia Del Zoppo e Cesare Fertonani e la loro conferenza La musica perseguitata. Le persecuzioni razziali dei regimi nazista e fascista colpirono anche molti musicisti: essi furono sviliti, isolati, rimossi dagli eventuali incarichi, fu loro impedito di esibirsi, le loro musiche furono espunte dai cataloghi delle biblioteche e le partiture distrutte, le loro incisioni ritirate dal mercato. Alcuni riuscirono a sopravvivere, altri furono costretti a fuggire oltreoceano, altri ancora furono deportati nei campi di concentramento, e alcuni qui persero la vita. Nei lager la musica fu una presenza strutturale (per le varie esecuzioni c’erano ensemble, ma anche piccole orchestre: ad Auschwitz-Birkenau ad esempio, ne erano attive molte, tra cui una formata da sole donne) che tragicamente oscillava tra lo scandire i ritmi delle giornate, accompagnando anche i crimini più efferati, e l’essere, per chi era musicista, un’opportunità (o una effimera speranza) di avere salva la vita. 

Dopo la conferenza, alle ore 20.30, la giornata si conclude con il Concerto della Memoria affidato all'Mdi Ensemble (Paolo Casiraghi, clarinetto; Corinna Canzian, violino; Giorgio Casati, violoncello; Luca Ieracitano, pianoforte).Il concerto prevede l’esecuzione della Sonata per violino e pianoforte (1920) composizione giovanile del milanese Aldo Finzi (1897-1945), promettente compositore che vide la propria carriera interrotta dalle leggi razziali, e il celeberrimo Quatuor pour la fin du temps che Olivier Messiaen (1908-1992) compose durante la segregazione nel campo di prigionia di Görlitz: il brano fu eseguito per la prima volta il 15 gennaio 1941 davanti a un pubblico formato dagli altri prigionieri e dalle guardie dello Stalag, con il violoncellista Etienne Pasquier, il clarinettista Henry Akoka, il violinista Jean Le Boulaire e lo stesso compositore al pianoforte. L'accesso a conferenza e concerto è gratuito previa iscrizione on line.

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Milano e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter