Dal 7 al 12 maggio 2024 (ore 20.00, tranne domenica ore 16.30) la stagione del Teatro Menotti di Milano (via Ciro Menotti 11) prosegue con la prima milanese dello spettacolo Arlecchino muto per spavento, ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni; produzione Stivalaccio Teatro in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto e Teatro Stabile di Verona.
Gli interpreti sono Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Pierdomenico Simone, Michele Mori, Stefano Rota, Maria Luisa Zaltron e Marco Zoppello.
1716: dopo circa quindici anni di esilio forzato i comici italiani tornano finalmente ad essere protagonisti del teatro parigino e lo fanno con una compagnia di tutto rispetto. Luigi Riccoboni in arte Lelio, capocomico della troupe, si circonda dei migliori interpreti dello stivale tra cui, per la prima volta in Francia, l’Arlecchino vicentino Tommaso Visentini (omen nomen), pronto a sostituire lo scomparso e amato Evaristo Gherardi. Ma Visentini non parlava la lingua francese, deficit imperdonabile per il pubblico della capitale. Ed è qui che emerge il genio di Riccoboni nell’inventare un originale canovaccio dove il servo bergamasco diviene muto per spavento.
Stivalaccio Teatro porta in scena nove attori su di un canovaccio inedito, poggiandosi sull’arte attorale e quindi sugli strumenti propri del commediante dell’arte: la recitazione, il canto, la danza, il combattimento scenico, i lazzi e l’improvvisazione. Scegliere Arlecchino oggi significa, per la compagnia vicentina che ha fatto del teatro popolare la propria bandiera, ritrovare il pubblico dopo un periodo di forzato distacco, di terribile crisi umana e sociale.