Heal, mostra di Yoko Ono

Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Cerca sulla mappa
DA Giovedì12Dicembre2024
A Venerdì14Febbraio2025

Dal 12 dicembre 2024 al 14 febbraio 2025 presso la galleria Maurizio Caldirola Arte Contemporanea, in via Volta 26 a Monza, è aperta al pubblico la mostra personale Yoko Ono: Heal. L'esposizione è dedicata a un tema di grande rilevanza e urgenza: la denuncia dell'inutilità della guerra in tutte le sue forme e sfaccettature.

Yoko Ono (Tokyo 1933), una delle figure più influenti e visionarie dell'arte contemporanea, continua a portare avanti la sua incessante ricerca di pace, giustizia e riflessione attraverso linguaggi che spaziano dalla performance alla scultura, dalla musica alla videoarte. La mostra, che comprende una selezione di opere simbolicamente potenti, si propone di stimolare una riflessione profonda sui conflitti globali, sul dolore e sulla speranza, mettendo in luce la disumanità della violenza e le cicatrici che la guerra lascia nelle persone e nelle società. Una sorta di dialogo potente tra l'arte e la storia contro la violenza e un invito alla speranza di un mondo migliore.

Tra le opere esposte, una selezione di lavori eseguiti a cavallo tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70, tra cui installazioni che invitano il pubblico a riflettere su temi quali la solidarietà, il dialogo e l'importanza di ogni singola voce nel contrastare l'odio. L'artista, da sempre impegnata nel promuovere la pace attraverso il suo impegno artistico, vuole con questa mostra far emergere l'urgenza di un cambiamento culturale, in cui la guerra non trova più spazio.

L’opera Helmets: Pieces of Sky (2001-2012) di Yoko Ono presenta elmetti della Wehrmacht rovesciati, contenenti pezzi di puzzle che simboleggiano un cielo infranto e le emozioni dei soldati: lo spettatore è invitato a interagire con i puzzle, promuovendo empatia e responsabilità etica verso la pace. L’opera richiama i temi della connessione umana e della speranza, già esplorati nelle creazioni degli anni ‘60 dell’artista. We Are All Water (2006-oggi) è invece un'opera composta da bottiglie riempite di acqua e personalizzate nel corso degli anni dai singoli partecipanti alla performance che l’artista ha ideato per la prima volta nel 1967 per la mostra Half-A-Wind Show alla galleria Lisson di Londra. L’acqua come metafora della condizione umana, una riflessione su uguaglianza e diversità. Noi siamo come l’acqua nelle bottigliette: pur contenuti in recipienti differenti, alla base condividiamo la stessa essenza.

Yoko Ono ha continuato a promuovere la pace nel mondo e a battersi per l'affermazione dei diritti umani anche dopo la morte di John Lennon (1980). Una delle sue iniziative più significative è stato il progetto Imagine Peace iniziato negli anni '80: la scritta è stata tradotta in 24 lingue e trasmessa attraverso poster, annunci sui giornali e innumerevoli altri media, per condividere il messaggio di pace con la comunità globale. Nel 2007 ha inaugurato la Imagine Peace Tower su una piccola isola in Islanda: una torre di luce che viene accesa ogni anno dal 9 ottobre, giorno del compleanno di Lennon, all'8 dicembre, giorno della sua morte, come faro di speranza e invito alla riflessione sulla pace. Nello stesso anno, Yoko Ono ha iniziato a erigere dei Wish Trees (Alberi dei Desideri) in diverse città del mondo, dove le persone possono appendere dei biglietti con i loro desideri per un mondo migliore. Inoltre, ha utilizzato anche la sua musica come strumento di cambiamento sociale: l'album Warzone (2018) ha affrontato tematiche di conflitto, odio e la necessità di un mondo senza disuguaglianze, testimoniando la sua dedizione costante alla causa della pace e dei diritti umani.

L'inaugurazione della mostra Heal è fissata per le ore 19.00 di giovedì 12 dicembre; l'esposizione è poi visitabile su appuntamento fino a venerdì 14 febbraio 2025. Ulteriori informazioni via email o telefonando allo 039 9154059.

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