Monza Brianza, 03/09/2019.
Nota ai più per ospitare il Gran Premio d'Italia di Formula 1 e per l'immenso Parco della Villa Reale, la città di Monza ha molto da offrire anche agli appassionati di arte e architettura, alle buone forchette e a chi vuole concedersi un weekend rilassante a portata di mano. Visitare Monza in un giorno è fattibile, dedicando il tour alle attrazioni principali della città e prestando attenzione agli spaccati storici che ad ogni scorcio arricchiscono la provincia brianzola.
Muovendo i primi passi in centro ci si immerge immediatamente nello spirito della storia che impregna Monza. Così, il Duomo della città è allo stesso tempo detto santuario dei Longobardi, e l'Arengario, l’edificio in cotto ex sede comunale della città in piazza Roma, è oggi sede di mostre e percorsi espositivi.
L'opzione pioggia potrebbe purtroppo incombere. In questo caso può costituire una degna alternativa visitare i Musei Civici di Monza, siti nella Casa degli Umiliati, in un edificio in passato appartenente all'ordine religioso.
L'imperatrice Maria Teresa d’Austria fece costruire questo imponente simbolo della città come residenza estiva per il figlio Ferdinando d’Asburgo nell'ultimo ventennio del XVIII secolo. Il complesso della Reggia comprende la Villa Reale - che divenne residenza anche del re Umberto I e della regina Margherita di Savoia - e il Parco di Monza.
Richiamandosi al modello precursore della Reggia di Caserta, l'edificio esterno della Villa accoglie i visitatori con una forma a U e ricalca i canoni dello stile neoclassico. Non lasciatevi illudere dalla struttura elegante e rigorosa: anche la sobrietà esterna è una precisa scelta dei suoi committenti, che hanno preferito nascondere agli occhi della città occupata lo sfarzo e gli stucchi che addobbano invece gli spazi interni della Villa Reale.
Le oltre 740 stanze della Villa Reale regalano così al visitatore uno spaccato di vita dell'aristocrazia degli Asburgo, del figliastro di Napoleone e in seguito dei Savoia. La Villa Reale, fra i primi edifici al mondo a dotarsi di corrente elettrica (prima anche della vicinissima Milano), è stata anche teatro delle prime le esposizioni della Triennale di Milano, e ospita ancora oggi mostre ed esposizioni temporanee.
La Villa si può visitare dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00 (il venerdì l'apertura è protratta fino alle 22.00). Per ulteriori informazioni, consultare il sito della Villa Reale di Monza.
La città di Monza è pregna di storia, e basta attraversarla per ripercorrere le vicende dei suoi protagonisti, passando ad esempio sotto la Cappella Espiatoria. Fatto costruire da Vittorio Emanuele III in onore del padre Umberto I, questo monumento sorge nel punto esatto in cui l’anarchico Gaetano Bresci sparò e uccise il re d'Italia nel 1900.
Attraversando il Lambro lungo uno degli storici ponti della città, come il Ponte dei Leoni sorvegliato dall'occhio vigile dei quattro imponenti felini di marmo, si può raggiungere il Mulino Colombo. Unico ancora integro lungo il corso d'acqua brianzolo, questo mulino è un vero e proprio salto nel tempo a portata di centro storico. L'edificio, che fa oggi parte del Museo Etnologico Monza e Brianza, presenta affascinanti macchinari molitori intatti da visitare.
Passando per il Duomo di Monza vale poi la pena spendere qualche minuto in più nell'ammirazione del suo Tesoro, che fra vari cimeli conserva gelosamente la Corona Ferrea. Questo gioiello risalirebbe a circa due millenni fa, ed è stato indossato da undici imperatori del Sacro Romano Impero, dall’888 al 1838. Leggenda vuole che al suo interno sia incastonato anche uno dei chiodi utilizzati per la crocifissione di Gesù. Da vedere.
Sempre nel complesso monumentale del Duomo di Monza, da visitare è anche la Torre Longobarda, uno dei pochi edifici dell’epoca della regione e l'unico rimasto intatto in città. È possibile, passeggiando per le vie, incrociare anche gli scavi dei resti archeologici dell’antico borgo medievale, recentemente scoperti.
Se pensiamo a Monza, l'accostamento cromatico più immediato è probabilmente il verde del Parco Reale. Realizzati nell'800 dal figliastro di Napoleone, i Giardini Reali si ispirano alla reggia viennese di Schonbrunn e vantano ben 680 ettari, tanto da contenere al loro interno mulini, laghetti artificiali, un campo da golf e alcune ville, oltre naturalmente alla Reggia Reale. Non per niente, questo giardino all'inglese è il quarto parco delimitato più grande d’Europa.
Attraversato, come tutta la città di Monza, dal fiume Lambro (sovrastato da ben cinque ponti), il Parco di Monza è disseminato di installazioni artistiche. Fiore all'occhiello dell'immenso verde il Roseto della Villa voluto da Niso Fumagalli, che ogni anno ospita il Concorso Internazionale della Rosa.
Una passeggiata nel Parco, o perché no una sosta pranzo con un pic nic, sono davvero d'obbligo se si vuole visitare la città in un weekend. Il Parco della Reggia di Monza è visitabile gratuitamente tutti i giorni; gli orari di apertura seguono la stagionalità: in inverno dalle 7.00 alle 18.30, in estate dalle 7.00 alle 20:30. Di qui, si accede anche all’Autodromo di Monza.
Fra le principali attrazioni turistiche che richiamano gli avventori nella provincia lombarda rientra sicuramente il Gran Premio d'Italia di Formula 1. Sia che ci si trovi in città per tifare la propria scuderia preferita, sia che si visiti Monza in un diverso periodo dell'anno, una tappa nel terzo autodromo permanente più antico al mondo è praticamente dovuta in un tour della città.
Difatti, oltre al Gran Premio l'Autodromo Nazionale di Monza ospita nel corso dell'anno vari eventi, dai concerti ai festival alle manifestazioni. Con la sua velocità media su giro di circa 260 chilometri orari, è anche il circuito più veloce fra quelli che ad oggi ospitano le gare di Formula 1. Se pensiamo poi che la sua costruzione, risalente al 1922, ha richiesto poco più di cento giorni, capiamo ancora meglio perché al suo interno si trovi anche il Museo della Velocità.
Passeggiando per la città di Monza si può anche scegliere di intraprendere un itinerario letterario sulle orme dei luoghi che hanno ispitato il romanzo per eccellenza. Alessandro Manzoni ambienta infatti proprio in questa provincia lombarda alcune delle vicende raccontate ne I Promessi Sposi.
In una visita a Monza ci si imbatterà certamente nella Chiesa di San Maurizio in piazza Santa Margherita. Proprio qui sorgeva, fino al XVIII secolo, il monastero che ha ospitato la monaca più famosa della letteratura italiana. Si racconta infatti che Alessandro Manzoni si ispirò, per la figura di Gertrude, Monaca di Monza, al personaggio storico di Marianna de Leyva, ovvero Suor Virginia, che proprio in questa Chiesa ha scontato la sua pena e dato ospitalità a Lucia e Agnese.
Attraversando il Parco di Monza, lungo il fiume Lambro, incontriamo poi la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Questo edificio di manzoniana memoria, che inseriamo nella lista delle cose da vedere, sarebbe proprio il convento di Cappuccini dove i promessi sposi Renzo e Lucia sostano in alcuni capitoli del romanzo, nella fuga da Lecco.
Se il pranzo di una gita giornaliera è spesso ridotto a un panino al volo (o al già consigliato pic nic nel Parco Reale, tempo permettendo), per cenare a Monza vale la pena confrontarsi con i piatti della tradizione brianzola. A questo proposito, il Lambretto, lungofiume che attraversa la città, è costellato di ristoranti e bistrot per una cena romantica cullata dallo scrosciare dell'acqua.
Nel segno della miglior tradizione culinaria lombarda, anche Monza porta avanti con orgoglio la ricetta del risotto, che in questo caso viene servito con la luganega, tipico insaccato dalla forma lunga e arrotolata che arricchisce la carne di suino con grana padano e marsala. Ricorre anche l'ossobuco, che a Monza si mangia con i piselli.
Se è autunno, o se vi serve una buona scusa per ricorrere a un digestivo alle erbe, la cassoeula con polenta è certamente un'opzione felice: quella della tradizione monzese comprende cotenne, piedino di maiale e verzini, ed è più asciutta rispetto alla milanese. Fra i dolci tipici di Monza da assaggiare la torta del Michelasc (torta paesana): un dolce povero a base di pane raffermo e latte arricchito con cacao e frutta secca.
Per un po' di movida serale infine, affidarsi ai locali e alle birrerie dei quartieri del centro storico di San Biagio, San Gottardo e San Carlo, e Monza è servita.
Di Marianna Mancini