Attenzione, la mostra è prorogata all'8 gennaio 2023.
Dal 9 settembre al 27 novembre 2022 presso le sale dei Musei Civici di Monza (via Teodolinda 4) è aperta al pubblico la mostra Autodromo 100: cronache di una costruzione, quadri di una evoluzione a cura di Luca Bonetti, che ripercorre la storia dell’Autodromo Nazionale di Monza in occasione del suo centesimo anniversario.
Immagini d’epoca e fotografie aeree, planimetrie, documenti storici ed elaborazioni grafiche accompagnano i visitatori dal 1922 a oggi alla scoperta di quell’intreccio di ragioni storiche, sociali, economiche e culturali, incluse quelle meno note seppure fondanti, che hanno portato alla costruzione del circuito. Arricchisce il percorso una sezione dedicata al Futurismo.
La costruzione delll'Autodromo di Monza venne decisa a seguito della sconfitta delle auto italiane subita durante il primo Gran Premio d’Italia a Montichiari nel 1921: l'inizio dei lavori è datato 15 maggio 1922 e il 20 agosto dello stesso anno il circuito era pronto per ospitare il secondo Gran Premio d’Italia riservato alle vetturette, 2000 cc di cilindrata e un peso minimo di 650 Kg. Progettista fu Alfredo Rosselli, il cui primo progetto viene scartato dal sottosegretario alla Pubblica Istruzione (all’epoca delegato anche alla conservazione del paesaggio) che temeva un eccessivo consumo di suolo. Via libera invece per il secondo progetto con un autodromo di minori dimensioni, ideale per promuovere l’automobilismo sportivo su cui le aziende automobilistiche puntavano: questa era l’aria che si respirava in quegli anni, il desiderio di sperimentare, di superare i limiti e mostrare i progressi della tecnologia; l’industria italiana era in pieno sviluppo e voleva mostrare la sua modernità, mentre la cultura e l’arte già da anni avevano diffuso le suggestioni del Futurismo con il suo interesse per la velocità e il dinamismo.
La mostra, promossa dal Comune di Monza e curata da Luca Bonetti con la collaborazione di Claudia Ratti, mette in luce le dinamiche del tempo e le ragioni molteplici che nel primo ventennio del Novecento portarono all’idea della costruzione di un circuito permanente dopo che il primo Gran Premio d’Italia si era svolto su un circuito stradale, nel triangolo Brescia-Montichiari-Ghedi, rendendo necessaria la realizzazione di un luogo dove poter sviluppare le auto e allenare i piloti. Per favorire una narrazione snella, la mostra affronta i temi legati esclusivamente all’automobilismo, nella consapevolezza dell’importanza che il circuito ha avuto anche per il motociclismo.
Una sezione con 9 opere dei maestri del Futurismo, fra cui Depero, Russolo, D’Anna, selezionati da Maurizio Scudiero e Leogalleries di Daniela Porta e Grazia Casiraghi, porta poi il pubblico al centro degli interessi degli artisti per la velocità: ed ecco l’automobile, l’aereo, il treno.
L’esistenza dell’Autodromo di Monza è indissolubilmente legata a quello della casa Reale. Dopo la morte del re Umberto I, convinto promotore della rinascita del Parco di Monza, il figlio Vittorio Emanuele III, preoccupato dalle spese di manutenzione di una simile tenuta verso la quale non percepiva senso di appartenenza, decise di cederne buona parte in gestione a enti terzi. Principale destinataria della cessione, nel 1919, fu l’Opera Nazionale Combattenti, che aveva una necessità fondamentale: trovare i fondi per garantire ai numerosi mutilati della Prima Guerra Mondiale il diritto a una pensione di invalidità. L’Opera Nazionale Combattenti non aveva le competenze per l’utilizzo immobiliare dei beni oggetto di cessione e venne quindi istituito un consorzio fra i comuni di Milano e Monza e la Società Umanitaria, il Cmmu, che firmò una serie di convenzioni relative alle aree cedute e, in particolare, con la Società per l’Incremento Automobilistico costituita dall’Automobile Club Milano, interessata a costruire e gestire una struttura per la sperimentazione tecnologica e per promuovere le auto prodotte dalle imprese socie di Sias.
Ecco dunque l’intreccio di elementi che portà alla nascita del circuito definito unico che compie 100 anni. Unico perché è il solo ad essere stato progettato e realizzato seguendo caratteristiche che consentono, nella sequenza di rettilinei e curve molto differenti, di testare la potenza del motore e la tenuta di strada. Unico perché localizzato in un parco di grande interesse storico. Unico perché non si è soprapposto alla morfologia dei luoghi ma l’ha utilizzata per determinarne la propria forma. Unico perché ha saputo coniugare sperimentazione e innovazione quasi avesse ereditato lo spirito dei luoghi.
L'inaugurazione della mostra, a ingresso gratuito, è fissata per le ore 18.00 di giovedì 8 settembre, nell'ambito del programma degli eventi collaterali al Gran Premio di Monza 2022 Monza Fuori Gp. La mostra è poi aperta al pubblico nei seguenti orari di apertura: il mercoledì dalle 15.00 alle 18.00 (anche dalle 10.00 alle 13.00 a partire da sabato primo ottobre); il giovedì dalle 15.00 alle 18.00 e dalle 20.00 alle 23.00 (solo dalle 15.00 alle 18.00 a partire da sabato primo ottobre); dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Sabato 10 settembre apertura straordinaria anche dalle 20.00 alle 23.00.
La visita è inclusa nel biglietto di ingresso ai Musei Civici, ovvero 6 euro (biglietto ridotto 4 euro per bambini e ragazzi da 6 a 18 anni, over 65 e studenti universitari muniti di libretto; ingresso gratuito per bambini sotto i 6 anni e disabili con accompagnatore). Ulteriori informazioni via email o telefonando al numero 039 2307126.