Pavia, 08/04/2021.
La Via Francigena è uno degli itinerari culturali più importanti d’Europa, con un percorso di circa 2000 chilometri che collega Canterbury a Roma. Tra gli oltre mille chilometri in terra italiana, oltre 120 passano per la Lombardia, attraversando parte delle province di Pavia e Lodi. Un percorso colmo di bellezze naturali, tra pioppeti e risaie, e di ricchezze artistiche, gotiche e romaniche, della Pianura Padana. Precisamente il tratto lombardo di Via Francigena collega la località di Palestro con quella di Corte Sant’Andrea, da cui è possibile poi imbarcarsi per attraversare il Po e continuare il cammino in Emilia-Romagna.
La prima tappa di Via Francigena in Lombardia, percorrendo la regione da Nord a Sud, è quella che parte da Palestro e termina a Tromello, attraversando per 43 chilometri le località di Robbio, Albonese, Nicorvo, Santa Maria del Campo e Mortara.
Il cammino lombardo parte dunque da Palestro, piccolo centro della Lomellina. Precisamente il percorso inizia dalla stazione ferroviaria e prosegue verso il centro (lungo via 26 Aprile), fino ad uscire dal paese dirigendosi verso Robbio. Palestro è nota principalmente per essere stata teatro di una battaglia nel corso della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana del 1859. Non a caso in paese è stato realizzato un Ossario in stile liberty dall’architetto Giuseppe Sommaruga, proprio dedicato a questo scontro bellico. In paese è possibile, però, ammirare anche un classico esempio di neogotico lombardo, la chiesa parrocchiale di San Martino di Tours. L’edificio ha delle origini davvero antiche, risalenti all’anno Mille, ma nel coso dei secoli ha subito diverse trasformazioni che gli hanno conferito l’attuale aspetto neogotico. All’interno la chiesa presenta una struttura a tre navate, decorate da un ciclo di affreschi del ‘400 e alcuni dipinti novecenteschi di Luigi Morgari. Per coloro poi che sono in cammino già da qualche giorno, a Palestro si trova un punto di accoglienza per i pellegrini, chiamato La Torre Merlata.
Proseguendo il cammino della Via Francigena lungo il corso del fiume Sesia e seguendo la segnaletica apposita con l’icona del pellegrino, si giunge a Robbio. Altro comune della Lomellina, di circa 5000 abitanti, che possiede due veri e propri gioielli del romanico lombardo: l’Abbazia di San Valeriano e la chiesa di San Pietro. La prima fu fondata tra il 1068 e il 1095 e divenne nel tempo un fondamentale luogo di accoglienza di messi papali e imperiali. Inoltre, un documento del 1236 riporta la presenza delle reliquie di San Valeriano, forse presenti in un'antica cripta sotterranea dell’edificio. La chiesa di San Pietro, fondata nel 1086, presenta invece una struttura a tre navate e una serie di affreschi in corrispondenza delle tre absidi. Anche in questa piccola località è possibile per i pellegrini trovare riparo e accoglienza presso due strutture: L’Agriturismo Pescarolo e l’Ostello Comunale.
Lasciata alle spalle Robbio, il percorso prosegue passando per le località di Albonese e Nicorvo, fino ad arrivare alla frazione di Santa Maria del Campo. I primi due paesi sono due piccolissimi centri della Lomellina, di poche centinaia di abitanti, in cui le coltivazioni di riso e mais fanno da padrone. A Nicorvo sono presenti anche due importanti chiese, luogo di riposo e meditazione per i pellegrini: il Santuario della Madonna del Patrocinio e la Chiesa di San Terenziano. Prima di giungere a Mortara si passa per la frazione di Santa Maria del Campo, in cui è possibile ammirare l’omonimo santuario: la chiesa raccoglie importanti opere del lombardo Giovan Battista Crespi e l’affresco di Tommasino da Mortara dedicato alla Madonna del latte.
Si giunge così a Mortara, il centro più esteso di questa prima tappa di Via Francigena lombarda. Qui è possibile ammirare la basilica gotica di San Lorenzo, costruita a fine ‘300 e luogo di conservazione di diverse opere pittoriche e scultoree italiane, tra il XV e il XVII secolo. Celebri sono anche l’Abbazia di Santa Croce, nelle cui Cappelle sono presenti opere di Guglielmo Caccia, Tintoretto e Bernardino Ferrari e quella di Sant’Albino, costruita nel punto in cui Carlo Magno sconfisse i Longobardi del Re Desiderio. Quest’ultima è ancora oggi uno dei centri d’accoglienza principali per i pellegrini, assieme al bed and breakfast Foresteria di Re Artù, lo storico albergo Bottala Osteria il Cuuc e al ristorante Torino-Albergo San Michele.
Così ci si incammina verso Tromello, per gli ultimi chilometri della prima tappa della Via Francigena lombarda, che termina appunto a Tormello presso stazione ferroviaria. Qui trovò accoglienza Sigerico, arcivescovo di Canterbury che percorse la Via Francigena per tornare da Roma, presso la chiesa di San Martino Vescovo. Ancora oggi, presso l’oratorio della parrocchia, è possibile per tutti i pellegrini passare la notte oppure ricevere un pasto, proprio come fece l’arcivescovo Sigerico nell’anno 990.
L'itinerario prosegue con la seconda tappa della Via Francigena in Lombardia.