Savona, 28/03/2021.
A Borghetto Santo Spirito c'è il primo impianto aeroponico della Liguria: si tratta di una modernissima serra in cui il basilico nasce e cresce fuori dal terreno, con radici che fluttuanno in aria e che ricava acqua e nutrienti da un sistema di nebulizzazione, per di più gestito in remoto attraverso pc e smartphone. Tutto questo avviene alla Fattoria di Pol dove Paolo Gazzotti ha dato il via al primo impianto aeroponico ligure e tra i primi in Italia.
L'agricoltura aeroponica punta a coltivare di qualsiasi pianta tramite un'innovativa tecnica che non prevede l'utilizzo di alcun tipo di substrato di coltivazione: le piante si sviluppano in canaline con le radici, in un ambiente protetto come una serra. Le piante sono sorrette da alcuni pannelli forati che si trovano ad altezza uomo in apposite canaline in policarbonato, la cui dimensione e forma varia a seconda delle caratteristiche della pianta coltivata. Tutti i nutrienti necessari alla crescita delle piante vengono somministrati attraverso un sistema di nebulizzazione che interviene direttamente sulle radici delle piante coltivate: il bilanciamento degli elementi è perfetto così ad ogni irrigazione.
I vantaggi sono molteplici. Il più evidente è uno sviluppo sano, veloce e maggiore delle piante coltivate. Non meno importante è la sostenibilitàdi questa tecnica: l’agricoltura aeroponica riduce del 60% il consumo di fertilizzanti e il 95% di acqua rispetto a una coltivazione a terra. Non solo: la nebulizzazione diretta sulle radici in un sistema chiuso elimina del tutto la dispersione di qualsiasi concime nel terreno (una delle cause più ricorrenti di inquinamento delle falde acquifere).
Infine, c'è l'aspetto umano. L'impianto ad altezza uomo non obbliga i contadini a doversi piegare per raccogliere le piantine: un'attività particolarmente faticosa, specialmente quando a fine giornata si presenta il conto del mal di schiena.
«In questi giorni, dopo mesi di ricerche e tentativi, stiamo
seminando 35.000 piante di basilico. Essendo un ambiente chiuso e
completamente controllato è facile evitare la diffusione di
parassiti o di malattie. Eventuali infestazioni possono anche in
serra essere combattute con la lotta biologica con insetti
antagonisti. Questo ci permette di ottenere piantine di basilico
sane e protette, riducendo al minimo concimi e nutrienti chimici. I
primi test hanno poi confermato anche la qualità organolettica: il
basilico risulta molto delicato e si mantiene più a lungo, perché
ossida di meno. Infine il basilico, del tutto privo di residui
terrosi, è molto più veloce da pulire» spiega Paolo Gazzotti, che
nel 2017 ha lasciato la facoltà di ingegneria per dedicarsi
totalmente alla creazione della sua impresa agricola
innovativa.
E il terroir? «Non è fatto solo dalla terra, ma anche
dall'acqua, dal clima, dall’aria, dall’altitudine. Tutta la
Liguria rende magico il basilico, non solo il suolo. Questa tecnica
agricola di certo non vuole contrapporsi a quella tradizionale.
Semplicemente, in un territorio come la Liguria dove gli spazi
agricoli non permettono di soddisfare la richiesta può
rappresentare un incredibile opportunità di sviluppo. Perché con
questa tecnica si possono creare superfici coltivabili in qualunque
luogo: in una serra nel deserto come in un capannone della
Valpolcevera. E tutto in maniera sostenibile».
Oggi nella Fattoria di Pol – che presto sarà attrezzata per visite a attività didattiche – sono coltivati basilico e insalate, ma l'idea è di allargare la coltivazione anche allo zafferano, una pianta che si presta perfettamente a questa tecnica, come dimostrano le coltivazioni aeroponiche in Iran, principale paese produttore per quantità e qualità di zafferano. Ma Paolo Gazzotti è anche disponibile per consulenze e affiancamenti nell'avvio di nuovi impianti.
«Il costo di un impianto alla fine non è notevole. Più che altro serve un know-how collaudat»”. Quello che è stato sperimentato e messo a punto in questa azienda agricola.