Gallerie d'arte a Torino: la Galleria Weber e Weber e la ricerca dell'eleganza formale

Giulia De Sanctis

Torino, 29/04/2022.

Torino è una città abituata al bello, dall’architettura barocca e liberty ai capolavori storici, ma la ricchezza della tradizione non ha impedito alla città di guardare avanti, cercando nuove forme espressive e venire riconosciuta come una delle principali capitali europee dell’Arte contemporanea, grazie a un ricco tessuto intrecciato di realtà pubbliche e private, collezioni e fondazioni, eventi, manifestazioni, musei e gallerie. Proprio con queste ultime Mentelocale di Torino comincia il tour delle gallerie d’arte presenti nel capoluogo piemontese, partendo dalla Galleria Weber & Weber sita in via San Tommaso 7, nel cuore del centro torinese.

La Galleria Weber & Weber è stata aperta nel 1976 da Alberto Weber - all’epoca Galleria Weber - e si è sempre occupata di giovani artisti nazionali ed internazionali, molti dei quali alla loro prima esposizione come Carol Rama, Bice Lazzari, Vasco Bendini, Sergio Ragalzi e Salvatore Astore solo per citarne alcuni. Dal 2006 lo spazio espositivo cambia denominazione diventando Weber & Weber, con l’ingresso nella gestione del figlio Carlomaria Weber che ha dato un’ulteriore spinta verso l’internazionalizzazione dei progetti e portando avanti collaborazione con l’Irlanda e il Medioriente.

Sono molte le proposte artistiche della galleria Weber & Weber anche attraverso la collaborazione della curatrice Valeria Ceregini. Attualmente è in essere presso lo spazio espositivo la mostra Manipulated Genes - The Iranian New Media Artists in Europe curata da Saeed Khavar Nejad che si affianca al lavoro dei 14 artisti storici della Galleria.

L’eleganza formale è la cifra stilistica a cui i Weber sono più sensibili e attenti, ricercandola sia nell’approccio degli artisti emergenti e sia in quelli presenti da più tempo.

Il prossimo progetto espositivo vedrà come protagonista Omid Hashemi, fotografo e collaboratore dell’artista performativa Marina Abramovic: 12 immagini tratte da Life & Death of Marina Abramovic che segue l’incontro tra il regista Robert Wilson, Marina Abramovic il cantante compositore Antony Hegarty e l’interprete Willem Dafoe, per creare l’opera sperimentale basata sulla biografia dell’artista serba. Un ritratto intimo che rivela le dinamiche, l’eccitazione e le insicurezze di realizzare un’opera teatrale poetica e visivamente sbalorditiva.

Di Giulia De Sanctis

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