Fiori di altea come nuovo murales botanico in via Fratelli Calandra

Torino, 16/12/2022.

É stato inaugurato, in via Fratelli Calandra 10, alla presenza dell’Assessorato alla Cultura e dell’Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili, Periferie e Rigenerazione Urbana della Città di Torino, insieme a 24 ORE Cultura e a Gruppo Unipol, il nuovo murales firmato dall'artista DOA OA.

Da oltre due decenni la Città di Torino lavora a percorsi di valorizzazione dei territori urbani attraverso l’arte a cielo aperto e si è distinta per i progetti di promozione e sviluppo dell’Urban Art con To Shape. Urban Art District e con la creazione di un Distretto dell’Urban Art torinese che nel tempo ha messo a sistema conoscenze, esperienze e linguaggi consolidati che rappresentano una cifra specifica della street culture torinese, cresciuta in un confronto serrato e fecondo con la scena internazionale.

Sono più di 5.000, infatti, i metri quadri di superficie muraria dipinta di cui Torino dispone, che testimoniano lo sviluppo della Street e Urban Art, a partire dalla sua nascita underground fino all’attuale esplosione come fenomeno artistico di massa.

All’interno dell’attenzione al quadro artistico internazionale, si inserisce la nuova proposta del Comune di Torino di intervento di valorizzazione urbana nel territorio della Circoscrizione 1 con il nuovo murale botanico di via Fratelli Calandra n.10, strada che può essere considerata di diritto una porta, un ingresso ideale che invita verso il centro della città.

È infatti il prolungamento di corso Massimo D'Azeglio; a 20 metri dalla via sorge il Parco del Valentino, il polmone verde della città nonché la sede dell’orto botanico.

La parete alta e stretta – fino a pochi giorni fa usurata da oltre cento anni di vita e da una guerra mondiale nel mezzo e che appartiene a una bella quanto caratteristica palazzina dei primi del Novecento – è diventata una tela di 80 mq, commissionata all’artista galiziana di fama internazionale DOA OA da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE con la sponsorizzazione di Gruppo Unipol e con la collaborazione del Comune di Torino. La gestione del cantiere artistico è affidata a Fondazione Contrada Torino onlus.

«Il murale a tema floreale dipinto sulle pareti di Via Fratelli Calandra rappresenta un forte richiamo alla natura e allo stesso tempo una boccata d'ossigeno tra i palazzi della nostra città. L'artista Doa Oa ha messo a disposizione il suo talento e la sua esperienza, lanciando a noi tutte e tutti una chiara richiesta di tutela del nostro ecosistema, di maggiore consapevolezza e di rispetto per l'ambiente – dichiarano le assessore alla Cultura Rosanna Purchia e alle Politiche Educative, Giovanili, Periferie e Rigenerazione Urbana della Città di Torino Carlotta Salerno -. Con Althaea officinalis L."si arricchisce la collezione di opere pittoriche realizzate sulle superfici murarie di Torino, ormai un punto di riferimento internazionale per l'arte urbana». 

Il murale di DOA OA è infatti l’ultimo tassello in ordine di tempo, il frutto di un virtuoso progetto di urban art che Gruppo Unipol e 24 ORE Cultura stanno portando avanti da tempo, nella convinzione comune che l’arte debba ‘uscire’ fuori dai musei, ‘estroflettersi’ dalle sale chiuse alle strade vissute da tutti, contribuendo così a creare un prezioso legame di collaborazione tra le istituzioni e la comunità. Un legame in cui anche l’impresa privata può trovare il proprio ruolo, sia in termini di mecenatismo sia con un contributo concreto alle scelte delle politiche culturali della città. 

L'artista

DOA OA è un’artista multidisciplinare della Galizia che utilizza per i suoi dipinti i muri, su cui rappresenta spesso elementi decostruiti di specie vegetali, intesi come vere e proprie ‘scene’ di illustrazioni botaniche, sparse nello spazio del muro, spazzate dalla turbolenza di un vento immaginario.

Il soggetto scelto da DOA OA per la città di Torino ricade all'interno del suo progetto, chiamato Reforesting (Riforestazione).

Reforesting nasce nel 2014 con l'intento di far rivivere spazi dimenticati o muri abbandonati, immergendoli nell’afflato poetico che spesso solo la natura – e l’arte - riescono a consegnare a questi luoghi, attraverso l’interpretazione pittorica di specie vegetali che solitamente crescono nel territorio oggetto del restauro creativo.

L’obiettivo dell’artista è avvicinare da una parte lo spettatore alla conoscenza delle piante medicinali e degli usi officinali tramandati dalla tradizione millenaria della fitoterapia, dall’altra ritrarre la bellezza del regno vegetale. L’arte di Doa Oa vuole essere un prisma di ricerca artistica: attraverso la visione dei suoi quadri murari fiorisce nell’osservatore anche la consapevolezza della necessità di conoscere il nostro ecosistema, per rispettarlo al meglio.

Il murales di DOA AO

Il murale Althaea officinalis L., realizzato appositamente per la parete dell’edificio dei primi anni del Novecento in via Fratelli Calandra, si ispira alla selvaggia bellezza dei fiori dell’Althaea officinalis L., appartenente alla famiglia delle Malvacee (comunemente nota come Altea medicinale o Avisch), una pianta presente in Piemonte, nota per i suoi usi medicinali lenitivi ed emollienti, oltre che per i diversi usi delle sue radici nella preparazione di dolci. La Altea è però anche una bellissima pianta ornamentale. Il suo nome deriva dal greco "althain", che significa curare, guarire. Una composizione di fiori dai colori tenui, che, mescolata alla poetica della palazzina Anni Venti, richiama il concetto di guarigione e di cura, nostra personale ma anche del luogo, del territorio che abbiamo la fortuna di abitare.

Perché la scelta di questo tema per un muro di una via come quella di Fratelli Calandra? Il posizionamento del muro rappresenta – nella visione dell’Amministrazione Comunale - un ingresso, una porta che però è lontana da qualsiasi approccio monumentale tipico delle ‘porte’ che introducono a una metropoli. In particolare, vuole essere un ingresso ‘gentile’ al suo centro storico, al cuore di una città che fa propri anche i toni anti-monumentali, che sa anche ‘respirare’ più lentamente, ha caro il tema della botanica, della natura che cura, che si insinua nei distretti cementificati per donare ai polmoni un’aria più pulita, come fanno il Parco del Valentino e l’orto botanico a pochi metri dalla via.

Di Giulia De Sanctis

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