Torino, 25/05/2018.
17 opere di street art coloreranno i muri di Torino nelle prossime settimane. Non è un nuovo writer che lascia le sue creazioni in giro per la città, ma il progetto Toward 2030. What Are You Doing?, promosso dal Comune di Torino nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che si chiuderà il 7 giugno. Ogni opera racconterà ciascuno dei 17 punti per lo sviluppo sostenibile promossi dall’Onu all’interno dell’Agenda 2030, che mette insieme 169 target, a partire dai punti principali, da raggiungere entro l’anno 2030.
Torino è diventata la prima città ambasciatrice, in Italia, dei 17 punti, per questo ha dato vita a un progetto di arte che è, in realtà, un programma educativo. Da qui la collaborazione tra gli assessorati all’Educazione e alle Politiche giovanili. Ieri, giorno in cui il progetto è stato presentato alla Nuvola Lavazza, è infatti comparso uno dei 17 murales, realizzato dallo street artist torinese Vesod. La sua opera, ancora in fase di rifinitura, si intitola 4Education: the Perfect Circle ed è ispirata al quarto dei 17 punti, quello che sottolinea il «diritto di tutti ad avere un’istruzione di qualità».
«L’Agenda 2030 – ha spiegato il Ministro dell’Istruzione in carica, Valeria Fedeli, che è intervenuta ai lavori pomeridiani – non è un tema che riguarda soltanto una parte politica, ma è beneficio di tutto il Paese ed è decisivo perché tutto abbiamo interesse a costruire una società sostenibile». Il Ministro, poi, ha raccontato i passaggi che hanno portato all’adozione dell’Agenda all’interno del suo Ministero, tra i dipendenti e nelle attività legate al risparmio energetico. Un ruolo importante è stato giocato dall’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, il cui portavoce, Enrico Giovannini, ha sottolineato l’importanza del “Goal 4” dell’Agenda. Fondamentale, poi, il ruolo della Fondazione Agnelli. Il direttore, Andrea Gavosto, ha precisato che «sono i giovani i veri destinatari dell’Agenda 2030».
Ed è su questo punto che la città di Torino ha insistito, insieme a Lavazza, per la promozione delle direttive stabilite dall’Onu attraverso un linguaggio immediato e facilmente comprensibile come quello della street art. «Quest’opera, un muro d’arte – ha spiegato Francesca Lavazza, che fa parte del cda dell’azienda i famiglia – ha l’obiettivo di smuovere gli animi delle persone, affinché i giovani, soprattutto, siano i veri protagonisti di una rivoluzione positiva». Nel lavoro, visibile da via Ottavio Mai, l’uomo entra a far parte di un ciclo virtuoso, crescendo insieme alla natura e, di pari passo, alla conoscenza.
Di Paolo Morelli