Un’isola conterrà la biografia fotografica e di ritratti pittorici di Carlo Mollino. Un’altra ne illustrerà la professione con modelli di architettura rotanti, immagini e disegni. Un letto a castello, vera e propria architettura di interni, insieme a piastrelle ed elementi originali della sala da ballo Le Roi di Torino, descrivono il suo lavoro di inventore di arredi. L’amore di Mollino per la velocità si potrà ammirare nei suoi diversi aspetti, a partire dal capolavoro della Bisiluro DaMolNar, l’automobile progettata per la 24 Ore di Le Mans nel 1955, concessa straordinariamente in prestito dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Accanto, il modellino della macchina da record di velocità “Osso di seppia”, accompagnato da disegni e foto. A un video d’epoca, al suo libro Introduzione al Discesismo, alle immagini e ai foulard in seta disegnati per Cervinia, è affidata la descrizione del mondo dello sci visto da Mollino, sport di cui era maestro e in cui eccelleva, tanto quanto nell’acrobazia aerea, tema rappresentato dai disegni e dal modellino 3d del biplano da lui progettato, insieme ai libri di ingegneria aeronautica che aveva in gran numero nella propria biblioteca. La fotografia è rappresentata nelle sue due fasi: nella prima, attraverso grandi formati, è esposto il lavoro degli anni Trenta, mentre nei salottini del foyer sono esposte venti delle celebri Polaroid “erotiche” create nell’ultimo decennio della sua vita. Per la prima volta in assoluto si potranno vedere alcuni vestiti collezionati da Mollino negli anni Sessanta: viene così rivelata una connessione inedita con la moda, che sfocia nel video di una recente sfilata di Moschino ispirata ai suoi scatti più famosi. Infine la filosofia, ossia la metafora del viaggio esistenziale – suo e nostro – è rappresentata con due opere fotografiche uniche, di fortissimo impatto e significato simbolico, realizzate da Brigitte Schindler.
Tutta la mostra è resa possibile soprattutto grazie alla documentazione e alle opere custodite dal Museo Casa Mollino di Torino, fondato da Fulvio e Napoleone Ferrari, fin dal 1985 impegnati nella valorizzazione della figura di Carlo Mollino con pubblicazioni e mostre realizzate in tutto il mondo – Europa, Stati Uniti e Giappone. La mostra ha visto il coordinamento generale per il Teatro Regio di Simone Solinas, il progetto esecutivo e la direzione lavori dell’architetto Elena Maria D’Agnolo Vallan insieme all’architetto Valeria Cottino; il lighting design è di Marco Ostini.
Nell’ambito di Artissima 2023, fino al 12 novembre il percorso di visita si arricchisce dell’installazione multimediale di Simon Starling Four Thousand Seven Hundred and Twenty Five (Motion Control/Mollino), della collezione Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. In occasione del trentennale di Artissima, il centro della Città di Torino accoglie Dove finiscono le tracce, progetto espositivo nato e sostenuto dal desiderio della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di valorizzare la propria collezione e affidato alla curatela di Artissima. La mostra diffusa si disloca nei luoghi simbolici della città, con alcune iconiche opere della collezione della Fondazione attualmente in comodato alla GAM - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e al Castello di Rivoli Museo d’arte Contemporanea.
BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI
La mostra è visitabile su prenotazione a partire dal 18 ottobre; dal 22 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 sarà aperta il sabato pomeriggio, ore 15-18, e la domenica mattina, ore 10.30-13.
La mostra è inoltre accessibile al pubblico presente al Teatro Regio per tutti gli spettacoli e i concerti.